Un capolavoro di tecnica e tattica, una resistenza tenace e un pizzico di buona sorte. Sono questi gli elementi centrali della grande partita di oggi pomeriggio del Messico,che supera per 1-0 la Germania campione del mondo in carica e si proietta in testa alla classifica del gruppo F dei mondiali di calcio 2018. Un risultato assolutamente imprevedibile, un altro colpo di scena questa volta registrato alla Luzhniki Arena di Mosca.
PRIMO TEMPO
L’avvio del match è a dir poco esaltante, i ritmi sono forsennati ed elevatissimo il tasso tecnico mostrato da entrambe le formazioni. Il primo squillo è di marca messicana, con Hirving Lozano che, servito splendidamente in area di rigore, viene stoppato dal miracoloso intervento di Jerome Boateng. Non c’è nemmeno il tempo per gli spettatori di stupirsi della partenza arrembante della formazione sudamericana che il terminale offensivo tedesco Timo Werner non riesce a finalizzare, calciando a lato da buona posizione. Il botta e risposta delle due formazioni resta pressoché costante per i primi venti minuti di gioco: al 10° è Hector Herrera a tentare la gran botta dalla distanza, bloccata però senza problemi da Manuel Neuer. Il portierone tedesco, tornato titolare in nazionale dopo un’annata segnata dall’infortunio al piede, si ripete pochi minuti dopo sullo stacco di testa di Hector Moreno. Al 19° Werner ha ancora tra i piedi una ghiotta occasione nei pressi dell’area di rigore avversaria, ma il suo tentativo in girata è abbastanza debole e l’estremo difensore messicano non ha problemi a neutralizzarlo.
La gara diventa più tattica nella seconda parte del primo tempo, ma a stupire è l’incredibile capacità di ripartenza della Nazionale Tricolor e la regia magistrale per opera di Carlos Vela. La stella del Los Angeles Football Club taglia la difesa tedesca con uno splendido passaggio filtrante verso Layun che non intercetta il pallone per pochi centimetri. Il rischio corso dai campioni del mondo è solo il preludio del vantaggio messicano: l’errore in fase di impostazione di Mats Hummels concede il contropiede a Hernandez, abilissimo a lanciare l’assist per Lozano che rientra sul destro e trafigge Neuer da pochi metri. Senza perdersi d’animo, l’allenatore delle Aquile prova subito a scuotere i suoi e l’effetto si traduce in un’insistita trama offensiva che porta ad una punizione da ottima posizione. Kross tira a giro ma trova l’intervento miracoloso di Ochoa che si salva, anche con l’aiuto della traversa. Senza ulteriori sussulti il direttore di gara manda tutti negli spogliatoi.
SECONDO TEMPO
Non abituata a dover recuperare il risultato, i campioni del mondo in carica ripartono nella seconda frazione di gioco molto aggressivi e iniziano a mettere alle corde gli avversari, un po’ meno precisi del primo tempo. Al 55° però il gioco offensivo tedesco lascia spazio a un pericolosissimo contropiede del Messico con Hernandez che serve Carlos Vela a tu per tu con Neuer, ma il pallone è leggermente lungo e Vela non riesce ad agganciarlo. Chissà se per questa ragione, proprio l’ottimo Vela lascia il campo per Edson Alvarez mentre Loew risponde con l’ingresso in campo di Marco Reus al posto di uno spento Khedira.
Il match è meno spumeggiante rispetto ai primi 45 di gioco e a svegliare un po’ gli animi ci prova Kimmlich, che si esibisce in una difficile (e un po’ velleitaria, a dir la verità) rovesciata che si spegna alta sulla traversa. Un paio di minuti dopo Draxler tenta il tiro a giro, ma la conclusione è deviata e finisce abbondantemente fuori dallo specchio della porta.
Col passare dei minuti, la pellicola del secondo tempo si fa sempre più nitida. I tedeschi controllano il pallone e spingono, la Tricolor si difende e riparte, sfruttando gli spazi inevitabilmente lunghi concessi dai campioni del mondo. A quindici minuti dallo scadere ci prova Toni Kross con un tiro a giro, ma la conclusione finisce ancora una volta a lato dei pali difesi da Ochoa. I minuti passano e Loew gioca al 78′ la carta Mario Gomez, inserendolo al posto di Marvin Plattenhardt, configurando una Germania a trazione ultra-offensiva. I rischi che ne conseguono si contano in almeno tre contropiedi potenzialmente letali, non sfruttati da un Messico oramai poco lucido e preciso. Gomez ha l’occasione chiave del pareggio all’87°, ma il suo stacco di testa è piuttosto goffo e la palla termina molto distante dallo specchio della porta. I tedeschi ci provano fino alla fine e all’88° minuti la conclusione violenta e stupenda di Julian Brandt si stampa sul palo esterno, poi Boateng prova la conclusione da fuori ma non impensierisce Ochoa. La tensione diventa fortissima alla fine, sul calcio d’angolo finale sale anche Neuer dalla porta. Tutto vano però, il Messico regge e conquista la vetta temporanea del girone F. Un capolavoro da applausi.
Germania – Messico 0-1, il tabellino
GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Kimmich, Boateng, Hummels, Plattenhardt (dal 34′ st Gomez); Khedira (dal 14′ st Reus), Kroos; Muller, Ozil, Draxler; Werner (dal 41′ st Brandt). Allenatore: Joachim Loew.
MESSICO (4-3-3): Ochoa; Salcedo, Ayala, Moreno, Layun; Herrera, Guardado (dal 27′ st Marquez), Gallardo; Vela (dal 12′ Alvarez), Hernandez, Lozano. Allenatore: Juan Carlos Osorio.
Reti: al 35′ Lozano, 35° 1t
Ammonizioni: Moreno, Muller, Hummels, Herrera
Gabriele Pulvirenti