Possiamo ormai definirla come una vera e propria maledizione: dopo l’Italia nel 2010 e la Spagna nel 2014, anche la Germania è vittima di quello che sta diventando un vero e proprio sortilegio: la Maledizione dei Campioni in carica continua, diventando quasi una legge non scritta, e lo fa nella maniera più clamorosa. I tedeschi, per la prima volta nella storia, vengono sbattuti fuori nella fase a gironi di un Mondiale. Squadra irriconoscibile, quella guidata (forse per l’ultima volta) da Joachim Loew in panchina: giocatori lenti, prevedibili e senz’anima, si sono consegnati a una Corea del Sud che ha onorato alla grande questa competizione, nonostante una eliminazione prematura.
Il 2-0 con cui gli asiatici si congedano da Russia 2018 è meritato e giusto, per l’andamento della partita: il 4-4-2 coreano è ben strutturato, con Son e compagni che puntano soprattutto a contenere le avanzate dei tedeschi, messi in campo col classico 4-2-3-1. La Germania dovrebbe fare la partita per vincere e avere la certezza della qualificazione, ma i ritmi dei Campioni del Mondo sono blandi, quasi come se i tre punti prima o poi dovessero arrivare. Son al 25′ sciupa una grande occasione, mentre la più grande chance per i tedeschi capita a Hummels che, solo davanti a Cho, spreca malamente.
Nella ripresa, proprio Cho si supera al 48′ su un bel colpo di testa di Goretzka, con gli uomini di Loew che scendono in campo più decisi: tre minuti dopo, Werner di sinistro manda fuori da buona posizione. Poi ci prova di nuovo Son: le notizie del vantaggio svedese mettono crescente pressione alla Germania, adesso costretta a vincere. La Corea però non si intimorisce, difendendo con ordine e provando pericolose ripartenze. Al 71′ Gomez ha la palla del vantaggio, ma il suo tiro viene sventato dalla scivolata di un difensore: il tempo stringe e, dopo una buona occasione per il solito Son, la Germania sfiora due volte la rete. All’87’ la zuccata di Hummels esce di un nonnulla, un giro di lancetta dopo, Cho si esalta sulla conclusione di Toni Kroos.
La Germania adesso ha paura e, in contropiede, subisce i due gol nel recupero: Kim profitta di un rimpallo per battere Neuer (col decisivo contributo del VAR), quindi al 96′ il portiere tedesco spintosi in avanti perde palla e Son, lanciato da un compagno, può depositare la palla in rete per il trionfo dei ragazzi di Shin Tae-Yong. Alle lacrime tedesche fa da contrappunto la gioia di svedesi e messicani. I ragazzi di Janne Andersson si confermano cliente difficilissimo, schiantando 3-0 i centroamericani e qualificandosi come prima (Messico secondo a pari punti): di Augustinsson, Granqvist (rigore) e Alvarez (autorete) le marcature del trionfo di una squadra che, dopo aver fatto fuori l’Italia, ha intenzione di continuare a stupire il Mondo.
Giorgio Tosto