Per far fronte alla critica situazione causata dalla guerra in Ucraina, la Caritas di Acireale si era subito attivata per fare la sua parte e inviare un aiuto concreto alle popolazioni che in questo momento stanno vivendo il conflitto. La Conferenza Episcopale Italiana (CEI), a conclusione della seconda edizione della conferenza Mediterraneo Frontiera di Pace, aveva invitato tutti a partecipare alla raccolta fondi organizzata dalla Caritas per dare un sostegno alle vittime innocenti della guerra. Di fronte ai drammatici sviluppi del conflitto i Vescovi del Mediterraneo, riunitisi nei giorni scorsi a Firenze, hanno rinnovato l’appello di pace. L’ascolto e il dialogo costituiscono strumenti efficaci per superare ogni conflitto e costruire ponti di pace.
“La situazione è grave” sosteneva già a marzo Don Orazio Tornabene, direttore della Caritas diocesana, che in questo momento lavora in stretto contatto con la Caritas nazionale Italiana, la Caritas Europa e Caritas Internationalis. Proprio ieri si è tenuto un incontro a livello regionale per fare un quadro della situazione e capire come agire nella maniera più efficace possibile. Rimangono sempre attivi i contatti con la Caritas Ucraina (Chiesa greco-cattolica) e la Caritas Spes (Chiesa latina) che monitorano la situazione sul posto. Ma anche le Caritas dei paesi limitrofi come Polonia, Romania, Moldavia che vivono la tragedia in primo piano. “C’è un grande bisogno di unità e sostegno, aiuti concreti e concentrati verso un unico obiettivo. Non bisogna disperdere le energie né perdere di vista lo scopo per non vanificare gli sforzi che facciamo” continua don Orazio.
Ucraina / Il sostegno della Caritas di Acireale e non solo
Sono state avviate tante raccolte autonome di viveri, medicinali e indumenti. Queste iniziative nascono spesso da famiglie ucraine che vivono in Italia e vogliono sostenere parenti e amici che si trovano lì. Tuttavia si è già raccolto un numero esoso di cibo e alimenti che rischiano di deperirsi e risultare inutili. Non ci sono spazi dove conservarli, non ci sono magazzini, quindi l’appello che arriva e quello di donazioni in denaro. Risulterebbe più efficiente, infatti, inviare loro soldi in modo da dargli la possibilità di acquistare sul posto ciò di cui hanno maggiormente bisogno. In questo modo l’aiuto risulterebbe più efficace e si eviterebbero inutili sprechi di cibo che non sono mai un bene, specialmente in un periodo delicato come questo.
Ciò che la Caritas di Acireale sta cercando di fare ormai da mesi è realizzare qualcosa di concreto con uno sguardo al futuro. Aiuti che siano proiettati in un’ottica a lungo termine, perché i sostegni umanitari arrivino non solo in questa prima fase dell’emergenza, ma siano garantiti anche nelle prossime delicate fasi della crisi. La guerra potrebbe protrarsi per un lungo periodo e non possiamo sapere quanto ancora continuerà. Per questo è necessario guardare al futuro, per non restare impreparati e non lasciarsi cogliere alla sprovvista. Un primo tentativo della Caritas è quello di riuscire a realizzare nei prossimi giorni una mappatura del territorio per capire dove accogliere gli sfollati. Si pensa a dei corridoi umanitari attraverso cui accogliere le famiglie in fuga dalla guerra, al fine di garantire loro una sistemazione.
Caritas Acireale / Un aiuto al popolo dell’Ucraina
“Quello di cui queste persone hanno bisogno è un alloggio che garantisca loro sicurezza e protezione. Per fuggire, nella speranza di riuscire a sopravvivere al conflitto, in tantissimi sono costretti a lasciare le proprie abitazioni” ci racconta Don Orazio. In molti si stanno rifugiando momentaneamente in Polonia o nei paesi limitrofi, ma i confini sono troppo vicini alla guerra e presto si allontaneranno anche da lì per trovare un riparo altrove. Quello che la Caritas tenterà di fare nelle prossime settimane sarà conteggiare gli sfollati richiedenti asilo e cercare di capire come e dove accoglierli. Sono già milioni gli ucraini fuggiti in cerca di un posto dove stare: si stima oltre 7 milioni, ma è difficile conteggiare con esattezza.
Per questo è così importante coordinare le azioni di supporto, al fine di poter agire in maniera tempestiva ed efficiente a seconda dell’evolversi della situazione. La Caritas Italiana è sempre all’erta e fornirà man mano indicazioni per far fronte ai bisogni delle sorelle e fratelli ucraini in difficoltà. Nel frattempo la Chiesa Italiana garantisce una preghiera corale, affinché Dio vegli sul popolo ucraino. Una preghiera nella speranza che i governanti responsabili possano ritornare sui propri passi e deporre le armi per segnare la fine definitiva del conflitto. Una preghiera per una pace e solidarietà tra i popoli durature.
Ucraina / Un aiuto concreto
Chiunque può offrire il proprio aiuto alle popolazioni protagoniste della crisi umanitaria. La Caritas ha messo a disposizione dei cittadini degli strumenti utili per dare un contributo concreto. È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana (Via Aurelia 796 – 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario (causale “Europa/Ucraina”) tramite:
- Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
- Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
- Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
- UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
Mariachiara Caccamo