Catania Tango festival / L’organizzatore Angelo Grasso: “Ballare il tango è comunicare con un abbraccio”

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Angelo Grasso

La ventiduesima edizione del Catania Tango Festival  si è appena conclusa, sbaragliando ogni più rosea aspettativa, come rende noto un comunicato stampa. Sei giorni sold out, confermano il Festival diretto da Angelo Grasso fra i tre più importanti al mondo. Grazie alla sua lunga durata, riesce a coniugare danza, divertimento e vacanza tra le bellezze della Sicilia.

Alle Ciminiere di Catania in pista pomeriggio e sera, ballando tra show e musica dal vivo. Ogni appuntamento suggellato da un’esibizione, tango dj diversi e tra i più prestigiosi al mondo e musica live.
A documentare l’evento la carrellata fotografica di Michele Maccarrone, miglior Fotografo di Tango Argentino agli oscar del Tango di Buenos Aires e a settembre l’edizione speciale del programma web L’Originale Febbre da Tango.Catania tango festival, le Ciminiere

Catania Tango Festival, una sorprendente e indimenticabile esperienza

Alla serata di apertura di martedì 13 agosto, alla consolle il dj argentino Gabriel Sodini e la ronda di benvenuto dei maestri: Joe Corbata e Lucila Cionci – Neri Piliu e Yanina Quinones – Gisela Natoli e Carlos Estigarribia – Angelo e Donatella Grasso.
La sera del 14, emozionante l’esibizione di Joe Corbata e Lucila Cionci, nel cast da più di 10 anni. Ha coronato l’incontro il parossismo dell’Etna: un evento mai visto per molti dei turisti presenti.

Ancora grande show il 15 agosto con musica dal vivo degli Ensemble Hyperion ed esibizione di Gisela Natoli e Carlos Estigarribia, elegantissimi in uno show di Tango salon.
Venerdì 16, in consolle Super Sabino e sul palco performance indimenticabile della coppia Ricardo Astrada e Costanza Vieyto. Questi ultimi, campioni del mondo di Tango Escenario 2022, per la prima volta nel cast del Catania Tango Festival. Sorpresa della serata il live del cantante Javier Astrada, per 6 anni voce dell’orchestra contemporanea “La Juan D’Arienzo”.

Gisela e Carlos
Gisela Natoli e Carlos Estigarribia

Sabato 17 agosto, dj Javier Guiraldi e travolgente esibizione di Neri Piliu e Yanina Quinones. Infine domenica 18, grande milonga dei saluti. In consolle la poliedrica Barbara Bibbi Marconi, professoressa universitaria e, niente poco di meno che, ex assistente di Rita Levi Montalcini. A concludere la manifestazione la ronda dei saluti di tutti i maestri intervenuti.

A tu per tu con l’organizzatore

Angelo Grasso, premios tango a Buenos Aires come miglior organizzatore, è più ballerino o più sognatore o semplicemente un catanese che condivide il suo amore per il tango con la propria città?

Un bel dilemma. Sicuramente sono un tanghero e questo implica essere immerso totalmente nella cultura del Tango. Ma il Tango e la sua cultura diventano propulsori di un sogno, diventano motore propulsore per far ballare la città. In conclusione, sono un ballerino che ama far ballare la propria città con lo stesso amore per il Tango che possiedo io.

Lei parla spesso di un filo sottile che lega Catania e Buenos Aires. Di cosa si tratta? Cos’ha Catania che ha permesso questo filo conduttore?

Direi per un insieme di cose. Tanto per cominciare, tantissimi emigrati in Argentina che hanno contribuito alla nascita del Tango, erano siciliani. Ma il vero collegamento credo dipenda da un fattore culturale a 360 gradi, anche, per assurdo per la tipologia architettonica. Sono stato spesso a Buenos Aires e mi è sembrato di vedere tanti angoli di Catania nei barrios argentini, nei quartieri argentini. Poi, se il Tango si sta diffondendo tanto a Catania sono sicuro che è per lo stesso motivo per cui si sta diffondendo al livello planetario, cioè perché è un elemento che contribuisce al rinnovato contatto diretto fra la gente: nel tango l’abbraccio tra un uomo ed una donna è reale, non virtuale come ciò che ci propongono oggi i social media e questo fa tanto bene alle persone.

Angelo Grasso
A sx Angelo Grasso
Il Catania Tango Festival, quest’anno alla XXII edizione. Se non ci fosse stata la pandemia saremmo alla XXIV edizione. Un successo sicuro, collaudato o ogni anno una nuova sfida?

Sicuramente ogni anno una nuova sfida, se consideriamo con quale obiettivo è nato il Festival di Catania, come tutti i principali festival di Tango e cioè mostrare, ma soprattutto, contribuire al passaggio del Tango dalla tradizione al terzo millennio. I festival si sono sempre organizzati con ospiti che fossero di una caratura tale di quelli che stanno facendo la storia del Tango e che lo stanno aiutando a traghettare nel nuovo millennio pur mantenendo sempre una radicata tradizione.

Infatti, benché il Tango sia sempre e comunque tradizione, non possiamo dire che sia lo stesso di quello degli anni 40. C’è stato un movimento di rinnovamento e un festival come questo contribuisce proprio a questo scopo. Ma il fatto che sia così sempre così ben frequentato, con tanta presenza, con ospiti che partecipano da più di 27 paesi del mondo, testimonia che quella del Catania Tango Festival è decisamente la formula giusta e contribuisce a scrivere la storia del Tango.

cast di Catania tango festival
Il cast
Il tango ai piedi di un vulcano (e mamma Etna quest’anno ha voluto dire la sua) è un elemento spettacolare aggiunto o un problema in più che si aggiunge per una danza esigente che richiede una plaza, una pedana in perfette condizioni?

Per i turisti è stato sicuramente qualcosa di nuovo, inaspettato quindi anche spettacolare. Per noi è stato un lavoro in più ma allo stesso tempo un’occasione interessante per riscoprire “lo spirito di squadra” che sta nello staff. È bastato un breve messaggio nella nostra chat, che tutto lo staff è arrivato armato di buona volontà ed in due ore tutto è stato ripulito alla perfezione, la pista più pulita di prima. 

In conclusione, la definizione di Angelo Grasso di Tango

Il tango è essenzialmente comunicazione che si traduce in un abbraccio. Quando inizi a ballare un tango cominci a rappresentare, internamente a te stesso, una storia, che parte dalla musica che stai ascoltando e dalle parole. Quindi per me il tango è una microstoria, che nasce e cresce in pochi minuti, tra un uomo ed una donna, senza che si siano mai parlati prima. Una storia che diventa una storia comune.

 

                                                                                                     Cristiana Zingarino

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