L’evento “La moda si veste di carta”, svoltosi nei giorni scorsi al “Casale dell’Arte” di Catania, ha riservato particolare attenzione al grande tema del rispetto dell’ambiente, che si declina poi col risparmio energetico, il riuso e il riciclo. In particolare con il recupero dei rifiuti tessili, con l’economia circolare e non solo.
La manifestazione era curata dalla prof Laura Mercurio dell’Accademia delle Belle Arti di Catania. E organizzata insieme col direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania, Gianni Latino, col coreografo Salpy e con la presidente dell’associazione Il Filo della Vita, Enza Marchica.
Sessanta sono gli abiti realizzati, con entusiasmo oltre che con competenza, da tanti giovani studenti del secondo anno del triennio di Fashion Design dell’Accademia delle Belle Arti di Catania. Autentici talenti che hanno lavorato circa un anno, dall’idea alla sfilata in passerella.
Abiti di carta per sottolineare l’importanza del riciclo
La collezione di abiti di carta mirava naturalmente a sottolineare come il riciclo e il riuso siano processi attuali anche nel campo dell’industria della moda. Dove questi processi si stanno facendo strada per dare vita a qualcosa che si può riutilizzare. Peraltro, il recupero dei rifiuti tessili è fondamentale nell’industria della moda, che rappresenta il secondo comparto più inquinante al mondo, dopo solo a quello petrolifero.
Nel ciclo di recupero dei rifiuti tessili, infatti, solo l’1% al mondo viene recuperato sotto forma di nuovi abiti. Tant’è che l’Unione europea ha posto questo aspetto tra i punti prioritari su cui lavorare come esempio di economia circolare. Cosicché il settore tessile può giocare un ruolo molto importante nella partita per la transizione ecologica.
Un termine citato più volte durante la serata è stato sostenibilità. Per questo fine svolge una intensa opera di sensibilizzazione l’associazione di volontariato “Il Filo della Vita”, nata a Catania nell’aprile del 2015, e protagonista della serata.
La animano un gruppo di donne, la maggior parte delle quali ha vissuto l’esperienza del tumore. E che, in occasione dell’evento, ha deciso di gettare il proprio cuore oltre l’ostacolo e di mettersi a disposizione del prossimo.
Un’esperienza sensoriale
La prof Laura Mercurio ha spiegato: “La carta, materiale primario utilizzato nelle creazioni, ha diversi valori concettuali insiti in sé, come quello del riciclaggio, sempre più importante da considerare nel mondo del fashion system. Qui l’importanza del dar vita a qualcosa di riutilizzabile diventa fondamentale nella protezione del mondo in cui viviamo”.
Ha aggiunto: “Leggerezza, imponenza e candida bellezza sono i sostantivi maggiormente sottolineati per riassumere gli abiti che hanno caratterizzato l’evento. Creazioni spinte dall’esigenza di una strategia sensoriale del “Filo della vita”, protagoniste principali della serata. Creazioni che ci portano ad abbinare i cinque sensi, ma soprattutto il sesto, in grado di riconoscere umori e sentimenti di chi ci sta attorno, arricchendosi di forza.
Secondo un principio di resilienza, nel quale la mutazione di sé stessi, così come del materiale, può trasformarsi in puro incanto. Assorbendo stress e malumori, partecipando alla gioia e al dolore della vita”.
Giusy Giacone