Catania / Appassionante la visita ai “Percorsi e segreti dell’Impressionismo” in mostra fino al 21 aprile

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Avere dinnanzi le loro opere permette di scoprirne caratteristiche, analogie e differenze, ammirando gli elementi che hanno reso unici e singolari i pittori impressionisti. Si ha la sensazione, confermata dall’osservazione reale, appunto, che gli oltre 40 artisti del movimento, nato in Francia nel 1874, si siano dati appuntamento al Palazzo della Cultura, di via Vittorio Emanuele, a Catania. È li, infatti, che dallo scorso mese di ottobre è ospitata la mostra  “Percorsi e segreti dell’Impressionismo”, a cura di Vincenzo Sanfo, Fiorella Minervino e con un catalogo a cura di Maïthé Vallès-Bled.
Si tratta di un progetto di Sicilia Musei in collaborazione con Dietro le Quinte e Diffusione Italia International Group, con il patrocinio del Comune di Catania e con la collaborazione del Musée d’Agen. Il cammino a ritroso nel tempo e nell’arte permette d’incontrare subito Eugene Delacroix, con il suo “leone” realizzato in carboncino su carta, e continua dando modo di osservare, lungo tutto il percorso delle mostra, le varie tipologie di opere: disegni, olii,  acquerelli, acqueforti, pastelli su cartone, sculture e ceramiche dipinte. Tutto ciò che ha permesso agli artisti di riprodurre “en plein air” (all’aria aperta), gli elementi del vissuto, dello scenario naturale.
Si incontra Gustave Dore’, con il suo “Viaggio sui Pirenei”, seguito dall’acquaforte “Le fleuve Scamandre”, di Pierre Auguste Renoir, e dalla sua litografia relativa la ritratto di Wagner. Ma capita anche di avere la spiegazione di come sia nato l’impressionismo, in modo quasi semplicistico, leggendo a grandi lettere le parole dello stesso Renoir: “Una mattina, siccome uno di noi era senza nero, si servì del blu: era nato l’impressionismo”. Ed, infatti, il blu è presente nelle opere di questi artisti, prima fra tutte “Nypheas”, di Claude Monet. La presenza del famoso pittore è affiancata da tutti gli altri, forse meno rinomati, ma non per questo meno degni di nota, che hanno contribuito a creare il movimento artistico nella sua interezza, scandendone le fasi ed i momenti.
Di Vincent Van Gogh la mostra offre una sola opera, l’ “Heliogravure”, che propone il ritratto del Dottor Gadget, collezionista d’arte, oltre che medico, con cui venne in contatto. L’uomo è rappresentato intento a fumare la sua pipa, con un’intensa espressione del volto, immerso nei suoi pensieri. Altro ritratto, ma colorato e dai tratti morbidi ed ampi, è quello di una donna bionda, in posa tranquilla e calma, realizzato dalla pittrice e disegnatrice americana Mary Cassat. L’espressione penetrante dei suoi occhi, dichiara la “pittura introspettiva” dell’artista, che predilige i momenti della vita quotidiana e il ruolo della donna nel delicato rapporto madre-figlio e di educatrice all’interno dello stesso. Le sue parole, riportate in caratteri notevoli sopra le opere, la raccontano: “Ho respinto l’arte convenzionale. Ho iniziato a  vivere”.
Stessa espressione serena, stesse linee morbide, stessi colori: bianco, blu, rosa, nell’infante di Armand Guillaumin,  che ritrae, coglie e racconta un attimo di quella piccola vita, reale per quel momento, eterna per chi lo ammira. E se la magnificenza di “Notre Dame de Paris”, di Jean-Francois Raffaelli, si scontra subito con la semplicità  o meglio con la povertà della mamma con i due piccoli figli, rappresentati in primo piano, l’opera conferma la predilezione per i paesaggi e per gli spaccati del quotidiano, in linea con il movimento in questione.
E, a conferma di ciò, dinnanzi al villaggio di Ernest Ponthier de Chamaillard, ci si chiede davvero se bisogna imboccare la stradina a destra della piccola chiesa o quella a sinistra. A ciascuno la propria scelta, che lo porterà ad incontrare non si sa che cosa.
Molti altri nomi caratterizzano il percorso, Cézanne, Degas, Signa, etc. Molti altri lavori accompagnano l’osservatore a ricostruire l’impressionismo, lavori che hanno contribuito a preservare un preciso momento storico, la realtà ed il modo di vederla con gli occhi degli artisti. Un appuntamento prezioso per Catania e per l’hinterland, a cui è possibile aderire fino al 21 aprile.

Rita Messina

 

 

 

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