Conclusa la prima tappa del cammino sinodale, ci si interroga sull’esito e le prospettive derivate dalla Sintesi (del cammino sinodale, clicca qui per leggere il testo) presentata nella Diocesi di Acireale lo scorso 27 aprile. E’ il frutto degli incontri svolti nelle singole parrocchie a partire dall’ottobre dello scorso anno. Sono state raccolte idee, suggerimenti e progetti su come la gente “desidera la Chiesa”.
Obiettivo del cammino sinodale
Don Vittorio Rocca, referente diocesano del cammino sinodale, spiega il perché di questo percorso che ha coinvolto e continuerà a coinvolgere la Chiesa intera. “L’obiettivo è quello di trasmettere le gioie e le sfide dell’esperienza sinodale e del discernimento. Si vuole evidenziare le diversità dei punti di vista e delle opinioni espresse con particolare attenzione alle esperienze vissute, sia positive che negative”, dichiara don Vittorio.
Riconoscere, Interpretare, Scegliere
La struttura della sintesi presentata, e poi inviata a Roma, ricalca la sequenza del metodo adottato per l’ascolto dei gruppi. Continua don Rocca: “Ci si è soffermati su tre parole-chiave: Riconoscere, Interpretare, Scegliere. È importante riconoscere quanto si è vissuto. Bisogna interpretare, cioè leggere in profondità l’esperienza di ascolto. Infine è giusto scegliere alcune prospettive di impegno per la Chiesa, la diocesi, la parrocchia”. Scopo di questa prima parte del cammino sinodale è quindi raccogliere gli aspetti che hanno maggiormente interpellato il cuore e lo sguardo di ogni persona ascoltata e coinvolta.
Il cammino sinodale ad Acireale
Il cammino sinodale ha avuto inizio nella Diocesi di Acireale il 20 ottobre 2021 attraverso una celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo Mons. Antonino Raspanti. A questa, sono susseguiti molteplici incontri di sensibilizzazione nelle varie comunità parrocchiali. Si è scelto di incontrare e ascoltare diverse realtà operanti nel territorio. Quindi non solo associazioni religiose, come i gruppi di Azione Cattolica, catechisti, consigli pastorali parrocchiali. Sono stati ascoltati insegnanti, operatori di volontariato e soprattutto giovani, più o meno vicini alla vita ecclesiale.
Cammino sinodale / Esiti e prospettive della sintesi presentata ad Acireale
Dalla sintesi presentata in Cattedrale è emersa una solitudine diffusa, non solo come conseguenza della pandemia, frutto di un allontanamento graduale dei fedeli dalla Chiesa. Si avverte la necessità di un forte cambiamento della Chiesa, anche se una parte dei fedeli la reputa ancora come “casa”. Per altri invece la Chiesa non rappresenta più una “madre accogliente”. Ciò in quanto contrassegnata da un certo clericalismo, dal bisogno di prevalere, da una certa autorità. I fedeli interpellati chiedono una Chiesa in uscita, una Chiesa più generosa, aderente allo spirito del Vangelo. Più attenta ai bisogni del territorio e in grado di accrescere la dimensione caritativa.
Cammino sinodale / Cosa chiedono i giovani
I giovani rappresentano una parte fondamentale in questa prima tappa del cammino sinodale. Da parte loro è giunta una forte richiesta di cambiamento: in particolare, di utilizzare un linguaggio nuovo. La comunità ecclesiale deve avvicinarsi ai giovani, aprendosi al dialogo con il coraggio di affrontare anche argomenti considerati forse ancora poco chiari, se non addirittura tabù (aborto, eutanasia, sessualità, coppie gay). Se possibile, parlandone più approfonditamente.
Mons. Raspanti e il cammino sinodale
Mons. Raspanti, presente all’incontro del 27 aprile in Cattedrale, e intervistato dai ragazzi di AC Watch, ha innanzitutto ringraziato don Vittorio Rocca e tutta l’equipe diocesana per il lavoro svolto. “È un grande lavoro che già comincia a dare i primi risultati, come quando si gettano le reti e poi si raccoglie. Dopo bisognerà studiare molto bene i problemi. Sono emersi molti sogni e desideri da parte dei ragazzi, ma è importante tradurli e saper discernere”, ha dichiarato il vescovo.
Prossime tappe del cammino sinodale
Come ha sottolineato il vescovo e lo stesso don Vittorio, il cammino sinodale continua. Nel periodo estivo si svolgeranno altri incontri, in attesa che i vescovi diano le indicazioni su cui poi lavorare. Il 17 giugno, a Vena, si terrà un incontro-pellegrinaggio per i referenti parrocchiali. Conclusa questa prima fase narrativa, nel 2023-2024 si aprirà la fase sapienziale di questa cammino in cui le comunità, insieme ai loro pastori, si impegneranno in una lettura spirituale. Nel 2025 si vivrà la fase profetica che culminerà in un evento assembleare nazionale. L’accoglienza favorevole del cammino sinodale è stata tale perché il suo avvio può tradursi in un nuovo modo di essere Chiesa e alba di una significativa trasformazione.
Maria Catena Sorbello