La Svizzera fa un passo enorme verso gli ottavi di finale, battendo la Serbia in rimonta 2-1 e volando in testa al Gruppo E, in compagnia del Brasile, a quota quattro punti. I rivali si fermano a tre e, dunque, dovranno sperare di compiere un autentico miracolo, contro i verdeoro nell’ultima giornata, per covare ancora qualche speranza di passare agli ottavi di finale. E’ la partita di due kosovari di origine albanese che, con le loro reti, abbattono il nemico serbo: Granit Xhaka, classe 1992 nato a Basilea da genitori kosovari e Xherdan Shaqiri, nato nel 1991 i Kosovo da genitori albanesi, rimontano la rete di Mitrovic, mandando la Svizzera in Paradiso.
Le due squadre scendono in campo con schieramenti speculari:4-2-3-1con Kostic, Tadic e Milinkovic-Savic che supportano bomber Mitrovic. Ivanovic e Kolarov sono gli esperti terzini scelti da Krstajic. Mister Petkovic, dall’altra parte, schiera il bolognese Dzemaili, Shaqiri e Zuber (a segno col Brasile), a sostegno dell’ex viola Seferovic. L’inizio di gara è a fortissime tinte serbe e il vantaggio arriva già al 5′: Tadic sfrutta le sue abilità, mettendo in area un gran cross che Mitrovic sfrutta nel migliore dei modi, con un gran colpo di testa su cui Sommer può nulla.
La partita è divertente: Serbia e Svizzera sono due squadre che vogliono fare tutto il possibile per portare i tre punti a casa, con continui capovolgimenti di fronte e ritmi molto alti. Al 10′ Dzemaili carica il destro, col pallone fuori di un amen alla destra di Stojkovic. Mitrovic tiene sempre in apprensione la difesa avversaria, ma la svizzera non sta a guardare, con la sua batteria di trequartisti che tenta di mettere in crisi il pacchetto arretrato serbo. Ancora Dzemaili va vicino alla rete attorno alla mezz’ora: la sua conclusione da breve distanza viene neutralizzata in angolo. Alla fine della prima frazione la Serbia prova a rimpinguare il bottino: Tadic al 37′ impensierisce Sommer con una bella conclusione dalla distanza, poi a due minuti dal termine Matic tenta una conclisione di sinistro che va fuori.
La ripresa suona un’altra musica: il lampo svizzero giunge sette giri di lancetta dopo la ripresa della gara, con Xhaka che profitta al meglio di un pallone carambolato sui suoi piedi, caricando un meraviglioso sinistro su cui Stojkovic è inerme. L’1-1 carica i rosso-crociati e al 58′ Shaqiri coglie il palo: l’ex interista evita in dribbling due avversari, calciando sul palo. La Serbia è messa all’angolo, con Milinkovic-Savic in difficoltà: entrano Ljajic ed Embolo, con la partita che si mantiene interessante e viva. Entrambe le squadre, in qualsiasi momento, sembrano essere in grado di piegare l’inerzia dalla propria parte: all’ 82′ ci prova proprio Embolo, con Stojkovic che si oppone bene alla sua conclusione. E’ il preambolo alla rete di Shaqiri arrivata proprio allo scoccare del 90′: la mezza punta è lanciata alla grande in profondità, con il trequartista che brucia il portiere in uscita per il definitivo 2-1.
L’esultanza di Shaqiri, così come quella di Xhaka, è la medesima: le mani incrociate a mimare l’Aquila a due teste, stemma albanese: un gesto che sa di rivalsa, contro un nemico che purtroppo non è solamente sportivo. Un trionfo che dunque va oltre il campo, quello dei due kosovari di Svizzera. Tre punti che fanno toccare agli uomini di Petkovic il traguardo degli ottavi di finale. Contro la Costarica basterà un pareggio: per i serbi invece, dopo l’illusione del primo tempo, sarà necessario un miracolo.
Giorgio Tosto