Ad Acireale, in piazza Duomo, si è svolta questa mattina, in occasione del carnevale, la manifestazione “Pazza Duomo” Music & Dance che ha visto protagonisti gli alunni degli Istituti superiori. Promotore dell’evento il consigliere comunale Giuseppe Calì, ad organizzare l’associazione Morfeo con la partecipazione della “Metropolitan Generation”.
![Allegria sul palco (Foto Spampinato)](https://www.vdj.it/wp-content/uploads/2016/02/corret-Pazza-Duomo-1-471-x-313.jpg)
E’ stata una mattinata all’insegna del divertimento e dell’allegria, alla quale hanno partecipato moltissimi studenti. Pochi gli adulti e i bambini presenti. Ad esibirsi sul palco di piazza Duomo diversi giovani che hanno intrattenuto e coinvolto i partecipanti con balli e canti. La musica, assordante oltre il limite di sopportazione – ma nelle piazze è sempre così- ha fatto da colonna sonora, mentre sciami di colorata gioventù ondeggiavano per tutta la piazza addobbata con grandi farfalle di cartapesta, realizzate dai ragazzi dell’Ipm di Acireale.
Pochissimi i travestimenti, inesistenti le maschere “richieste” dalla tradizione e quelle “fai da te”: solo coriandoli e spruzzi di schiuma. E pensare che il bello del Carnevale è potersi travestire del personaggio che più piace e sbizzarrirsi!
In mezzo al frastuono e alla confusione regnante siamo riusciti a scambiare qualche parola con il consigliere comunale Giuseppe Calì.
![Il palazzo comunale addobbato con farfalle di cartapesta (Foto Spampinato)](https://www.vdj.it/wp-content/uploads/2016/02/corretFarfalle-471-x-313-250x166.jpg)
– Perché questo evento?
«La manifestazione esiste da oltre 15 anni ed ha finalità formativa.È un modo per dire no ad ogni tipo di dipendenza. Il nostro slogan è “sì al ballo, no allo sballo”».
– Come vede la partecipazione dei ragazzi?
«I ragazzi sono entusiasti di partecipare, l’evento riscuote un enorme successo. Lo scopo che si vuole raggiungere è importante. Cerchiamo di trasmettere un messaggio positivo da un ambiente in cui si balla e ci si diverte. Utilizziamo il ballo per combattere le dipendenze».
-Crede che i ragazzi abbiano assimilato questo messaggio?
«Ce lo auguriamo, noi lo ripetiamo più volte».
Graziella De Maria