Piedimonte Etneo / Dedicata a Papa Francesco la nuova sede Caritas

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Caritas Piedimonte

Domenica 9 Gennaio,  festa del Battesimo del Signore, a Piedimonte Etneo è stata inaugurata la nuova sede della Caritas Parrocchiale e del Centro di Ascolto, denominata “Casa Papa Francesco”. Il Centro è stato ricavato da una zona dell’antico Convento dei Frati Minori Cappuccini del paese.

La benedizione dei locali – informa una nota della Curia di Acireale – è stata presieduta da don Orazio Tornabene, Direttore della Caritas della Diocesi di Acireale. Presenti il parroco don Mario Gullo, il sindaco Ignazio Puglisi e i Volontari della Caritas. Essi con amore, infaticabile lavoro e impegno hanno realizzato questo Centro dedicato all’ascolto e  all’accoglienza. E anche a progetti di prossimità, soprattutto per i più fragili e poveri della Comunità.Caritas Piedimonte

La sede Caritas dedicata a Papa Francesco

Questa Casa, dedicata a Papa Francesco, è tra le opere-segno più belle dell’ Anno Santo Ignaziano che la Comunità piedimontese sta compiendo in occasione dei 500 anni della Conversione di S.Ignazio di Loyola, Patrono del Comune.

È iniziato il cammino sinodale delle Chiese in Italia e l’ascolto è il primo passo che la parrocchia di Piedimonte sta affrontando. La comunità vuole porre attenzione al territorio e alle istituzioni sia politiche che sociali. Ed in particolare alle persone, alle famiglie e alle diverse storie e vissuti.
Ha il desiderio, inoltre, di realizzare sempre più progetti di prossimità a servizio degli ultimi e dei lontani. Non vuole lasciarsi prendere dalla paura o dallo scoraggiamento. Ma leggere questo tempo di crisi e di emergenza con la grazia di Dio e l’impegno degli uomini, come segni di crescita e di speranza.

L’auspicio è che insieme, grazie a questo lavoro di confronto e di discernimento, si possa dare nuovo vigore alla Caritas parrocchiale, fedele alla sua storia e aperta al nuovo. Singoli e comunità sono chiamati a porre una reale e appassionata attenzione a chi è nel bisogno. E ad essere segno della Chiesa in uscita. Chiesa che si fa lievito per costruire un futuro in cui ciascuno può sentirsi parte di un progetto che ha contribuito ad elaborare.caritas Piedimonte-equipe

La sede Caritas è anche centro ascolto

«La nascita della nuova sede della nostra Caritas Parrocchiale e del Centro di Ascolto – afferma don Mario Gullo, parroco – si intreccia e si fonde con il cammino della parrocchia e del comune, in modo particolare attraverso la “pedagogia dei fatti” che impegna le comunità nell’ascolto dei problemi, dei fenomeni di povertà e delle sofferenze delle persone, interpretando tutto questo alla luce del Vangelo. In questi tempi difficili “Casa Papa Francesco” è una porta aperta alla Speranza reale della fede per praticare quella carità che tende a liberare le persone dal bisogno e a renderle protagoniste della propria vita».

«In generale – continua il sacerdote –bisogna sottolineare che i beneficiari dei servizi della Caritas, oltre agli aiuti concreti (alimentari, economici, ecc.), evidenziano lo stile di prossimità degli operatori e dei volontari. Lo stile di ascolto e di relazione ha aiutato le persone a non avvertire il senso di abbandono ma a rafforzare la propria autostima. E a trovare il coraggio per andare avanti e riprendere le redini di una vita che, talvolta, sembrava essere fuori controllo».

La Caritas è il segno “normale e quotidiano” di una Comunità che impara a prendersi cura dei più deboli. Senza la pretesa di risolvere tutto né di sostituirsi alle istituzioni.
Conclude don Gullo: «Intessiamo relazioni e patti educativi con tutti, camminiamo insieme per costruire strade e non alzare muri. Siamo consapevoli delle sfide e delle contraddizioni del nostro tempo».

La Caritas, come indica Papa Francesco, ha il difficile ma fondamentale compito di far si che il servizio caritativo diventi impegno di ognuno di noi. «La comunità cristiana- dichiara don Orazio Tornabene, direttore della Caritas diocesana – è il soggetto della carità che risiede nell’anima di ogni uomo e di ogni donna perché è un dono di Dio. Allo stesso tempo l’azione pastorale della carità deve organizzarsi e necessita di una sede. Sede non intesa come struttura ma come spazio di ascolto dello Spirito e delle fragilità per poter dare risposte concrete».

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