Calcio / L’incredibile storia di Claudio Ranieri

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Claudio Ranieri Leicester

Ripercorriamo l’incredibile carriera del “ThinkermanClaudio Ranieri, dagli esordi come calciatore professionista e come allenatore. Passando per la grande impresa in Inghilterra nel 2016 con il Leicester City ed arrivando ad oggi, dove ha appena cominciato una grande risalita con il Cagliari da Serie B a Serie A.

Claudio Ranieri “Thinkerman” / Carriera

Claudio Ranieri, allenatore ed ex calciatore nasce a Roma nel 1951. Dopo anni nelle giovanili della sua città la sua avventura nel mondo del calcio professionistico comincia nel 1973. Parte proprio dal massimo campionato di Seria A, tesserato proprio dalla squadra della capitale come terzino. Con la squadra romana disputa solamente poche partite ed è ceduto al Catanzaro. Qui subisce nuovamente un cambio di ruolo in favore del centrale di difesa, ruolo ben differente da quello di attaccante nelle giovanili della Roma. Viene poi ceduto al Catania, in Serie B, nel 1982, per poi concludere definitivamente la sua carriera al Palermo nel 1986, senza dunque riuscire mai a spiccare il volo.

Claudio Ranieri / L’allenatore dei “secondi posti”

Il cambiamento avviene nel 1988, dopo il suo ritiro da calciatore professionista. In questo anno diventa infatti allenatore del Cagliari. Riesce a conquistare la Coppa Italia di Serie C e riporta in soli due anni la squadra nel massimo campionato italiano, la Serie A. Il proprio lavoro nel capoluogo sardo resta però inconcludente, riuscirà infatti solamente ad evitare la retrocessione di questi ultimi. Ingaggiato dal Napoli nel 1991, riesce ad ottenere un posto in Coppa UEFA (antenato della odierna Europa League) ma è però esonerato l’anno successivo in seguito all’uscita dalla stessa.

Dopo la parentesi partenopea viene ingaggiato dalla Fiorentina, la quale appena retrocessa in Serie B chiede l’aiuto dell’allenatore romano il quale non solo li riporta nella massima serie ma conquista anche la Coppa Italia e la Supercoppa italiana nella stagione 1995-96. Con i viola ottiene anche un prestigioso posto nella coppa europea, venendo però bruscamente arrestati dal Barcellona di nomi come Pep Guardiola e Luis Figo.

Calcio / Ranieri all’estero e rapporto con Mourinho

Claudio Ranieri Inter
Claudio Ranieri, 2011. Allora CT dell’Inter

Nel 1997 si interrompe momentaneamente l’esperienza italiana di Ranieri, adocchiato dapprima dal campionato spagnolo. Dal Valencia con cui vincerà la Coppa del Re nella stagione 1998-99 e dall’Atletico Madrid la cui esperienza non sarà però delle migliori e durerà solo 8 mesi. Significante è stata l’esperienza con il Chelsea, da fine 2000 al 2004, quando, dopo 199 partite ufficiali, viene esonerato dall’incarico a causa del passaggio di proprietà della squadra al nuovo presidente Abramovič.

Nonostante il secondo posto in campionato e la semifinale in Champions League, persa contro il Monaco, viene sollevato dall’incarico in favore di José Mourinho, incolpandolo indirettamente della sconfitta. A proposito della semifinale persa contro la squadra francese dirà: “Venni a sapere che, mentre preparavamo la gara, il club si era riunito con i rappresentanti di Mourinho. Fu una mancanza di rispetto, per me e per i giocatori. Preparai la gara con troppa voglia di vincere. Misi un attaccante in più”, riconoscendo così l’errore e chiedendo scusa ai propri giocatori.

Ranieri / L’incredibile impresa in Inghilterra

Da questo momento comincia a vagare per i massimi campionati europei, dalla Premier League alla Ligue 1, per passare poi dalla Liga Santander e dalla Serie A, senza però mai riuscire a vincere un campionato o una competizione importante. Per questo motivo i tifosi (inglesi in particolar modo) cominciano a dubitare delle proprie capacità di allenatore e gli attribuiscono il soprannome di “The Tinkerman”, che tradotto letteralmente significa “tremolante”, proprio per la sua incapacità di distaccarsi dal mondo Chelsea dal quale resterà “scottato” a lungo. Una breve e disastrosa esperienza con la panchina della Grecia lo portano alla vera svolta della propria carriera. Il “plot twist” (se così vogliamo chiamarlo) arriva nel luglio del 2015 quando il mister riceve un’ulteriore chiamata dall’ Inghilterra, questa volta per allenare il Leicester City.

L’obiettivo della società era quello di ottenere la salvezza, compito per il quale Ranieri era stato molte volte chiamato durante la sua carriera da allenatore. Era rinomato per non far retrocedere le squadre in divisioni minori insomma. Nessuno si sarebbe mai aspettato quello che è poi successo a fine stagione. I simpatici retroscena svelano come l’impresa di Mr. Ranieri fosse addirittura meno quotata della scoperta del mostro di Loch Ness o dello sbarco degli alieni sulla terra.

