Le giornate si fanno sempre più calde e la spiaggia libera n°1 della Plaia di Catania a fine giugno è ancora un disastro. Il catanese si ritrova a prendere il sole in compagnia di alghe, legni, vetro, schegge e ad entrare in acqua quasi ad occhi chiusi. Trovare la spiaggia in condizioni accettabili causerebbe troppa meraviglia? Crediamo di no, la sua pulizia dovrebbe essere all’ordine del giorno ed effettuata con cura. Crediamo non sia rispettoso non solo nei confronti dei catanesi e dei siciliani in generale, ma anche e a maggior ragione per i bambini che si trovano a costruire castelli di sabbia senza la spensieratezza che fa di loro parte, oppure a giocare con il pallone prestando attenzione a dove mettere i piedi.
«Io mi schifo anche a farmi il bagno, vado a fare una doccia, il Comune insacca solo soldi, non fa niente», ha detto una bagnante disprezzata.
L’estate è arrivata e il turista non può e non deve trovare una simile situazione, se è venuto non tornerà più, tanto meno coinvolgerà i suoi amici a fare una vacanza nella sua medesima meta; fenomeni che intaccherebbero fortemente la nostra economia.
Ma non dimentichiamoci dell’inciviltà sempre più “di moda” e non solo nelle spiagge, anche nelle strade, nelle piazze, nei parchi. Il gesto di buttare una bottiglia in una pattumiera a noi costa poco, anzi, a dirla tutta è gratis; per altri può significare invece molto. Si tratta di piccoli gesti che tradotti dimostrano rispetto nei confronti di noi stessi, dell’ambiente e dell’altro che usufruisce, dopo di noi, di un determinato servizio.
Graziella De Maria