Caduto a LIcata, l’Acireale prova a rimettersi in sella ma dalla sfida con il Portici non ricava più di un pareggio (1-1) al termine di novanta tiratissimi minuti nei quali la formazione granata, in assetto d’emergenza, conferma, intanto, che né la voglia né la convinzione sono venute meno e che le gambe reggono ancora bene alle sollecitazioni. Un buon Acireale allora? Diciamo un Acireale apprezzabile per impegno e volontà, oltre che per il piglio battagliero, financo esagerato a tratti, con riflessi non sempre positivi sulla lucidità.
Squadra decimata dagli infortuni, ma orgoglio e volontà non mancano
De Sanzo deve inventarsi la squadra (fuori D’Alterio, Cadili, Lodi e Cristiani, Savanarola e Figliomeni in campo soltanto nella ripresa, il capitano per una manciata di minuti) ma dal suo 3-5-2 (con la coppia Piccioni-Ortolini in avanti) non ricava quanto sperato: determinata al massimo, la squadra difetta, a tratti, di fantasia e lucidità. Troppa foga, insomma, a fronte di un avversario ben messo in campo, orchestrato sulla fascia di mezzo dal trio Carrotta- Castagna-Stallone con l’ex Manfrellotti (15 gol nella sua unica stagione granata) deciso a farsi rimpiangere.
Brividi in avvio, l’ex Manfrellotti fa paura
Vibranti, i primi quarantancinque minuti, nei quali gli avanti ospiti danno più di un pensiero alla difesa di casa, incentrata sul giovanissimo Esposito (niente male, il ragazzo, a parte qualche fallo evitabile, compreso quello che gli costerà l’espulsione nel secondo tempo) . Manfrellotti fa tremare Ruggiero in un paio di occasioni, mentre, dall’altra parte, Piccioni (buona partita) sfiora di testa la traversa con Della Valle battuto.
Zampata di Cannino, poi l’espulsione di Esposito: granata in dieci
L’Acireale, sostenuto dal tifo incessante degli ultrà della Curva Jacopo Polimeni tornati in buon numero sulle tribune, prova ad accelerare nella ripresa e dopo 3’ passa con Cannino, il cui diagonale in mischia non dà scampo a Della Valle. L’entusiasmo dura poco, però. Esposito becca il secondo giallo e il pescarese Ursini gli sventola sotto il naso il rosso. Acireale in dieci, come già successo in tre occasioni in questa stagione. De Sanzo arretra Garretto al centro della linea difensiva, poi rinuncia a Piccioni per rilanciare nella mischia Figliomeni.
Elefante trova il pareggio, a vuoto gli assalti granata nel finale di gara
L’Acireale tiene, ma soffre, palesemente, l’offensiva del Portici resa ancora più pressante dalla girandola di sostituzioni operata dal giovane tecnico Sarnataro. E, dopo aver rischiato in un paio di occasioni, ad un quarto d’ora dalla fine, capitola con Elefante, uno degli elementi più in vista della formazione ospite. Finisce 1-1 (inutile sarà l’assalto finale ispirato da capitan Savanarola, lanciato nella mischia da De Sanzo) non senza un pizzico di delusione.
Giovanni Lo Faro