Cari concittadini, in questo periodo carnascialesco, in cui le pazzie sono all’ordine del giorno, vorreste vedere la luna nel pozzo? Oppure, abbandonarvi a sperimentare sortilegi?… Non c’è meraviglia: persone di età matura, rimembrando l’epoca dei nostri latini progenitori, vorrebbero “semel in anno insanire”, ovvero “una volta l’anno, diventar pazzi”, cioè, vedere lucciole per lanterne… Bene. Prendete in mano l’ottuagenario Numero Unico del Carnevale 2019 di Acireale, con oltre una cinquantina di firme, tra quelle famose da decenni, e quelle nuove, come le uova fresche.
Riuscirete a sbellicarvi dalle risa e magari con la fantasia andare indietro nel tempo, all’epoca dei triumvirati romani, rivisitati il 4 marzo 2018… con il terzo triumvirato di Giuseppe Conti, Luigi Di Maio, Matteo Salvini! E’ preferibile ritornare indietro o avanzare nel futuro, con il tempestoso terzo triumvirato? Ai posteri l’ardua sentenza! Mirabolanti ed elettrizzanti articoli “socio-politici”… riattizzano il fuoco etneo, con relative scosse telluriche nella mente, unitamente a brividi, che misteriosamente percorrono le membra fino a giungere alla bocca, che si dilata in risate senza freno. Stop. Vignette, per tutti i gusti. Ridanciani capolavori, quelle dei ragazzi del Liceo Artistico “Brunelleschi”, del Liceo Scientifico “Archimede”, del Liceo Classico “Gulli e Pennisi”: è una gioia ficcarvi il naso e assaporarne i reconditi significati diplomatici, magari di vendetta… E’ urgente coinvolgere altri Istituti, per potenziare le risate.
La gioia di vivere pienamente esige di lanciare la palla della collaborazione a destra e a manca… Anche voi, concittadini, potreste contribuire con vostri articoli, facendo esplodere sentimenti e quanto vi ribolle dentro…
Passiamo oltre: chi soffre d’insonnia, pensando a “bullette di pavari (IMU- ICI-IVA-TARI-LUCI-ACQUA e TASSI di MUNIZZA)”, si tuffi a capofitto nell’umoristico “Numero Unico”: in particolare, vedi Articolo 18; “Visitate il Presepe del XX Secolo”, etc. etc. Il riso fa buon sangue, già, già. Fa dilatare le capacità intellettive e scoprire verità nascoste dietro maschere, che nel circuito acese, loro regno di diritto, impazzano senza sosta, facendo ridere la folla a crepapelle. Si scoppia dalle risa, leggendo, nella rubrica “C’era una volta”, come pubblicizzava il gelato “u gelataio” : ‘friscu… friscu…/ è stu gelatu, / iu sacciu picchì già / l’alliccatu’. Il riso ci scappa ad ogni pagina o per la freschezza di qualche poesia, o per qualche battuta socio-politica che va a segno, o non ci si può tenere dalle risa per chiarimenti di dubbi su vicende segrete. L’indomani si pagherà la bolletta, forse senza ridere. Buona lettura!
Anna Bella