Atene / Protesta degli studenti contro la privatizzazione dell’istruzione universitaria in Grecia

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Atene protesta contro privatizzazione istruzione universitaria

Siamo ad Atene, è un giovedì di metà gennaio e, tra le strade della capitale, tra i graffiti ed i tanti “enoikizetai” (affittasi) affissi in giro per le strade della città, mi imbatto in una folla di ragazzi con dei cartelloni. Hanno dei megafoni e musica a tutto volume. Sono chiaramente scesi in piazza per prendere parte ad una protesta, sono ragazzi e ragazze, sono giovani e sicuramente poco più piccoli di me.

Quando chiedo loro perchè si trovano lì, mi rispondono che stanno protestando contro la proposta di legge a favore della privatizzazione dell’istruzione universitaria in Grecia.
La legge proposta dal governo conservatore del primo ministro Kyriakos Mitsotakis, al suo secondo mandato, consentirebbe alle università private di operare nel paese come filiali greche di università straniere.

protesta contro privatizzazione studi universitari
Ad Atene gli studenti protestano in piazza

I ragazzi che incontro non parlano un inglese fluente, ma mi rispondono che sono in piazza perché non approvano questa nuova proposta di legge. Non sanno quanto questa protesta durerà, ma sanno che si sarebbero trattenuti di sicuro fino al pomeriggio.

Finisco il mio giro, torno in metropolitana, li ritrovo seduti al binario ad aspettare il loro vagone al binario opposto. Non so come sia andata la loro protesta, ma incontro V., una studentessa ateniese al suo phD (dottorato) in management e le chiedo quale sia la sua impressione su quanto stia accadendo in Grecia.

Il governo greco sta cercando di attuare la privatizzazione dell’istruzione universitaria. Puoi spiegare di più a riguardo?

Esatto, il nostro governo sta cercando di privatizzare lo studio universitario cercando di posizionare le università private al pari delle pubbliche. In Grecia abbiamo davvero un buon sistema scolastico e l’istruzione gratuita è garantita per tutti i gradi del nostro sistema scolastico, dalle elementari all’università. Per accedere ai corsi universitari la selezione è molto rigida, quindi viene mantenuto un buon standard di qualità nel nostro sistema di istruzione.Atene, protesta in piazza

Pensi che questa proposta di legge possa davvero rendere la Grecia più attraente per gli studenti europei, come sostiene il governo?

Non credo. Dietro la privatizzazione di servizi fondamentali per una nazione, come l’istruzione o la salute, c’è la volontà di giustificare e mascherare gli interessi economici dei privati. L’università diventerà così una questione di budget, si abbasseranno gli standard, tutto dipenderà da quanto si è disposti a pagare, andando a sfiancare sempre più i servizi pubblici. Credo bisogna incentivare riforme come il salario minimo che in Grecia è davvero basso, è pari a quattro euro l’ora, aumentare gli stipendi, altrimenti per noi diventerà sempre più difficile poter affittare un appartamento. Atene chiaramente vive un processo di gentrificazione perché quasi tutte le opportunità sono qui, ma viverci sta diventando sempre più costoso.

Atene, volantino di protesta
Volantino di protesta
Da cittadina e da studentessa trovi che questa proposta dipenda dall’orientamento politico del governo o credi sarebbe accaduto in ogni caso?

Non voglio dire sia solo una questione di orientamento politico, non so come avrebbero agito dall’altra parte del governo, ma è chiaramente un’azione che mira ad attirare sponsor stranieri.

Anche in Italia la situazione è simile con gli studi, ma trovo davvero matura la vostra presa di coscienza. Tu che ne pensi?

È molto bello che molti ragazzi siano scesi in piazza: a noi greci, come ai francesi, capita spesso di fare sentire la nostra voce. Spero che queste proteste, oltre a rallentare, possano avere un impatto effettivo sulle proposta di legge.

Giulia Bella

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