Catania / Intitolata al pittore Nunzio Sciavarrello la biblioteca di piazza Manganelli

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Il sindaco della Città Metropolitana di Catania, Enzo Bianco, ha deciso di intestare al pittore Nunzio Sciavarrello la Biblioteca ospitata nell’ex chiesa di San Michele Minore, in piazza Manganelli a Catania.
La denominazione esatta sarà quindi: “Biblioteca Metropolitana dei libri editi fuori commercio e Pinacoteca degli autoritratti e dei ritratti Nunzio Sciavarrello” – come si legge in un comunicato della Città Metropolitana.
Nunzio Sciavarrello, pittore, incisore, scenografo, direttore della Accademia di Belle Arti di Catania, nasce a Bronte, sesto di otto figli, il 23 Maggio 1918 da Biagio e Nunzia Petralia. Muore a 95 anni a Catania, dove lavorava e viveva, il 10 ottobre 2013.
Frequenta all’età di 10 anni (1928), la Scuola serale comunale di disegno di Bronte e fa da apprendista ad un artigiano fiorentino decoratore d’interni locale che gli dà i primi elementi sull’impasto dei colori.
Nel 1934 è a Roma per un breve soggiorno, poi nel 1936, appena diciottenne, vi si stabilisce.
A Roma, allievo di Mino Maccari, Duilio Cambellotti e Ferruccio Ferrazzi, frequenta la Scuola libera di via Margutta; nel 1939 segue gli studi all’Accademia di Belle Arti e si trova impegnato nelle problematiche della “Scuola Romana” vivendone i momenti più fecondi (con i pittori Scipione, Mafai, Pirandello).
Ha tra i suoi compagni di corso ci sono Arnoldo Ciarrocchi e Dario Cecchi. Di quel periodo, 1940, sono testimonianza le piccole incisioni e alcuni dipinti, fra questi alcuni paesaggi.
Nel 1941 partecipa sui Balcani, nel corpo dei Granatieri, alla Seconda guerra mondiale. Nel 1942 rientrato a Roma riprende il lavoro ed elabora le incisioni dedicate alla libertà, alla condizione umana e alla condanna della violenza nei lager nazisti.
Finita la guerra torna in Sicilia. Nel 1945 a Bronte realizza dipinti ed incisioni (è di questo periodo “Panico sull’Etna”) e nel 1947 fonda, con Luigi Margaglio e Angelo Mazzola, il quindicinale “Il Ciclope”, giornale satirico che rispecchia e puntualizza i problemi essenziali ed urgenti del paese e che accompagnerà significativamente gran parte della vita cittadina nell’immediato dopo guerra (1946-1950).
Nel 1948 si trasferisce definitivamente a Catania e ne modifica il ritmo dell’attività artistica insieme ad un gruppo di artisti che hanno per i loro incontri la sede del Caffè Italia – al centro della via Etnea – e che promuove la nascita dell’Istituto Statale d’Arte (1950) e del Liceo Artistico (1964).
Il 2 ottobre 1958, col notaio Gaetano Musumeci, Mario Giusti, Turi Ferro, Michele Abruzzo, Umberto Spadaro, Nino Succi, Pietro Corigliano e Pietro Platania fonda l’Ente Teatro Sicilia (poi Teatro Stabile di Catania).
Nel 1963 diventa titolare della cattedra di incisione all’Accademia di Belle Arti di Palermo, di cui, nel 1966, assumerà anche la direzione. Nel 1967 fonda l’Accademia di Belle Arti di Catania della quale è il direttore fino al 1988. Nel 1975 viene premiato con medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica, quale benemerito della cultura e dell’arte. Inoltre gli è stato assegnato il Premio XXIV Casali.
Fra le sue opere più significative ricordiamo “Panico sull’Etna” (puntasecca del ’45 e olio del ’47), “Il Prestigiatore” (del ’74), “Donna allo specchio” (olio del ’77), “Momenti al circo” (fa parte di una serie di grandi quadri ad olio del 1978 dedi­cati al circo ed ai clown), “I Paladini” (cinque acqueforti a sei colori del 1971), “Natura morta con pesci” (olio del ’77) e le altre emozionanti opere dedicate ai fiori, ai gabbiani, ai contadini ed ai paesaggi ed alle terrazze brontesi ripiene di colorati gerani.

 

 

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