Autonomia differenziata / Un esercizio di democrazia firmare per il referendum abrogativo della legge

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Autonomia differenziata raccolta firme

L’approvazione della Legge sull’autonomia differenziata è un grave attacco all’impianto costituzionale del nostro Paese, che si è mobilitato con una raccolta firme già di successo, ma che deve proseguire. Nel proporre differenti livelli di autonomia tra le Regioni a statuto ordinario, l’Autonomia differenziata divide l’Italia e danneggia sia il sud che il nord, impoverisce il lavoro, compromette le politiche ambientali, colpisce l’istruzione e la sanità pubblica. Smantella di fatto il welfare universalistico, penalizza i comuni e le aree interne, aumenta la burocrazia e complica la vita alle imprese, frena lo sviluppo.

Prosegue con questi principi inalienabili, dunque, la raccolta firme contro Autonomia differenziata. Un scelta di attivismo civico per salvaguardare le fondamenta democratiche del nostro Paese, che comporterà l’indizione del Referendum abrogativo, vista la soglia di 500mila firme già passata. L’abrogazione della legge si rende necessaria ed è a difesa dell’unità del Paese. Il quesito dell’iniziativa, è il seguente: “Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”?

Cos’è l’Autonomia differenziata? Perché una raccolta firme?

L’autonomia differenziata non è altro che il riconoscimento, da parte dello Stato, dell’attribuzione a una regione a statuto ordinario di autonomia legislativa sulle materie di competenza concorrente e in tre casi di materie di competenza esclusiva dello Stato. Però, come approfondito ad Acireale in apposito incontro dal giornalista Pino Aprile, l’autonomia differenziata è “un lurido furto”. La Legge sull’Autonomia differenziata va abrogata perché spaccherebbe l’Italia in tante piccole patrie. Aumenterebbe i divari territoriali e peggiorerà le già insopportabili diseguaglianze sociali, a danno di tutta la collettività e, in particolare, di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani e donne.

Autonomia differenziata raccolta firme

Tra le motivazioni, ricordiamo, il gap tra Nord e Sud, sempre più marcato che l’autonomia differenziata enfatizza. Questo può comportare una compromissione del lavoro, colpendo non solo il welfare universalistico ma anche, e soprattutto, l’istruzione e la sanità pubblica. L’autonomia differenziata, oltre a penalizzare i comuni e le aree interne, frena lo sviluppo e complica la vita alle imprese.

Raccolta firme contro l’autonomia differenziata

Si può firmare anche on line disponendo di SPID o CIE (qui stesso). Una volta cliccato, bisogna appunto accedere con SPID, CIE o CNS. Basta poi scorrere l’elenco delle iniziative e clicca su “Contro l’autonomia differenziata. Una firma per l’Italia unita, libera, giusta” con il numero dell’iniziativa 500020. Successivamente, cliccare su sostieni iniziativa, continua e nuovamente su sostieni iniziativa per poter effettuare la firma digitale.

Giorgia Fichera

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