Anche il pesce pulitore sembra possedere autoconsapevolezza: si guarda allo specchio prima di decidere se attaccare, così da confrontare le sue dimensioni con quelle dell’avversario. L’autoconsapevolezza si riferisce alla capacità cognitiva di un organismo di riflettere su sé stesso, di riconoscere la propria esistenza e di comprendere la propria identità in relazione all’ambiente circostante. E’ una caratteristica che negli esseri umani è ampiamente documentata ma negli animali è risultata a lungo un argomento controverso. Tra i test più noti per cercare di determinare l’autoconsapevolezza negli animali c’è il test di riconoscimento allo specchio (MSR, Mirror Self-Recognition).
Consiste nel fare dei segni sul corpo, in punti che gli animali solitamente non riescono a vedere, come il petto o il viso, usando vernice o adesivi, e poi posizionare l’individuo davanti allo specchio per vedere come reagisce. Questa prova valuta la capacità dell’animale di riconoscersi, di associare la propria immagine riflessa in uno specchio a se stesso. Scimpanzé, delfini, elefanti, piccioni e gazze sono tra le poche specie che hanno superato con successo l’MSR.
Autoconsapevolezza, anche il pesce pulitore si guarda allo specchio / Autoconsapevolezza pubblica e privata
L’autoconsapevolezza può essere suddivisa in due livelli principali: “l’autoconsapevolezza pubblica” e “l’autoconsapevolezza privata”. La prima riguarda la capacità di un individuo di concentrarsi su caratteristiche fisiche o comportamentali che sono osservabili da altri, come l’aspetto o i comportamenti. La seconda riguarda invece una consapevolezza più sofisticata, implicando la capacità di riflettere su stati mentali interni, come pensieri, emozioni, intenzioni e ricordi. Il riconoscimento allo specchio può essere considerato un indicatore di autoconsapevolezza pubblica.
Il classico test MSR non dimostrerebbe infatti un’autoconsapevolezza privata, che è più sofisticata e comporta la focalizzazione su aspetti interni come obiettivi e intenzioni. Inoltre gli animali che “falliscono” il test MSR non sono necessariamente privi di consapevolezza di sé. Questi potrebbero anche semplicemente non essere sufficientemente motivati ad interagire con i segni che osservano sul loro corpo.
Autoconsapevolezza, anche il pesce pulitore si guarda allo specchio / La ricerca
Un recente studio sui Labroides dimidiatus, detti comunemente pesci pulitori, ha aperto nuove prospettive sull’auto-consapevolezza e ha dimostrato che anche questi animali potrebbero avere un livello avanzato di consapevolezza di sé. La ricerca, condotta dal un team dell’Università metropolitana di Osaka in Giappone, è stata pubblicata sulla rivista Scientific Reports lo scorso 11 settembre. I ricercatori hanno scoperto che il pesce pulitore striato blu, che è grande quanto un dito umano, controlla le dimensioni del suo corpo allo specchio prima di decidere se attaccare o meno altri pesci. Ciò significa che il pesce non solo può riconoscere il proprio riflesso, ma può anche avere una consapevolezza interna del proprio corpo.
L’animale può quindi fare valutazioni sulla sua dimensione rispetto a quella degli altri. Questo comportamento ha implicazioni per la sua strategia sociale e di sopravvivenza. I pesci pulitori, che prendono il nome dal fatto che forniscono un “servizio di pulizia” ai pesci più grandi rimuovendo parassiti, pelle morta e altri detriti dai loro corpi, vivono in società complesse. Stabiliscono una gerarchia di dominanza basata sulle dimensioni corporee. L’abilità di confrontarsi con gli altri in modo accurato è quindi cruciale per evitare conflitti inutili e per stabilire rapporti di cooperazione. Questi animali riescono a riconoscere individui di altre specie e stabilire relazioni sociali con loro, una capacità che suggerisce un livello cognitivo abbastanza elevato.
Autoconsapevolezza, anche il pesce pulitore si guarda allo specchio / L’esperimento
I ricercatori hanno selezionato 15 pesci pulitori, 7 dei quali avevano accesso a uno specchio all’interno di un acquario. Gli altri sono stati inseriti all’interno del gruppo di controllo. Gli studiosi hanno presentato loro immagini ritagliate di un diverso gruppo di pesci che erano leggermente (10%) più grandi o leggermente (10%) più piccoli. Gli scienziati hanno osservato come i Labroides dimidiatus precedentemente esposti agli specchi erano meno aggressivi verso le foto dei pesci più grandi e delle loro stesse dimensioni, ma erano ostili verso i pesci più piccoli che venivano loro mostrati.
Ciò implica che il pesce pulitore potrebbe essere capace di metacognizione, ovvero la capacità di un individuo di riflettere sul proprio processo di pensiero per pianificare e prendere decisioni. Sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questa ipotesi. Interessante, però, come i pesci che avevano già esperienza con gli specchi tornassero spesso ad osservare il loro riflesso, quando veniva presentata loro la fotografia di un pesce più grande ed intimidatorio.
Autoconsapevolezza, anche il pesce pulitore si guarda allo specchio / Implicazioni per lo studio dell’autocoscienza
Questa scoperta apre nuovi scenari per quanto riguarda la comprensione delle capacità cognitive degli animali. Offre anche nuove metodologie per studiare l’autoconsapevolezza in specie non tradizionalmente incluse in questo tipo di indagini in quanto non rispondenti al tradizionale test del segno. L’MSR potrebbe semplicemente non essere adatto a tutti gli animali. Taiga Kobayashi, ricercatore dell’Università metropolitana di Osaka, ha affermato: “I risultati secondo cui i pesci possono usare lo specchio come strumento possono aiutare a chiarire le somiglianze tra l’autocoscienza umana e quella animale non umana”.
Maria Maddalena La Ferla