Acireale / Caro carburante: tra appelli e rischio scioperi

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I prezzi del carburante alle stelle si accingono a fermare con tutta probabilità l’autotrasporto italiano e siciliano. Benzina e diesel hanno già abbondantemente superato i 2 euro al litro e continuano a costare sempre di più. Picchi fino a 2,52 euro per la prima e 2,61 euro per il secondo sono stati registrati ai distributori di alcune località italiane, tra cui anche Acireale. In virtù di uno spropositato “caro carburante”, a partire da lunedì prossimo, 14 marzo, le aziende di autotrasporto vorrebbero sospendere a livello nazionale i loro servizi rivendicando un rapido intervento del governo. Ne dava notizia qualche giorno fa Trasportounito-Fiap, una delle associazioni italiane degli autotrasportatori professionisti, anche se non c’era accordo unanime tra le anime dei sindacati di settore. Ma è di oggi la notizia della bocciatura dello sciopero da parte della Commissione di garanzia per lo sciopero.

A comunicarlo, il commissario delegato della Commissione, Alessandro Bellavista, che ha frenato sulla possibilità di avviare la mobilitazione. Nell’informativa inviata a Trasportounito-Fiap e ministeri delle Infrastrutture e Interno, ha rilevato il “mancato rispetto del termine di preavviso di 25 giorni” e richiamato “l’obbligo di predeterminazione della durata dell’astensione”.

Caro carburante / A cosa è dovuto?

Non è esclusivamente dovuto alla crisi tra Russia ed Ucraina. Sicuramente, il conflitto in corso sta contribuendo all’aumento dei prezzi ma ci sono altre ragioni non direttamente collegate alla crisi. Infatti, il prezzo del petrolio è regolato anche dalla quantità che i paesi produttori membri dell’Opec+ decidono di estrarre. Mentre, per la scelta del prezzo concorrono oltre ai costi logistici, soprattutto le accise. Ovvero un contributo indiretto, una tassa che lo Stato pone sulla fabbricazione o sulla vendita di prodotti di consumo. Come la benzina, per l’appunto. La causa principale di questi rialzi è la quotazione del Brent: quando sale il prezzo del petrolio, infatti, sale di conseguenza anche il prezzo di benzina e diesel.

Com’è possibile arginare i costi? Cosa succederebbe in Italia con una possibile esclusione della Russia dai paesi dai quali si importa il petrolio? Sono tante le incognite e le possibilità future, spetta alla comunità internazionale agire per contrastare l’aumento del prezzo del petrolio e il conseguente caro benzina, ma possiamo aspettarci ulteriori aumenti durante la crisi. Il Governo potrebbe inoltre decidere di abbassare le imposte sul carburante. Qualsiasi ipotesi è sul campo.

Caro carburante e rischio scioperi / L’appello di don Francesco Mazzoli ad Acireale

“Alle agenzie di stampa nazionali e locali. Al Governo, agli on. Delle Camere e Regioni e Comune di Acireale. Non posso restare in silenzio. Sento le preoccupazioni dei miei parrocchiani sul crescente aumento dei beni e tra questi il caro carburante. I miei parrocchiani sono pescatori la cui giornata di lavoro è un’incognita a lettere maiuscole: il pescato. Ad esso, in questi giorni, come per tutti si appesantisce l’ansia attraverso l’aumento giornaliero del carburante. Alcuni di essi appartengono alla piccola pesca e non pescano a Santa Maria la Scala, ma nel Siracusano. Hanno tre spese al giorno di carburante. Per l’auto per recarsi dove hanno le barche ed ivi tornare a casa, il carburante per il motore della barca ed il carburante per il generatore di corrente. Parlo della pesca con la lampara.
Faccio appello alle istituzioni Nazionali, regionali e locali di poter consegnare i buoni carburanti per fare fronte al monte di spese che il carburante da queste settimane sta portando ad affrontare al comparto della pesca sotto costa. Quante volte la giornata è un fallimento arrivando sul luogo di lavoro e le condizioni meteo marine non sono delle migliori ritornando alle proprie famiglie con le mani non vuote, ma bucate. O a volte il pescato non è sufficiente ad un guadagno di giornata coprendo le spese. Ogni cittadino, la famiglia, va tutelato dalla sensibilità Istituzionale.
Il vostro parroco è con voi e per voi”. 

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Sono queste le parole di Don Francesco Mazzoli, parroco di Santa Maria La Scala, frazione di Acireale. Quest’appello, pubblicato nel tardo pomeriggio di venerdì 11, esprime la chiara preoccupazione per la popolazione del borgo marinaro. Confrontandosi giornalmente con i pescatori locali, Mazzoli, riferimento per la comunità locale. Facendo leva sulla sua voce affinché le istituzioni possano trovare soluzioni per fare fronte a quella che potrebbe essere una nuova difficilissima crisi nella crisi economica.

Acireale e non solo / Caro carburante, cosa comporterebbero eventuali scioperi? 

Naturalmente gli automobilisti non saranno gli unici a percepire gli effetti del forte aumento del prezzo dei carburanti. Insieme a quelli di benzina e diesel, infatti, sono destinati ad aumentare anche i costi dei prodotti trasportati su gomma, che in Italia rappresentano circa l’85% del totale, secondo il Codacons. “La sospensione dei servizi si è resa inevitabile”, secondo quanto si leggeva in una lettera inviata da Trasportounito alla Presidenza del Consiglio, al Ministro e al Vice Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e al Presidente della Commissione di Garanzia in Scioperi. “Causa di forza maggiore”. Da leggersi anche come: “Costo del carburante insostenibile”. Per questa ragione, le società di autotrasporto intenderebbero sospendere a livello nazionale tutti i loro servizi, con inevitabili ripercussioni sui rifornimenti di supermercati e tutto il comparto della logistica nazionale.

Acireale / Tra rischio scioperi e dubbi, non solo caro carburante 

La crisi più nera la rischia il settore agroalimentare e di conseguenza la tavola delle famiglie dell’isola. Pasta e pane rincareranno di circa il 30% soprattutto per un effetto domino. Il grano comincia a scarseggiare e questo incide anche sui beni di primissima necessità. Si teme che i prezzi salgano ulteriormente e che sarà necessario dunque che il governo nazionale affronti la questione con provvedimenti seri. E’ fondamentale che si pensi ad aiuti speciali a tante famiglie che vivono di stipendi e pensioni bassissime, che così facendo rischiano di ridursi al lastrico.

                                                                                               Giorgia Fichera

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