Bioetica e cultura, focus sul mondo dei giovani

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“Abbiamo lavorato sin dall’inizio, credendoci, per raggiungere un importante obiettivo e con questo numero di Bioetica e Cultura finalmente ci siamo riusciti”. Così ha esordito Giuseppe Vecchio, direttore della rivista, quando ha introdotto la serata di presentazione del volume n. 41, primo semestrale del 2011. Ma quale scopo la redazione si era prefissato? Quali le speranze che si nutrivano quando si è ereditata l’attività di studio e pubblicazione lasciata da Padre Salvatore Privitera nelle mani di entusiasti amici. Invero si era coscienti che qualsiasi attività, qualunque progetto ha necessariamente bisogno di idee, risorse e di una continuità che solo un sicuro ricambio generazionale può garantire. Quindi da sempre si è puntato sulle giovani generazioni che ora per passione, ora per curiosità ed oggi, anche perché adeguatamente preparati, potevano sostenere ed assicurare l’intrapresa di questo percorso. Tutto ciò finalmente si è realizzato: un drappello di giovani ha reso possibile la realizzazione di un volumetto che nell’area monotematica accoglie un argomento che imprescindibilmente li ha resi protagonisti: “Pianeta giovani: tra disagi e speranze”. Così lungo il corso della serata si sono alternati gli autori che, nonostante il loro essere “relatori in erba”, hanno raccontato esaustivamente le loro proposte ed idee. La prima riflessione ha percorso una prospettiva psicologica dello status adolescenziale e della relazione tra adolescenti e genitori, poi si è passati a visionare la crisi dei valori nei giovani, per poi considerare i disturbi alimentari quali l’anoressia, la bulimia e l’obesità. Con M. Di Re invece si è toccata una problematica innovativa riflettendo criticamente sull’uso legittimo ed etico, degli effetti del neuromarketing, messo a punto dalla aziende, che ha come obiettivo gli individui della “Generazione Y” ovvero i giovani tra i 14 e i 29 anni. Infine Vecchio, relatore della serata, ha presentato una serie di indagini svolte negli ultimi anni in Sicilia su diversi campioni di giovani adolescenti, nonché una sua ricerca psico-sociologica sull’universo degli studenti delle quinte classi delle scuole secondarie acesi. Ha chiuso la serata il direttore scientifico dell’Istituto Siciliano di Bioetica, Quattrocchi, presentando il suo editoriale “questione morale e gioventù sprecata”.

                                                                                                                      M. Grazia Condomitti

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