Venti anni dopo, i croati centrano il traguardo che li aveva fatti conoscere al mondo intero come nazionale di livello assoluto: in Francia, nel ’98, la generazione di Boban, Suker e Prosinecki era però arrivata in semifinale strapazzando 3-0 la Germania, mentre adesso i loro figli sportivi hanno raggiunto lo stesso traguardo faticando (e non poco) contro una Russia che esce dal Mondiale di casa a testa altissima. I ragazzi di Cherchesov hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo, andando probabilmente oltre le loro possibilità tecniche: sono stati necessari i supplementari prima e i rigori poi, per dare alla Croazia la certezza di aver fatto fuori la reale mina vagante del torneo.
Russi e croati si sfidano con schieramenti simili: 4-2-3-1 da entrambi i lati, col ct Dalic che schiera Mandzukic unica punta, supportato da Rebic, Kramaric e Perisic. Cherchesov, dall’altra parte, deve fare a meno dell’infortunato Zhirkhov a sinistra, rimpiazzato da Kudryashov, mentre tocca al gigante Dzyuba fare a sportellate con Lovren e Vida, anche per favorire gli inserimenti di Golovin, Cheryshev e Samedov. La partita è da subito gradevole e vivace, con la Croazia che tenta di imporre il proprio possesso palla più ragionato, mentre i padroni di casa cercano di pungere in ripartenza.
Il vantaggio russo arriva al 31′: Cheryshev duetta con Dzyuba al limite dell’area, lasciando poi partire un meraviglioso sinistro a giro che fa restare di sasso Subasic. Gli avversari non ci stanno, provando subito a reagire: otto minuti dopo, Mandzukic torna in versione juventina, involandosi sulla fascia e servendo a Kramaric un cross che la punta devia in rete con una perfetta torsione di testa. Dalic tira un sospiro di sollievo: la partita è ancora su binari buoni per i croati. Nella ripresa, bisogna attendere il 60′ per la prima azione degna di nota: Perisic profitta di una azione confusa nell’area russa per concludere verso la porta di Akinfeev, cogliendo però il palo interno. Tocca poi ai tifosi russi presenti a Sochi gridare al gol, quando Erokhin indirizza un colpo di testa verso la porta fuori di poco.
Le emozioni più grandi, però, devono ancora arrivare. I primi 90′ si concludono in parità, rendendo necessaria l’appendice dei supplementari: il vantaggio della Croazia giunge al 101′, quando il corner calciato da Modric incrocia perfettamente Domagoj Vida che, con un preciso colpo di testa, svetta sui difensori avversari, battendo il portiere. Il vantaggio croato sembra indirizzare il match, ma nessuno ha fatto i conti con l’immenso cuore russo. Al 115′, infatti, un perfetto cross di Dzagoevincoccia la testa di Mario Fernandes che, lasciato solo da Mandzukic e Corluka, insacca alla destra di Subasic. Il 2-2 non si schioda più e, così, ci si avvia alla drammatica lotteria dei rigori: gli errori di Smolov e Mario Fernandes fanno piangere i tifosi, con Rakitic che ne approfitta per tirare l’ultimo e decisivo penalty, così come contro la Danimarca. La sua gioia rappresenta quella di tutti i tifosi croati che, stasera, hanno assistito a una pagina di storia per la loro nazione.
Giorgio Tosto