In scena per tutta la giornata, nel quartiere “San Berillo” di Catania, i vecchi giochi di cortile. L’evento, promosso dal Comune di Catania, ha come duplice scopo di riportare in auge quanto custodito in scrigni preziosi dei “bambini di ieri” e forse poco rispolverati dalla memoria del tempo, così come l’architettura che incorniciava il quadro… impreziosendolo di unicità.
“San Berillo sarà animato dai vecchi giochi di strada”- aveva esordito in mattinata Salvo Di Salvo, assessore comunale all’Urbanistica durante una conferenza stampa svoltasi nello storico quartiere, al museo Reba di via Buda (arte contemporanea, architettura, design) -. “La riscoperta e il recupero di questa parte della città – aveva continuato Di Salvo – non mira solo all’aspetto culturale e strutturale, ma anche alla riscoperta delle tradizioni, quelle dei nostri padri che ci appartengono in egual misura come la gastronomia, l’arte, un grande patrimonio che non può cadere nel dimenticatoio”.
Quelle usanze che hanno segnato un’epoca… Correvano infatti, gli anni ’60, stagione di spensieratezza, semplicità, tracciata da un elastico, un gessetto, il rincorrersi, il gioco del fazzoletto, 1 2 3 stella, con la voglia di danzare con le ore successive in cerca di un sorriso, di un divertimento. Quando erano ancora chimere lontane e a doppio taglio la playstation, i social network e roba del genere.
L’evento è supportato dall’amministrazione comunale e da varie associazioni, come Fondazione “E’bbene”, Ri.Crea.Re, San Berillo, Panvision, Museo Reba, “Le Aquile”, Ics “Italo Calvino” e dal gruppo folkloristico “Bummuli e Quattari”.
L’architetto Renato Basile, direttore del Museo Reba, ringrazia il Comune per la presenza e soprattutto per la collaborazione nei progetti che rende quest’oggi protagonisti i bambini alle cui mani è dato il recupero del tempo che fu per inserirlo nel bagaglio della memoria collettiva in un angolo caratteristico della città.
Maria Pia Risa