Calcio / Claudio Ranieri “Thinkerman” del Leicester City

La presenza di Ranieri sulla panchina dei Foxes non viene ben vista, complice anche la recente mancata qualificazione agli Europei 2016 con la Grecia. Dopo però un inizio sfavillante con il Leicester, i tifosi e l’opinione pubblica si devono ricredere. La squadra si trova, infatti, ben presto in vetta alla classifica, in solitaria. La grande visione di Mister Ranieri fa spiegare le ali a talenti nascosti come quello di Jamie Vardy, che sarà uno dei trascinatori dell’eroica impresa. Una fine di campionato travagliata, fatta di lotte con l’Arsenal, al secondo posto, sembra già essere un miracolo con la qualificazione alla Champions League dell’anno successivo. Considerando anche che l’obiettivo di Mr. Ranieri era non far retrocedere la squadra. E’ infatti la prima volta che la squadra partecipa alla coppa europea di maggiore prestigio.

Il 2 maggio del 2016 il Leicester City vince per la prima volta il titolo di campione della Premier League. Da questo momento in poi cambierà non solo la visione che i tifosi hanno di Claudio Ranieri, passando da essere “Tinkerman” a “Thinkerman” (il pensatore). Soprannome, questo, che gli si addice molto vista la sua natura riflessiva, visibile soprattutto nelle tattiche in campo. Facendo definitivamente e globalmente rivalutare la propria figura di allenatore e grande trascinatore. A dimostrazione della grande qualità e perseveranza dell’uomo. Nel 2016 ottiene anche il premio onorario della FIFA per il migliore allenatore dell’anno (Best FIFA Man’s Coach) oltre ad ottenere l’onorificenza di Grande ufficiale dell’Ordine al merito da parte del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella.

Ranieri vittoria premier league
“King Ranieri” con la coppa della Premier League inglese

Ranieri / Premi e riconoscenze ad un grande uomo

A dimostrazione della grande professionalità ed umanità di Sir Claudio (soprannome datogli dai tifosi italiani dopo l’esperienza Leicester) sono i numerosi premi ed onorificenze ottenuti. Tra questi il Premio Gentleman Fair Play al miglior allenatore della Serie A, ottenuto nel 2021. Ennesima dimostrazione della forte umanità e della grande professionalità e passione per il calcio del mister. Lo scorso dicembre 2022, dopo un ennesima esperienza inglese, questa volta con il Watford, King Claudio torna in Italia.

Ritorna alle proprie origini, proprio come nel 1988, ad allenare il Cagliari, squadra che lo ha introdotto come allenatore nel calcio professionistico. Ancora una volta, nella stagione passata, ha dato mostra delle sue grandi capacità, riuscendo a risollevare la squadra sarda, in calo da ormai molto tempo, e portandola dal tredicesimo al quinto posto in Serie B. Dopo i play off e la sconfitta di Venezia, Parma e Bari riesce nell’incredibile impresa di riportare il Cagliari in Serie A. E’ in questi giorni cominciato il campionato 2023-24 con Sir Claudio alla guida del Cagliari, a soli 71 anni di età; chissà non faccia un’altra impresa delle sue, come a Leicester nel 2016.

Claudio Ranieri / Un esempio per il calcio

Ciò che davvero colpisce del mister Ranieri è la sua emozionalità, un mix tra fiducia nelle proprie capacità e amore verso il proprio lavoro e la propria squadra. Molto probabilmente sì, è proprio questa la forza che spinge Claudio Ranieri a compiere imprese incredibili. Lo scorso dicembre, dopo essere stato richiamato a Cagliari, si è dimostrato titubante nell’accettare l’incarico. Il timore era quello di intaccare in qualche maniera l’idea che i tifosi sardi si erano fatti di lui, per il bel ricordo lasciato alla città nel 1988. Eppure ha accettato, e con determinazione è riuscito a riportare la squadra in Serie A. E’ proprio nell’occasione dell’ultima partita della “B” che ha dato mostra della dedizione con la quale svolge il suo compito. Al termine della partita è infatti scoppiato a piangere sulla spalla di un proprio collaboratore, dimostrando al mondo intero che a 71 anni ci si può (e forse ci si deve) ancora commuovere come bambini di fronte ad emozioni così forti.

Anche dopo il pianto, senza mai scadere nella maleducazione, ha placato l’animo dei tifosi cagliaritani i quali, presi dall’euforia del momento, hanno cominciato a deridere gli avversari. Invitando, non solo i tifosi ma anche i giocatori, a complimentarsi con gli avversari che hanno fatto di tutto per arrivare sino a quel momento, ad un passo dalla promozione. Un bellissimo gesto in un contesto in cui ci si dimentica sempre di più dei valori e del rispetto fondanti di questo bellissimo sport. Insomma, nonostante le male lingue sul proprio conto, Claudio Ranieri continua a dimostrare di essere un grande uomo, fuori e dentro al campo. Contrariamente a chi gli diede del perdente ha ancora una volta dato un’importante lezione al mondo del calcio, a tifosi, giocatori e colleghi allenatori.

Ismaele Sarro