Camilliani / Il Capitolo della provincia siculo-napoletana: “Coltiviamo con frutto la pianticella di Camillo, incarnando la tenerezza di Gesù verso i sofferenti”

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Si è concluso il Capitolo provinciale dei Religiosi Camilliani della provincia siculo-napoletana, che ha visto la partecipazione del superiore generale dell’Ordine, padre Leocir Pessini. Ad aprire la sessione capitolare è stato monsignor Antonino Raspanti vescovo della diocesi di Acireale.

A conclusione del Capitolo – comunica una nota stampa degli stessi Camilliani – i partecipanti hanno inviato il seguente messaggio” ai carissimi Religiosi della Provincia Siculo Napoletana, alle Consacrate Camilliane con le quali collaboriamo, ai generosi Collaboratori Laici che prestano il loro prezioso servizio nelle nostre Opere Socio-Sanitarie, ai membri della Famiglia Camilliana Laica e Amici tutti che a vario titolo vivono e incarnano il carisma Camilliano:

“Pace e Gioia da parte di tutti noi religiosi Camilliani riuniti presso l’O.A.S.I. di Aci Sant’Antonio in Sicilia nei giorni 5-10 marzo per celebrare il XXIII Capitolo Provinciale, luogo storico del noviziato della nostra Provincia iniziato nel 1951. Giorno dopo giorno siamo stati arricchiti spiritualmente da Vescovi amici che hanno celebrato con noi l’Eucaristia, facendoci anche dono della Parola di Dio da incarnare nella nostra vita e da testimoniare nelle opere di carità.

“Abbiamo inoltre dedicato tempo e attenzione per riflettere sul nostro  rapporto personale con Gesù e sulla nostra vita spirituale e comunitaria;  se viviamo con fedeltà ed entusiasmo il nostro IV voto di servire i malati anche con pericolo della vita; se il desiderio del nostro Fondatore di servire i malati con cuore di madre viene da noi religiosi non  solo testimoniato, ma anche condiviso dai nostri collaboratori laici che ci affiancano nelle nostre realtà ministeriali. Abbiamo infine approfondito e discusso gli aspetti gestionali e finanziari delle nostre opere. Non mancano difficoltà, ma si guarda al futuro con speranza. Sorretti quindi da una fiducia incrollabile nella Divina Provvidenza, ma anche da un impegno costante di tutti noi religiosi a vivere fedelmente la nostra consacrazione di servizio ai malati, siamo certi che Dio non ci abbandonerà e saremo in grado, anche se “minoranza”, di coltivare con frutto  la pianticella di Camillo che da più di quattro secoli continua a espandersi nel mondo, incarnando la tenerezza di Gesù verso quanti  soffrono.

“Un vivo ringraziamento lo esprimiamo di cuore al nostro Rev.mo Padre Generale Leocir Pessini, che con discrezione, amabilità e affettuosa collaborazione ha seguito tutte le fasi del Capitolo. Maria nostra madre e San Camillo nostro Fondatore ci accompagnino nel nuovo rinnovato impegno che la nostra Provincia vuole intraprendere, testimoniando una comunione vicendevole e una collaborazione proficua servendo ogni malato con fede e devozione”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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