Nel salone San Biagio, in piazza Stesicoro, a Catania, l’Unione Cattolica Stampa Italiana, assieme ad altre associazioni, tra le quali “Sicilia Mondo”, l’Uciim e il Movimento Focolarini, ha tenuto un convegno sul tema “Comunicare la donna”; numeroso, il pubblico, specie femminile. Il Rettore, mons. Leone Calambrogio dà un saluto augurale, richiamando la lettera di san Paolo a Timoteo..
Il presidente dell’Ucsi, prof. Giuseppe Adernò, sottolinea la valenza profonda del comunicare la donna nella sua funzione sociale. Presenta le quattro relatrici: la dott. Sarita Giuffré, la pedagogista Rita Calderone, la prof. Cristina Sorace e la pediatra Flavia Butera.
Dalla tavola rotonda emergono complesse problematiche, riguardanti le difficoltà della donna nel quotidiano, in vari campi, con relativa rivendicazione di diritti, in un clima di sostanziale cambiamento. Nell’analisi delle scuole, per la giovane studentessa, è messa in luce l’essenzialità della conoscenza di se stessa in vista del progetto di vita. Di rilievo, il pensiero di San Giovanni Paolo II e di Papa Francesco sulla donna figlia, sposa e madre; sul principio di saper perdonare e inoltre citazione di Luigi Sturzo, in relazione al voto politico della donna, fondamentale per portare avanti i valori del bene comune.
In particolare, la dott. Sarita Giuffré, vice prefetto di Agrigento, sostiene come l’essere donna è una battaglia tutta la vita, con la coscienza del suo ruolo fondamentale nella società; una celebrazione senza mai abbassare la guardia, riscattandosi da un passato, con percorso storico che non può essere dimenticato. Traccia l’attuale contesto sociale, da una parte le realtà dove la donna è repressa, dall’altra i nuovi riconoscimenti per la donna, chiarendo d’impostare la dialettica sulla parola, sulla sua forza. Aperta, la scommessa, anche nel lavoro, dove urge agire con la mente e con il cuore, impegnandosi a mantenere e migliorare tutte le conquiste, a rapportarsi con una società multiculturale, data la presenza di donne migranti, provenienti da diverse culture, che vivono nell’ombra e desiderano emanciparsi, mirando al nostro modello, ma subiscono molte restrizioni.
L’intervento del dott. Domenico Azzia verte sulla celebrazione del cinquantesimo della lungimirante associazione “Sicilia Mondo”, da lui fondata; esalta la donna emigrata all’estero che, senza conoscere la lingua, attraverso lavori umili, ha creato la fortuna della propria famiglia.
Anna Bella