La pratica dello yoga come strumento pedagogico per educare gli studenti all’accoglienza e all’accettazione, aiutandoli ad avere una maggiore attenzione verso il proprio corpo e a capire meglio le proprie emozioni.
Questo – si legge in una nota stampa -uno degli innumerevoli benefici che l’introduzione dello yoga a scuola apporterebbe agli alunni, sempre più esposti a nuove ed alte aspettative da parte di scuola e famiglia, pressioni ad eccellere, competizione nelle performance scolastiche, tutte cause di forte stress nei giovani.
Lo sa bene Bhaktananda, istruttore di Hatha Yoga, che negli scorsi giorni ha iniziato, presso l’Istituto De Felice di Catania, un percorso di avvicinamento allo yoga al quale hanno partecipato una quindicina di ragazzi. Un primo esperimento voluto dal dirigente scolastico Francesco Ficicchia e dalla docente Annamaria Venuto, che hanno aperto la scuola a questa pratica millenaria, nata in India oltre 5000 anni fa.
Già l’idea di introdurre la disciplina nel programma delle scuole italiane durante l’ora di educazione fisica, era stata valutata dall’ex premier Paolo Gentiloni, lo scorso ottobre in visita istituzionale a Delhi.
Nei giovani, soprattutto quelli più turbolenti o con problemi di linguaggio, lo yoga ha infatti una profonda efficacia, oltre a rendere più flessibile il corpo, rafforzare i muscoli e tonificarli, aumentare la capacità polmonare, ridurre le tensioni corporee e aumentare l’energia vitale.
Un’esperienza che gli studenti del De Felice hanno accolto con entusiasmo, aderendo nonostante la fine delle attività curriculari. Una vera e propria rivoluzione culturale che potrebbe presto diffondersi in tutte le scuole catanesi, come già avvenuto in molte altre città italiane, sia all’interno dell’orario scolastico, sia con corsi e incontri extra-scolastici.