Calcio Catania / Il pareggio con la Juve Stabia frena la corsa alla promozione dei rossazzurri

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Pubblico delle grandi occasioni al Massimino, più di 10 mila spettatori sugli spalti e coreografia mozzafiato per gli undici di Lucarelli ancora in corsa per il salto diretto in cadetteria.

Al secondo minuto subito i rossazzurri in avanti. Durante una convulsa azione, un giocatore avversario colpisce il pallone con la mano in piena area di rigore, per l’arbitro non ci sono però gli estremi per il rigore. Le squadre si studiano a centrocampo ma i primi 10 minuti trascorrono senza particolari pericoli per entrambi i portieri. Al 18′ Curiale colto in fuorigioco era riuscito ad insaccare. Gol annullato. Alla mezz’ora é Mazzarani con una botta da fuori area ad impensierire il portiere ospite Branduani. Al 38′ azione corale del Catania, Barisic lancia in area e trova l’occorrente Curiale che di testa non riesce ad inquadrare la porta avversaria. Sul finire dal primo tempo Mazzarani crossa per il colpo di testa di Bagianti, Branduani è costretto ad uscire dalla porta con i pugni per smanacciare il pericolo. Il primo tempo finisce a reti inviolate.

Nella ripresa al 50′  di nuovo Mazzarani scambia il pallone con Manneh e spara addosso al portiere. Occasione persa. Al 54′ è la Juve Stabia che si fa avanti con Canotto che con un fendente impensierisce l’estremo difensore rossazzurro. Al 65′ è Russotto a rendersi pericoloso per ben due volte ma i suoi tiri vengono intercettati facilmente da Branduani. Al 67′ Catania pericolosissimo sulla battuta del calcio d’angolo di Russotto, Bogdan si mangia un gol praticamente fatto, il suo colpo di testa finisce di poco a lato. Poi è un assalto rossazzurro che però non sortisce effetto.

La partita rimane inchiodata sullo 0 a 0 e, per la corsa alla vittoria del campionato, rimette in corsa il Lecce avversario diretto dei rossazzurri per il salto di categoria. Il cammino si fà piu duro per gli undici di Lucarelli ma sarà ancora il campo a dire l’ultima parola nei prossimi tre incontri alla chiusura del campionato.

Giovanni Rinzivillo