I cittadini di Passopisciaro, frazione di Castiglione di Sicilia, scendono in campo per chiedere il mantenimento della locale caserma dei Carabinieri. E lo fanno con una lunga lettera indirizzata al Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a quello della Difesa, Guido Crosetto. Al Comando generale dei Carabinieri di Roma, al Prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, ai commissari prefettizi di Castiglione (anche questo Comune con gli organi elettivi recentemente sciolti per infiltrazioni mafiose). Al Comando Legione Carabinieri Sicilia, a quello provinciale di Catania ed al Comando Compagnia Carabinieri di Randazzo.
Scopo della missiva – di cui è stata fatta pervenire copia anche al nostro giornale – è quello di “esprimere le più profonde preoccupazioni riguardo alla possibile chiusura della caserma dei Carabinieri di Passopisciaro. Decisione che potrebbe alterare irreparabilmente la trama del tessuto sociale e della sicurezza dell’intera frazione e del suo hinterland”.
Un’ordinanza dell’ex Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, infatti, a fine anno 2019, aveva già preannunciato la chiusura della Caserma.
La frazione di Passopisciaro, la cittadina di Castiglione di Sicilia e l’intero hinterland nordetneo – come si diceva – sono in subbuglio. I cittadini si sono uniti in una forte opposizione a tale decisione. E hanno espresso la propria posizione attraverso una petizione che ha riscosso e sta riscuotendo notevole sostegno. Tale iniziativa testimonia l’attaccamento alla presenza dei Carabinieri. Ma anche, e soprattutto, la volontà collettiva di opporsi al crescente degrado e all’abbandono che una tale chiusura potrebbe comportare.
La caserma dei carabinieri di Passopisciaro punto di riferimento
per tutto l’hinterland
La caserma di Passopisciaro, da oltre un secolo, infatti, rappresenta un punto di riferimento insostituibile per il mantenimento dell’ordine pubblico e per l’attività di prevenzione e repressione della criminalità in un’area che si estende per oltre 60 chilometri quadrati. Dal comune di Mojo Alcantara a Randazzo, passando per il cratere dell’Etna fino a raggiungere l’altra cittadina etnea di Linguaglossa.
Il suo hinterland ospita, inoltre, un territorio dalle caratteristiche paesaggistiche uniche e complesse, che comprende altre frazioni quali Solicchiata, Rovittello e Verzella.
Ricordiamo che, grazie all’opera costante e al valore dei Carabinieri della locale caserma, facente parte della Compagnia di Randazzo, sono state effettuate importanti operazioni contro la criminalità organizzata. Come l’operazione “Caterpillar”, avvenuta fra il 2005 e il 2006, nonché l’operazione “Santa Barbara”, avvenuta nel 2015. Operazioni che, sino ad oggi, hanno contribuito a garantire sicurezza e fiducia nella legalità dell’intero territorio nordetneo.
Posizione strategica per la sicurezza pubblica
La posizione strategica della stessa caserma, posta lungo la Strada Statale 120 ed il controllo delle strade provinciali 89 e 7, rendono inoltre lo stesso presidio una struttura assolutamente indispensabile per la sicurezza pubblica e non solo quella. Essa, infatti, svolge anche un ruolo attivo nel sostegno della comunità rurale. Protegge gli agricoltori ed i viticultori locali dalle minacce di continui furti di attrezzi e macchinari agricoli, nonché furti d’uva ed estorsioni. Problemi, questi, da non sottovalutare.
Nell’hinterland nordetneo, inoltre, vi è un settore vitivinicolo d’eccellenza, essenziale per l’economia locale. Sono presenti oltre 65 cantine e circa 500 produttori riuniti nel consorzio Etna Doc, di assoluto prestigio. Il loro valore è riconosciuto non solo a livello nazionale ma anche internazionale.
Per scongiurare la chiusura della Caserma, l’ex amministrazione comunale si era precedentemente offerta di ospitarla nei locali del soppresso plesso scolastico “Ettore Majorana”. Meno di un anno fa, inoltre, prima di essere sciolto, il Comune di Castiglione aveva ribadito il proprio impegno con una nota indirizzata alla Compagnia Carabinieri di Randazzo ed al Comando Provinciale di Catania, dichiarandosi disposto ad accollarsi l’onere dei fitti derivanti dal mantenimento dell’immobile dove ha sede l’attuale caserma.
In chiusura della loro missiva, gli stessi abitanti di Passopisciaro e dell’hinterland nordetneo si dichiarano fiduciosi che finalmente vi siano orecchie che ascoltino le loro voci.
Giuseppe Portale