Da poche ore il nostro Vescovo, mons. Antonino Raspanti, ha nominato il nuovo presidente diocesano dell’Azione cattolica che, per i prossini tre anni, si occuperà dell’associazione tutta: Andrea Romeo, giovane laureato in Giurisprudenza, attivo da tanti nella parrocchia Cattedrale e nell’Azione cattolica. Negli ultimi anni ha affiancato, nel lavoro, Anna Maria Cutuli, presidente diocesano per due trienni. Lo abbiamo intervistato.
Presidente, appena ha ricevuto la nomina del vescovo, qual è stata la sua reazione emotiva? Cosa prova un giovane, penso che sia tra i più giovani presidenti che la diocesi ricordi, ad assumere un ruolo importante e carico di responsabilità?
Al momento di ricevere la nomina ho sentito subito un forte senso di responsabilità e il desiderio di rivolgere un saluto ai soci e ai sacerdoti. Ho subito contattato telefonicamente il vescovo per ringraziarlo e per manifestargli la vicinanza e la disponibilità di tutta la nostra associazione. Più volte mi sono chiesto: “Sono pronto a fare il presidente? Io, così giovane, sarò capace di guidare la nostra associazione nei prossimi tre anni?” Alla fine ho capito che “non si nasce presidenti” e mi sono sentito pronto di dire “sì” a questa chiamata, il resto verrà da sé, con l’aiuto di Dio.
Padre Roberto Strano, nel comunicare al nostro giornale la notizia, ha ricordato in breve il suo percorso; ci vuole ricordare lei il suo cammino nell’Azione Cattolica?
Intanto, approfitto di questa intervista per ringraziare don Roberto, mio parroco per ben 19 anni, per il bellissimo articolo e le parole spese nei miei confronti. Ha detto bene lui stesso: il mio cammino in parrocchia, oltre ad altri servizi e impegni, è sempre stato visceralmente legato all’Azione Cattolica. Ed è stato un cammino segnato da incontri speciali. Il primo incontro con l’impareggiabile Cettina Barbagallo, e che mi ha fatto conoscere l’Azione cattolica diocesana all’età di 9 anni. Poi, verso l’età di 15 anni, la chiamata da parte del presidente parrocchiale Alessandro Cipriani a svolgere il servizio di aiuto educatore. Poi gli anni come educatore Acr, i sei anni come presidente parrocchiale, l’impegno come responsabile dei giovanissimi in parrocchia (che continuo a svolgere), come consigliere diocesano, e gli ultimi tre come vice presidente diocesano per il settore giovani, responsabilità condivisa con Mariano Raciti, socio appassionato e ora anche amico sincero.
In tutti questi anni devo tutto alle persone stupende, ai maestri di vita che l’Azione Cattolica mi ha fatto e continua a farmi incontrare, sia laici che sacerdoti.
Quali saranno le sue linee programmatiche, verso quale ambito dell’associazione pensa di prestare maggiore attenzione e come intende coinvolgere tutte le comunità parrocchiali della diocesi?
Non mi sento di dettare delle linee programmatiche da solo. Sotto la guida dello Spirito agiranno sia la Presidenza che il Consiglio diocesano, oltre alle varie équipe di settore. Mi si permetta di ringraziarli sin d’ora per la fiducia e il supporto verso di me e per il lavoro che faranno. Una cosa la posso sicuramente dire: staremo quanto più vicini alle associazioni parrocchiali, conoscendole meglio e curandole come una madre cura i propri figli. Cercheremo di rafforzare la fiamma dello spirito associativo, di riaccenderla là dove si è spenta, di continuare ad alimentarla là dove è viva. E, non per ultimo, cercheremo di essere sempre più vicini e in collaborazione con i sacerdoti, anche in quelle comunità dove non è presente l’associazione, perché il nostro servizio – non lo si dimentichi – è quello di essere “laici dedicati, in modo stabile e organico, alla missione della Chiesa nella sua globalità” (dal Progetto Formativo dell’Azione Cattolica, Introduzione, par. 5)
In questo momento così difficile per il nostro Paese, in cui ci viene chiesto di cambiare radicalmente le nostre abitudini, come pensa sia giusto dare forza e coraggio a tutti ma soprattutto alle fasce che, per motivi diversi, sono le più deboli: ragazzi, giovanissimi e anziani?
Tante volte ci siamo detti con gli altri soci – ed è vero – che siamo in un momento difficile. Poi, però, abbiamo pensato di definirlo diverso. Questo periodo ci impone di uscire dai soliti schemi e ci chiede uno sforzo ulteriore per arrivare a tutte le persone. Abbiamo già incoraggiato i soci (cfr. Messaggio del Consiglio diocesano del 9 marzo 2020) a non perdere la speranza e ad utilizzare tutti gli strumenti che le odierne tecnologie mettono a disposizione per arrivare nelle case di tutti. Sono già tantissime le iniziative delle singole associazioni parrocchiali: attività laboratoriali a distanza, video-lectio, celebrazioni in diretta FB, contest sui social e altro ancora. Il Vangelo non conosce confini! Ma c’è di più. Questo periodo deve anche insegnarci che non siamo i padroni del mondo. E’ bastato un virus, una cosa infinitamente piccola, per farci capire quanto piccoli in realtà siamo noi.
Siamo certi che questo presidente porterà una ventata di freschezza ed innovazione alla diocesi pur rimanendo legato ai vecchi principi che lo hanno formato nel suo percorso fino a farlo giungere ad una vetta elevata nel cammino della fede.
Buon lavoro presidente.
Mariella Di Mauro