Cala il sipario sulla 45ª edizione del Premio internazionale “Garofano d’Argento”, uno dei riconoscimenti alle eccellenze del florovivaismo più prestigiosi d’Italia.
Ad aprire la serata al Palazzo della Cultura di Catania – informa una nota stampa – un commovente omaggio a Carlo Calì, ideatore dell’evento, recentemente scomparso, ricordato dai versi di una poesia scritta dall’amico Arturo Croci.
Applausi e luci sul palco ad accogliere i protagonisti del premio, operatori del comparto florovivaistico e personaggi del mondo della cultura, del teatro, dell’artigianato e dell’imprenditoria.
La prima scultura premio “Arte Floreale”, è stata consegnata a Michelangelo Finocchiaro, floral designer di Aci Sant’Antonio, per la progettazione e la realizzazione di eventi innovativi che sviluppano atmosfere uniche attraverso la meraviglia del mondo floreale.
Tre i premi conferiti “In onore a Sant’Agata”: alla scrittrice Lia Levi, autrice di un’ampia produzione narrativa dal valore memoriale, per aver affrontato in modo inedito ed autobiografico il tema della discriminazione razziale, e alla quale è stato anche regalato un foulard di seta e fiori
confezionato dalla Maison Daphnè Sanremo; a Lucia Sardo, attrice poliedrica che ha sempre espresso, in tutti i suoi ruoli, l’amore per la Sicilia; e all’Azienda Florovivaistica Franco Locatelli e F. di Monica e Giancarlo Locatelli, sita ad Ambivere in provincia di Bergamo, in quanto pioniera della floricoltura internazionale.
Il Premio internazionale di Giornalismo è stato assegnato Marta Pizano, giornalista florovivaista di Bogotà, per aver contribuito con la sua attività editoriale nel settore floricolo e orticolo alla protezione dell’ambiente ed al miglioramento della qualità della vita.
A Giuliana Di Franco, stilista del gioiello di Leonforte, il Premio “La Donna e il Lavoro”, per la sartorialità delle lavorazioni, la naturalezza delle forme e il senso di unicità, elementi fondamentali della sua ricerca stilistica.
Ad introdurre poi la presenza di Sergio Bonanzinga, docente di Etnomusicologia all’Università di Palermo, l’esibizione di Egle Mazzamuto e Giuseppe Giordano, suoi ex allievi: una carriera lunga oltre trent’anni quella del prof. Bonanzinga, che ha offerto originali contributi allo studio delle tradizioni musicali siciliane. A lui il Premio “Sicilianità nel mondo”.
Ancora l’Azienda Agricola Arcoria di Giosuè e Vincenzo Arcoria, a Paternò, omaggiata con il Premio Garofano d’Argento alla Professionalità intitolato a “Franco Locatelli”, e infine Salvatore Piro, direttore F.F. dell’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del CNR di Roma.
Ma un ultimo premio resta da conferire alla fine di questa quarantacinquesima edizione, di certo quello che tocca le corde più profonde dell’animo della patron Maria Carmela Calì: il riconoscimento a Papa Francesco.
“Il prossimo 2 ottobre mi recherò con la mia famiglia e con il Vescovo della Diocesi di Acireale, mons. Antonino Raspanti, in Vaticano per partecipare all’udienza generale del Santo Padre, ed omaggiare con il Garofano d’Argento Papa Francesco- racconta emozionata la Calì. È una cosa alla quale stento ancora a credere – continua – per diversi anni ho cercato qualcuno che potesse permettermi di realizzare questo desiderio, e alla fine ci sono riuscita”.
Durante la serata, presentata da Maurizio Caruso con la partecipazione di Leila Agosta, spazio anche allo spettacolo, con la travolgente energia della cantante costaricana Cecilia Gayle; la tradizione del cunto con il cantastorie Luigi Di Pino, e la bella voce della giovanissima catanese Ludovica Leotta. In sala la creatività dell’artista Silvia Cavallaro ha regalato ai presenti un tatuaggio glitterato raffigurante un garofano, simbolo della manifestazione.
L’evento è stato coorganizzato dall’Associazione “I Fiori di Giarre e dell’Etna”, presieduta da Maria Carmela Calì, e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Catania, con il cofinanziamento della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, segreteria organizzativa di Cateno Piazza e Davide Catalano.