Cala il sipario sulla IX edizione di Corti in Cortile, ma non si spengono i riflettori. Il Festival Internazionale di Cortometraggi di Catania si conferma infatti evento unico, teatro di energie e sinergie, contenitore di tanti appuntamenti stimolanti che creano networking e collaborazioni, intorno al magico mondo del cinema.
Ventidue i cortometraggi in gara, selezionati dal direttore artistico Davide Catalano, tutti di altissimo livello e respiro internazionale – come informa una nota dell’organizzazione -; difficile per la giuria di esperti – presieduta dall’autore Rai Marco Giusti, e composta da Damiano Ricci, direttore marketing BIM Distribuzione, Ivan Scinardo, direttore della sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia, Piergiorgio Di Cara, scrittore e sceneggiatore, e Davide Bennato, docente di Sociologia dei media digitali presso l’Università degli Studi di Catania – decretare i migliori.
Il Premio Corti in Cortile – Il Cinema, in breve 2017 è andato a Penalty, di Aldo Iuliano, per aver trattato un tema delicatissimo come la dimensione esistenziale dei migranti con crudezza e poesia allo stesso tempo, e mostrando la potenza espressiva del linguaggio del cortometraggio al servizio dell’immaginario contemporaneo. Al lavoro, già vincitore del Globo d’Oro 2017 e miglior corto nella sezione Giovani Autori Italiani della Mostra del Cinema di Venezia, la statuetta dell’icona di Corti in Cortile, creata dallo scultore paternese Piermanuel Cartalemi, e un premio in denaro della somma di 500 euro.
Allo stesso corto il Premio Mariella Lo Giudice al Migliore Attore, per aver trasformato un gruppo di attori non professionisti, in un soggetto corale in grado di rappresentare la sofferenza e la durezza della migrazione.
Premio Migliore Regia a Confino, di Nico Bonomolo, il più votato anche dalla giuria popolare, per la qualità tecnica in grado di supportare l’originalità della storia, per l’accurata ricerca artistica e per il coinvolgimento emotivo. A Buffet di Alessandro D’Ambrosi e Santa De Santis, il Premio Migliore Sceneggiatura, per l’occhio comico-sarcastico con cui seziona una dimensione quotidiana legata ad un immaginario tradizionale, avvalendosi di umori che rimandano alla commedia all’italiana. Una menzione speciale è andata infine a Candy Boy, Arianna Del Grosso, per aver trattato la diversità con sensibilità, focalizzando il tema dell’omofobia e non quello dell’omosessualità.
Un evento nell’evento Corti in Cortile, che ogni sera ha registrato il pienone nella Corte intitolata a Mariella Lo Giudice del Palazzo della Cultura, durante le serate del concorso presentato dalla giornalista Simona Pulvirenti, così come la mattina ed il pomeriggio, negli incontri con ospiti d’eccezione, come Leo Gullotta, Caterina Chinnici, Marco Giusti. Una finestra, il Festival, anche sulla legalità e sulla lotta alla mafia, con la proiezione del flm d’inchiesta Invisibili, Non è un viaggio, è una fuga, focus sui minori che sbarcano sulle nostre coste: un progetto di Floriana Bulfon, e Cristina Mastrandrea, realizzato per Unicef Italia.
Corti in Cortile è stato organizzato dall’associazione Visione Arte, con il patrocinio del Comune di Catania, Assessorato ai Saperi e alla bellezza condivisa, della Regione Siciliana, Assessorato al Turismo Sport e Spettacolo, dell’Accademia di Belle Arti di Catania, del CSVE Centro di servizio del volontariato etneo, in collaborazione con Seejay e Globus Magazine.