Belpasso / Il Cortile Russo Giusti, scrigno culturale

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Cortile Russo Giusti Belpasso

Durante gli ultimi anni, il comune di Belpasso ha visto il Cortile Russo Giusti diventare sempre di più uno dei perni delle proprie attività culturali. A dimostrarlo proprio l’estate appena trascorsa, che ha visto gran parte delle attività culturali inaugurate per il centenario della morte del poeta Nino Martoglio, le settimane Martogliane, svolgersi proprio tra le mura di questo spazioso complesso di edifici ottocenteschi. Si tratta di uno stabile nascosto nel centro del paese, lungo la Seconda Retta Levante, al numero civico 177.

Belpasso / Il Cortile Russo Giusti: l’eredità di un poeta

Acquisita dal Comune negli anni ’90 dagli eredi di famiglia, il complesso del Cortile Russo Giusti deve il suo nome proprio al commediografo catanese Antonino Russo Giusti. Si tratta di un importante esponente siciliano del filone del Naturalismo Comico, legatissimo all’eredità di Nino Martoglio. Un attento estimatore della produzione di Pirandello, già direttore artistico dello storico Teatro Coppola di Catania fino alla sua triste distruzione nel 43’ causata da un bombardamento. Abbandonata la fiorente attività forense, dal comune catanese si trasferì quindi a Belpasso nella suddetta residenza, originariamente casa di villeggiatura di famiglia. Qui visse per tutto l’arco dell’ultima fase della sua vita fino alla morte, avvenuta nel 1957, dedicando anima e corpo all’attività teatrale.

Belpasso / Il cortile e la casa Russo Giusti

Per un po’ di tempo adibita come locale per uffici comunali, poi sede della banda comunale, il piano inferiore dell’edificio è dal 2016 sede della Proloco di Belpasso. Quest’ultima si prende cura del complesso e da lì promuove molteplici attività culturali, di concerto con il Comune. Il piano superiore, dopo aver ospitato per un breve periodo una mostra di scienze naturali, è diventato nel 2015 sede del Mechané, il museo multimediale dei Carri di Santa Lucia (nella foto).

Il museo Mechané Museo Mechanè Belpasso

Inaugurata su iniziativa della Fondazione omonima, il museo permette di ottenere un sunto dettagliato e preciso della più amata tradizione della festa patronale di Santa Lucia. Parliamo dei cosiddetti “carri”, macchine scenografiche artigianali di grandi proporzioni che ogni anno appaiono per le strade e le piazze principali del paese. Nell’occasione, si allestiscono rappresentazioni di carattere devozionale ed artistico, curate fin nei minimi dettagli. Il museo è composto di 4 sale multimediali, ognuna delle quali offre la possibilità di vedere tramite apposite strumentazioni buona parte dei carri costruiti fino ad oggi. Sono qui presenti inoltre alcuni degli elementi scenografici montati su di essi.

La Casa del Lampionaio

Altra struttura presente nel complesso, esposta all’angolo sinistro dell’entrata in pietra lavica del cortile, la Casa del Lampionaio. Si tratta di un più piccolo ma resistente e prezioso pezzo della storia di Belpasso. Appartenne ad Antonino Anastasi, lampionaio del comune fino al 1940, protagonista di un antico mestiere. Trattava la gestione dell’illuminazione pubblica, all’epoca alimentata a petrolio, che fu acquisita dal Comune e restaurata per diventare la nuova sede, nel 2015, del Museo Etnoantropologico “Venerando Bruno” (nella foto).

Museo Venerando Bruno

Il Museo “Venerando Bruno”

Il museo in questione era nato nella seconda metà del novecento. Dedicato a Giuseppe Sambataro, il museo fu aperto e gestito, dal 1988, dall’instancabile ricercatore Venerando Bruno. Aveva come scopo quello di conservare e tutelare una buona mole di reperti donati e/o rinvenuti nei pressi del belpassese. Risalivano tanto agli ultimi secoli quanto alle epoche più remote: documentano economie, attività artistiche e culturali di chi visse nel territorio di Belpasso. Purtroppo, per mancanza di sostegni economici da parte della pubblica amministrazione e inagibili dei locali, nel 1994 è arrivata la chiusura. La Soprintendenza della provincia ha così catalogato e rilocalizzato tutto il materiale presente nel museo.

Una riproposizione in miniatura

Dopo molteplici, fallimentari tentativi di ricostituire il museo, arriviamo al 2015, quando nell’attuale sede, seppur di ridotte dimensioni, si cerca di rendere fruibile alla comunità almeno una parte degli inestimabili frutti delle ricerche di V. Bruno. A lui, spentosi nel 2007, si cerca di rendere omaggio dedicando al suo nome la struttura. I reperti sono disposti per due sale ed un cortiletto esterno. I manufatti sono vari e spaziano dagli strumenti più tradizionali della vita contadina, manifatturiera, a reperti inerenti al mondo della musica. Ma anche a numerosi manufatti bellici risalenti ai due conflitti mondiali della prima metà del Novecento.

Il Cortile

Ma il cortile vero e proprio, il piazzale centrale all’interno del quale sono state adibite le più svariate rappresentazioni ed attività culturali nel corso degli anni, è dall’inizio di ottobre in fase di ristrutturazione e miglioramento. L’amministrazione mira a renderlo di nuovo fruibile entro Dicembre. Impreziosito di nuove infrastrutture favorevoli alla promozione di nuove attività per la fine dell’anno. Entrambi i musei sopracitati sono aperti su prenotazione sul sito appositamente dedicato.

Andrea Chiantello

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