Nel suo concerto ad Acireale, Renzo Arbone rivela che la canzone italiana è simbolo del patrimonio dell’umanità. Più di due ore di concerto con un crescendo di partecipazione e di applausi. Migliaia e migliaia di ragazzi, adulti e anziani a cantare e ballare le canzoni più belle e popolari della musica italiana. Il concerto di Renzo Arbore, l’appuntamento maggiormente atteso del Carnevale di Acireale – informa un comunicato della Fondazione organizzatrice – è stato più che un successo, un entusiasmante spettacolo che ha coinvolto ed entusiasmato tutti.
Carnevale di Acireale – 7 / Renzo Arbore in concerto rivela: “La canzone italiana patrimonio dell’umanità”
Ma non è stata una sorpresa per il presidente della Fondazione, Orazio Fazzio, per il direttore artistico, Giulio Vasta, e per il sindaco, Stefano Alì. Avevano puntato sulla grandissima popolarità e professionalità del più famoso ambasciatore della musica del Belpaese del mondo e sulla bravura della sua Orchestra Italiana.
Arbore ha spaziato da canzoni classiche del repertorio napoletano (‘O surdato ‘nnamorato, Malafemmina, Comme facette mammeta, Dicitencello vuje) a intramontabili testi della musica leggera come “Piove (Ciao ciao bambina)”, alle divertenti e sempreverdi che hanno contraddistinto i suoi grandi successi televisivi: Il clarinetto, Vengo dopo il tiggì, Ma la notte no, Cacao meravigliao.
“Avevamo individuato in un grande artista come Renzo Arbore. Amato da diverse generazioni di pubblico, l’ospite d’onore di questo Carnevale, che dimostra di essere sempre più “un’altra storia”.
Carnevale di Acireale – 7 / Renzo Arbore in concerto rivela: “La canzone italiana patrimonio dell’umanità”
Commentano Orazio Fazzio e Giulio Vasta che aggiungono. “I fatti ci hanno dato ragione. Anche sabato sera una partecipazione incredibile di migliaia di persone provenienti da diverse province, venute per essere spettatori e protagonisti di un grande spettacolo, dalla sfilata dei carri al concerto in piazza”. Renzo Arbore, disponibilissimo e cordiale con la moltitudine di fans, prima del concerto è stato ospite nei locali della Fondazione Carnevale di Acireale, dove ha incontrato la stampa e visitato il Museo dei carri in miniatura.
“Anche in questa sede prestigiosa rilancio la mia idea di sostenere la proposta di riconoscere la canzone napoletana d’autore, e italiana, come patrimonio mondiale dell’umanità. Un riconoscimento che riguarda anche la Sicilia che nella storia della musica mondiale riveste un ruolo importante, dal jazz al folk, da Nick La Rocca a Francesco Cafiso, che già a 14 anni era un artista incredibile, a Rosa Balistreri.
Sono felice di poter cantare nella serata più importante del Carnevale di Acireale – ha dichiarato Renzo Arbore – famoso in tutto il mondo. Vuol dire che io e l’Orchestra Italiana, venti anni di attività e oltre 1.500 concerti in tutto il mondo. Siamo ancora in grado di divertire e divertirci”.