Caltanissetta / Dal 14 al 16 dicembre il Festival del torrone, prelibatezza locale che aspira al riconoscimento IGP

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 Una vera e propria festa per grandi e piccini con tanti appuntamenti gastronomici e culturali per celebrare il più tradizionale dei dolci natalizi: il torrone. Il centro storico di Caltanissetta sarà protagonista di degustazioni, approfondimenti tematici e appuntamenti culturali tutti dedicati al torrone, preparazione tipica del Natale, che proprio nel capoluogo nisseno trova la sua migliore espressione regionale.
Da venerdì 14 a domenica 16 dicembre – informa un comunicato dell’organizzazione – si celebreranno tutte le espressioni italiane del dolce natalizio e sarà possibile acquistare e degustare torroni siciliani, calabresi, lombardi, irpini e tanti dolci, tra musiche, animazioni, degustazioni, marching band e una maxi scultura di torrone. Un programma fitto di appuntamenti vi aspetta a Turruni, il Festival del torrone di Caltanissetta.
Dove è nato il torrone? A Cremona o a Caltanissetta? Lo scopriremo sabato 15 dicembre alle 17,30 presso l’aula Consiliare del Comune, durante un insolito processo al torrone, in cui esperti della gastronomia e personaggi illustri interpreteranno il ruolo di giudici, testimoni e avvocati per discutere le origini del celebre dolce.
E poi ancora domenica 16 alle ore 11 a Palazzo Moncada spazio alla cultura e allo sport con l’attesa consegna dei premi Torrone D’Oro, che quest’anno verranno assegnati a ben due illustri nisseni: il giornalista Attilio Bolzoni e il campione di sollevamento pesi Mirco Scarantino.
Inoltre domenica alle ore 16 verrà presentata al pubblico una golosa maxi scultura interamente realizzata in torrone, lunga circa sei metri e raffigurante l’Italia.
Il programma completo su : https://www.turruni.it/programma.

Tanti gli appuntamenti organizzati in occasione della kermesse, si comincia venerdì 14 dicembre con l’apertura degli spazi espositivi alle ore 10. Alle 16 si terrà invece la presentazione della pubblicazione dedicata al torrone di Caltanissetta, a cura di Salvatore Farina – Presidente Associazione Culturale “Duciezio”. Alle 17 presso l’Infopoint la presentazione della mostra “Il Colore del Lutto” La Settimana Santa dei Nisseni del talentuoso e giovane fotografo Francesco Tona.
Si prosegue alle 18 con una tavola rotonda presso la Sala Gialla del Comune di Caltanissetta, in cui ci si interrogherà sul futuro del torrone nisseno e sul percorso da intraprendere verso un possibile riconoscimento IGP.

Sabato 15 dicembre si potrà assistere alle 11,30 ad un’inaugurazione molto particolare che aprirà questa kermesse. Appuntamento imperdibile quello delle 17,30, presso l’aula consiliare del Comune con un vero e proprio processo, dove anche questa volta protagonista sarà il torrone, che salirà sul banco degli imputati. Per accertarne il luogo di nascita personaggi illustri ed esperti gastronomi ricopriranno il ruolo di giudici, avvocati e testimoni e dibatteranno le origini dello squisito dolce. Scopriremo le origini della sua nascita e se il torrone ne uscirà assolto. Un modo divertente per approfondire la conoscenza di questo prodotto straordinario. Dalle 18 spazio all’intrattenimento musicale con la Kimolia street band, marching band itinerante che sfilerà per le vie del centro, allentando con il suo ritmo travolgente grandi e piccini.

Domenica 16 il programma sarà ricco e variegato. Si comincia alle 11 a Palazzo Moncada con la consegna dei premi Torrone d’Oro che quest’anno verranno conferiti a ben due celebri nisseni: il giornalista Attilio Bolzoni e il campione europeo di sollevamento pesi Mirco Scarantino.
Si prosegue sempre a Palazzo Moncada alle ore 12 con la “La Disfida delle due C” con una degustazione comparata dei due torroni provenienti uno dalla città siciliana e l’altro dalla città lombarda e grazie ad una giuria composta da giornalisti e gourmet si decreterà il vincitore.
Dalle 18 lo spettacolo degli sbandieratori e i Musici “Leoni Reali” che si esibiranno nel centro storico della città con evoluzioni suggestive e particolari e a seguire uno spettacolo finale dal grande impatto suggestivo e coreografico che celebrerà nel giusto modo la chiusura di questa kermesse.
Il centro della città ospiterà anche molti momenti di degustazione che permetteranno di assaporare tanti abbinamenti diversi, da quelli classici a quelli più estrosi per scoprire le mille varianti del torrone. Una visita a Caltanissetta sarà anche l’occasione per gustare la bontà del torrone a tutto tondo, lasciandosi guidare da veri e propri menù ispirati al dolce protagonista di questo festival, proposti da alcuni ristoranti del centro storico.
L’ingresso alla manifestazione è gratuito. https://www.turruni.it

Il torrone di Caltanissetta è un prodotto storico del territorio

Non tutti sanno – si legge nel comunicato – che il torrone è un dolce tipico dell’area di Caltanissetta. Da queste parti saper fare il torrone è considerata una vera e propria arte che si tramanda di padre in figlio. Fino agli anni cinquanta Caltanissetta poteva vantare la presenza attiva di ben otto torronifici e non a caso ad attestare il valore di questo prodotto e la sua storicità ci pensa l’Esposizione Generale Italiana del 1884, dove proprio un Nisseno, il signor Salvatore Amico, fu premiato con la medaglia d’argento per il miglior prodotto della categoria “Torroni e Panforte”, e per la stessa categoria la medaglia di bronzo è stata assegnata a Luigi Giannone sempre di Caltanissetta mentre nello stesso anno l’encomio è stato riconosciuto a Giuseppe Infantolino. Una cascata di premi che ha lasciato di stucco i colleghi di Cremona, Piemonte e Siena.
Oltre alla maestria dei torronai a decretare il successo del Torrone di Caltanissetta, allora come oggi, è l’eccellente qualità delle materie prime utilizzate, tutte provenienti dal ricco territorio circostante. L’entroterra siciliano è infatti famoso per le sue mandorle e i suoi pistacchi e per la produzione di ottimo miele.
La tradizione del torrone di Caltanissetta rappresenta un grande patrimonio storico e culturale che rischia però di essere dimenticato, sono molti i torronifici storici che nel corso degli anni hanno abbandonato la loro attività e, anche se alcuni giovani si appassionano all’antica lavorazione del torrone, questa tradizione rischia di essere soppiantata da produzioni industriali e dallo strapotere delle multinazionali alimentari.

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