E’ un Faggiano un pò scuro in volto quello che si è presentato alla conferenza stampa di ieri pomeriggio presso lo Stadio “Angelo Massimino”. Un Faggiano non pienamente soddisfatto per come è andato il mercato nonostante la rivoluzione tecnica del progetto e i ben 18 giocatori acquistati.
Pesano sul groppone i sei esuberi. Sei calciatori che non hanno lasciato la casacca rossazzurra nonostante non facciano piu parte del progetto e quindi verranno messi fuori lista senza poter giocare per almeno 6 mesi (a meno di altre soluzioni possibili). Sei esuberi che pesano e peseranno sul bilancio del Catania e, di fatto, bloccano qualsiasi movimento in entrata ed in uscita futura del club.
Esordisce cosi il DS del Catania: “La prima cosa che vi voglio dire è che domani la rifinitura sarà a porte aperte, perché vogliamo essere supportati come sempre da tutti. Il mercato: per il mio modo di lavorare non sono contentissimo, perché fare le entrate è semplice, fare le uscite molto meno. Noi avremo 6 giocatori fuori lista, che ci portano a stare attenti a tante situazioni. Sul budget pesano, pensavamo di poter fare qualcosa di più. Tanti hanno rifiutato le squadre, qualcuno voleva andare in B, ma non c’era mercato. Alcuni lo hanno fatto per “abitudine”. Potevano anche andare in prestito, per dimostrare qualcosa anche a noi stessi, per farci cambiare idea su qualcosa, ma nulla. Questo ci penalizza”.
Le ripercussioni sul mercato
Questo chiaramente avrà delle ripercussioni sul mercato di gennaio, Faggiano sotto questo profilo mette già le mani avanti avvertendo sul punto sia la stampa, presente al “Massimino” che i tifosi.
“Sono stato chiaro con tutti, fino a gennaio la situazione sarà questa. Qualcuno sparlerà, lo so, ma ho le spalle larghe apposta. Se mi vedete così, è perché sono deluso. Siamo l’unica squadra che ha portato tutti i tesserati in ritiro, pur avendo chiesto prima a tutti i non compresi nel progetto di allenarsi qui a Catania. Infatti devo ringraziare Di Carmine, Marsura, Costantino. Quelli che non fanno parte del progetto sono tutti bravi ragazzi, però nessuno può dire che non ci siamo comportati bene”.
Il budget a disposizione fino al 30 giugno
La proprietà non è disposta a spendere e spandere, non ha il budget illimitato, che magari qualcuno aveva ipotizzato sia tra i tifosi che nella stampa. La proprietà piuttosto ha altre responsabilità da ricercare principalmente sulla mancata, ad oggi, acquisizione del vecchio Logo del Calcio Catania e sulla mancata acquisizione del centro sportivo Torre del Grifo. Ma di questo si parlerà nella apposita conferenza stampa che verrà indetta a breve con il presidente Pelligra.
“Il mio obiettivo è non affossare la società, il budget deve rimanere quello deciso fino al 30 giugno. Quindi a gennaio potremmo anche cedere senza prendere qualcuno”. – continua il DS – “Io non ho avuto nessun disagio relativo al budget. Mi è stato detto di fare fronte ad alcune situazioni e ci siamo adattati tutti, lo sappiamo cosa è successo con il budget”.
Sulle operazioni di mercato e la possibile vendita di Castellini
Rimane il rammarico di non aver potuto operare nel mercato in modo sereno e libero da qualsiasi condizionamento facendo di necessità virtù e non potendo sviluppare alcune trattative anche di giovani promettenti. Su Castellini le dichiarazioni di Faggiano sono perentorie e confermano la volontà della società di tenere il ragazzo per farlo crescere e ricavare molto di piu da una futura vendita.
“Mi è dispiaciuto comprare i giocatori gli ultimi giorni di mercato. La nostra squadra penso debba sudare sempre, non parlo di favorite perché sarà il campo a parlare. Quello su Castellini è stato un mercato “vostro”, cioè mai ho cercato in maniera spasmodica di venderlo, magari avrei potuto venderlo ma facendolo rimanere un altro anno da noi. Non mi fate complimenti per il mercato perché li voglio alla fine”.
Su un’altra leggenda metropolitana che ha avuto seguito in città ed in alcune parti della stampa il Ds taglia corto.
“Non ho fatto alcun allungamento del contratto ai giocatori via in prestito, ad uno ho pensato di farlo ma poi non è successo. Mai mi sarei potuto portare un problema anche il prossimo anno, anche se avesse abbassato il monte ingaggi attuale. Su quelli andati via? Si tratta semplicemente di calcio, così come dalla D due anni fa non avete confermato nessuno”.
Giovanni Rinzivillo