Carnevale di Acireale – 8 / Nella XX Mostra un viaggio indietro nel tempo alla scoperta dell’arte acitana in materia

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Alcuni bozzetti di carri allegorico-grotteschi

Un tuffo nel passato, un viaggio indietro nel tempo, una passeggiata per le strade di Acireale, in tempo di Carnevale, negli anni a partire dal 1920. Visitando la Mostra “Maschere e mascherine …l’arte acitana” si vive un “flashback”, un “ritorno al passato” pieno di belle sensazioni, che regala spontanei sorrisi ai visitatori. La XX Mostra, organizzata dall’Associazione Filatelica e Numismatica Acese, sita nei locali di  piazza Duomo 16, ad Acireale, è il risultato di un attento lavoro di raccolta, riproduzione e catalogazione di diverso materiale, che “racconta” la tradizione carnascialesca locale ai turisti e agli abitanti stessi della cittadina barocca. Osservando le fotografie, i manifesti storici, le cartoline, i bozzetti si ha la sensazione di comporre, progressivamente, i pezzi di un puzzle. Pian piano l’immagine nascosta di fondo verrà svelata.
Nel manifesto con il programma festivo del 1938 si legge: “Il più bel Carnevale dell’isola del Sole, nella città dell’eterna primavera” e si rimane incantati, pensando ai colori che Acireale doveva proporre nelle sue giornate assolate o, ancora: “Fuochi di mille colori e corsi floreali, giuochi popolari e balli all’aperto”,

Un gruppo mascherato del 1933

immaginando il clima di sana goliardia. Nel 1949 i “Giuochi popolari” si svolgevano al “Campo sportivo” e dei vari concorsi in maschera venivano riportati i premi in lire. Singolari i gagliardetti dal “rosso scarlatto” degli anni 1921-22  e 1948-49, novità di questa edizione della mostra. Essi venivano conferiti in ricordodella partecipazione ai detti concorsi, immediatamente prima che la più tradizionale effigie del Ciclope Polifemo prendesse il sopravvento. A testimoniare i tempi in cui Acireale era rinomata per le sue Terme, una successione di più piccoli manifesti, risalenti agli anni ’62 e seguenti in cui primeggia la dicitura “Acireale, stazione di cura”.
Perfino il Teatro Bellini, antico gioiello acese della lirica, dice la sua con il manifesto “L’operistica”, della stagione del Carnevale 1924. Il viaggio nel tempo, poi, si incanala nei binari della contemporaneità per giungere ai giorni nostri ed emoziona l’angolo dedicato al concorso di disegno su cartolina postale dell’attuale edizione, in cui le “opere d’arte”  dei bambini rivelano la loro spensierata allegria e completano il puzzle di Re Burlone, frutto del tempo. La mostra, proposta dall’Associazione Filatelica e Numismatica Acese è, dunque, una bella occasione fornita ai più giovani di conoscere le tradizioni della propria città, ai meno giovani di rivivere i propri ricordi legati al Carnevale ed ai turisti di ammirare l’arte “acitana”, la bravura indiscussa dei maestri della cartapesta e dei carri in fiore.

Rita Messina     

 

 

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