Calcio Serie D / L’Acireale riparte con piglio: piegato il Licata

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ACIREALE – LICATA 2-0

ACIREALE (4-3-2-1): Ruggiero; Cannino, Silvestri, Orlando, Mauceri; Buffa, Ott Vale (83′ Ba); Savanarola, Rizzo (86′ Del Col), Souarè (90′ J. Pedro 99); Rossetti (75′ Sparacello). A disposizione: Mazzini, Marianelli, Iania, Bongiovanni, La Vardera, Bianco. All. Pagana.

LICATA (4-3-2-1): Di Carlo; Mazzamuto, Maltese, Guarino, Brunetti; Treppiedi (61′ Baglione), Civilleri, Frisenna; Catalano, Rossitto  (65′ La Spada 01); Cannavò. A disp.: Moschella, Como, Battimili, Cappello, Greco, Dama. All. Campanella.

ARBITRO: De Angeli di Milano (Castagna-Tomasi).     

RETI: 7′ Silvestri, 43′ Buffa

Qualità tecniche ed equilibrio mentale. Elementi che,

L’allenatore Peppe Pagana

insieme all’eccellente condizione fisico-atletica del gruppo (bravi Pagana e il suo staff), fanno da supporto ad una prestazione di alto profilo contro un avversario forte e mai domo. Regge il confronto il Licata di Campanella, e di tanto in tanto si esalta sulle intuizioni di quel bel giocatore che è Catalano e sulle rare iniziative di Cannavò, ma l’Acireale, pur costretto a rinunciare a due elementi del valore di Bertolo e Bucolo, conferma il suo rating e il favore che gli assicurano, pressoché unanimamente, i pronostici degli addetti ai valori.

E se il vantaggio iniziale, figlio di un assalto perentorio all’antagonista in gialloblù, può averle spianato la strada (gol di Silvestri, al 7’ di gioco), la sicurezza con la quale la squadra, pur ridisegnata in due reparti su tre, ha tenuto il campo, poco o nulla rischiando (chiedere al giovanissimo Ruggiero, guardiapali dall’avvenire sicuro, bravo la sua parte a neutralizzare con bravura una bordata di Catalano, la più pericolosa delle rare iniziative d’offesa della formazione ospite) ha confermato quanto ben fondato sia il progetto tecnico di quest’Acireale, costruito per regalare un sogno ad una città da troppo tempo fuori dal calcio che conta.

Defezioni significative quelle di Bertolo e Bucolo, elementi di sicuro spessore sui quali peraltro Pagana in avvio di stagione aveva incardinato difesa e centrocampo (se le voci di mercato che circolano con sempre maggiore insistenza sul loro conto dovessero trovare riscontro nei fatti, i due potrebbero presto ritrovarsi su nuovi itinerari) ma ciò non toglie che l’Acireale, da domenica sera al vertice solitario della classifica (fermo il Messina di Rigoli, non oltre il pari la sorpresa San Luca, sconfitta addirittura la Cittanovese sul campo di un sorprendente Rotonda), rimanga, per cifra, una delle migliori formazioni del girone, con un organico bene assortito e con un gruppo di under che ne rappresenta il fiore all’occhiello.

Rizzo (sostituito all’86’)

Da uno di questi, il diciannovenne Simone Buffa, cartellino di proprietà del Parma, schierato domenica a centrocampo al fianco di Ott Vale, le note migliori: prova di gran pregio, sul piano tecnico e tattico, impreziosita da un gol che ha esaltato quanti ne hanno potuto ammirare la dinamica: percussione decisa dalla trequarti d’offesa avversaria, slalom irresistibile, diagonale chirurgico a trafiggere Di Carlo. Buffa su tutti, a nostro giudizio, ma non c’è stato, tra le file granata, chi abbia demeritato, dal già citato Ruggiero, portiere d’avvenire, a capitan Savanarola (che, nell’occasione della sfida con il Licata, ha toccato il traguardo delle 100 partite in maglia granata), dai due centrali di difesa Orlando e Silvestri a Ott Vale, cerniera validissima sulla metacampo, dall’ex rossazzurro Rossetti allo stesso Sparacello che, mandato in campo nella fase finale dell’incontro, ha dato il suo contributo alla gestione di un risultato che mai, comunque, è parso in discussione.

Per l’Acireale, leader provvisorio della classifica in attesa del recupero della gara tra FC Messina e Marina di Ragusa, un altro banco di prova severissimo, domenica prossima, sul campo della Cittanovese dell’ex Piero Infantino.

Giovanni Lo Faro

 

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