Calcio / Sainsbury e i suoi fratelli: l’Australia in Serie A

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Trent Sainsbury
Trent Sainsbury, nuovo acquisto dell’Inter

Un fulmine a ciel sereno, in primis per il diretto interessato: l’arrivo all’Inter del difensore australiano Trent Sainsbury è stato di sicuro una sorpresa. Spiazzati tifosi e addetti ai lavori, ai quali il nome del centrale difensivo era totalmente sconosciuto: choc anche per lo stesso calciatore, dirottato a Milano dallo Jiangsu Suning, l’altra squadra di proprietà del gruppo commerciale cinese che dallo scorso anno possiede il club nerazzurro.

Un’operazione che, con tutta probabilità, non andrà a rinforzare tecnicamente il pacchetto arretrato della rosa affidata a Stefano Pioli: un nome, quello di Sainsbury, che però si aggiunge alla sempre più nutrita pattuglia di Socceroos che dall’Australia sono sbarcati nello Stivale per farsi largo nel mondo del calcio.

Un percorso al contrario rispetto a quello di molti migranti italiani che, nel secolo scorso, sono partiti alla volta del nuovissimo continente per cercare lavoro e benessere: un legame forte, quello con la terra d’origine, che si evidenzia ancor più scorrendo i nomi degli atleti che hanno calcato i campi della nostra massima serie.

In principio è stato Frank Farina. Il suo arrivo a Bari nel 1991, forte di un titolo di capocannoniere e un campionato vinto con la maglia del Bruges, ha finito per rivelarsi un buco nell’acqua: otto presenze e subito via, direzione Notts County. Dal Bruges, nel 1995, arriva anche Paul Okon: due brevi parentesi nelle fila di Lazio e Fiorentina per lui, conditi da molti infortuni e pochissime apparizioni. Il passaggio a Cremona dell’attaccante John Aloisi è a suo modo storico: dal ’95 al ’97 vive due retrocessioni e segna solo 4 reti, ma la prima di queste rappresenta il gol più veloce mai siglato in Serie A da uno straniero. Ad Aloisi servono solo 2′ per battere il portiere del Padova Bonaiuti: un record poi eguagliato da Chevanton.

Il reale cambiamento, per gli “australiani d’Italia”, avvenne con il duo Bresciano-Grella, giunto a Empoli nell’estate del 2000. Mark Bresciano, mezzala specialista negli inserimenti e col vizietto del gol, costruirà nel Belpaese un’ottima carriera con le maglie di Palermo e Parma: indimenticabile la sua esultanza, immobile come una statua, dopo ogni gol realizzato. Vincenzo Grella, roccioso mediano, conta 182 presenze in A tra Empoli, Parma e Toro: chi ha la memoria abbastanza lunga, si ricorderà anche di una sua grandissima prestazione contro l’Italia, negli ottavi di finale dei Mondiali 2006 in Germania.

Bresciano, con le sue 31 reti in A, rappresenta ad oggi la più alta espressione del calcio australiano in Italia: artisti come Harry Kewell, spietati cannonieri alla Mark Viduka o un eclettico fantasista come Tim Cahill non sono mai giunti nella nostra penisola a far vedere a un pubblico esigente e storicamente abituato a nomi altisonanti come anche un australiano possa eccellere nel gioco. Ci siamo “accontentati” di Joshua Brillante, centrocampista classe ’93 passato da Firenze, Empoli e Como e adesso rientrato al Sidney FC; abbiamo visto in campo solo otto volte, con la casacca dell’Atalanta, l’attaccante James Troisi, ora punta del Melbourne Victory.

Adesso è il turno di Sainsbury: in molti scommettono che non riuscirà a scendere in campo neanche un minuto con la maglia nerazzurra. Nel caso in cui ce la facesse, sarebbe il primo atleta australiano della storia a giocare per l’Inter in partite ufficiali: anche se, è bene ricordarlo, il connazionale Carl Valeri fece parte delle giovanili nerazzurre nel 2003-2004, per poi mettere radici a Grosseto e Sassuolo.

Comunque vada, nessuno toglierà al difensore classe ’92 un posto fisso nella sua nazionale, in piena corsa per le qualificazioni ai Mondiali 2018 in Russia. Il Gruppo B è pieno di insidie per i Socceroos, adesso terzi a un punto di distanza da Arabia Saudita e Giappone: la possibilità di partecipare al quarto Mondiale consecutivo, però, sembra alla portata di capitan Mile Jedinak e compagni.

Giorgio Tosto

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