Entusiasmo, eleganza e grande partecipazione sono stati gli ingredienti del successo raccolto ieri sera al Teatro Massimo Bellini di Catania dal tradizionale Concerto di Capodanno.
È stata la dottoressa Daniela Lo Cascio, Commissario Straordinario del Teatro Bellini, a fare gli onori di casa, presentando gli ospiti, le autorità in sala ed il programma della serata.
In assenza del Sindaco di Catania e del Sovrintendente, è stato invece il Presidente della Regione Nello Musumeci a salutare il pubblico e rivolgere l’augurio per il nuovo anno. “Guardare al futuro senza più quello spirito di rassegnazione che accompagna ormai la Sicilia da tanti anni. Ma credere che possiamo farcela, e che possiamo non per il merito di pochi ma per quello di tutti. Perché c’è maggiore consapevolezza di fare il mestiere di cittadino che è il mestiere più difficile”.
Concerto di Capodanno, l’auspicio del presidente Musumeci
Il presidente Musumeci, vantando ancora un’esibizione ricca di talenti che rimangono in linea con la qualità della produzione curata dal teatro in questi ultimi anni, ha espresso un desiderio. Quello che il teatro diventi patrimonio di tutta la cittadinanza. A partire dai più piccoli, dalle scuole elementari. Sensibilizzare tutto l’apparato scolastico a fare del Teatro una tappa ordinaria nella riscoperta della città.
Silenzio in sala, musica Maestro!
Ricco e degno di nota il programma del concerto che ha coinvolto le pluripremiate formazioni dell’ente, Orchestra e Coro, quest’ultimo istruito dal maestro Luigi Petrozziello. Dopo l’immancabile apertura con la Norma e le Ouverture iniziali, si sono alternate le sinfonie nazionali ed internazionali. Hanno concluso la locandina le polke del viennese Strauss figlio.
Il coinvolgimento emotivo del pubblico è stato permanente. Dalla soavità dell’Ouverture del Pipistrello di Strauss, al ritmo energico del Guglielmo Tell di Rossini. Dall’euforia della Traviata alle romantiche note di Sul bel Danubio blu.
Concerto di Capodanno: la straordinaria direzione del maestro Alekseenok
La conduzione del giovane ma talentuoso Vitali Alekseenok è stata a dir poco straordinaria. Con inconfutabile passione e temperamento, ha saputo trascinare il pubblico nell’armonia e nell’intensità delle esibizioni. Ha anche simpaticamente diretto gli spettatori in sala, concedendo loro di accompagnare col battito di mani il ritmo vigoroso dell’attesissima Radetzky-Marsch di Strauss padre. Quest’ultima, preannunciata e esibita tra i tanti bis a sorpresa, concessi dopo i lunghissimi applausi.
La calda atmosfera natalizia, la raffinatezza del contesto e la qualità delle esibizioni hanno acceso gli animi di chi resta fedelmente sensibile all’arte ed alla cultura. Palese il desiderio di tanti di poter ritornare ad una totale fruizione di quanto l’eccellenza catanese è in grado di offrire.
Cristiana Zingarino