Calcio / Catastrofe Italia: azzurri fuori dal Mondiale dopo 60 anni

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Le lacrime di Buffon

È finita nel peggiore dei modi, coi giocatori svedesi quasi increduli a festeggiare con i membri della panchina e i tifosi al seguito e le lacrime, amare, dei senatori Buffon e Barzagli e di Belotti: l’Italia non è riuscita a ribaltare l’1-0 dell’andata a Solna, provando in tutti i modi a scardinare la retroguardia scandinava, senza però trovare la combinazione giusta. Il 3-5-2 proposto da Ventura, con Florenzi e Jorginho in mezzo al campo, Candreva e Darmian esterni a supportare Immobile e Gabbiadini, è sembrato troppo spesso lento e macchinoso. Eppure le occasioni, nella prima frazione, non sono mancate. La conclusione di Immobile è stata smorzata dal portiere avversario, mentre un violento tiro di Candreva è terminato pochi centimetri oltre la traversa. L’Italia ha spinto, senza mai trovare l’occasione propizia: nella ripresa il tiro di Florenzi è finito fuori di un soffio: come cannoni sparati a salve, sono volate via anche le occasioni confezionate da Parolo e ancora Immobile. Neanche i cambi decisi dalla pachina, con El Shaarawy, Bernardeschi e Belotti in campo, hanno dato i frutti sperati: gli azzurri hanno cozzato contro il muro giallo, venendo costantemente rimbalzati all’indietro.

Col passare dei minuti, così, quella che sembrava un’eventualità remota, da non prendere neanche in considerazione, diventa uno spettro che aleggia su San Siro e sulle tv dei milioni di italiani sintonizzati: la squadra fatica e non riesce a segnare, regalando agli avversari una qualificazione che era ampiamente alla portata, nonostante nella rosa azzurra manchino elementi di valore assoluto. Cosa succederà adesso? L’elemento che più fa male dover evidenziare è, senza dubbio, il fallimento del progetto tecnico-tattico di Ventura. Proprio su queste pagine, nei mesi passati, avevamo lodato il progetto della Giovine Italia portato avanti dal tecnico genovese nella prima parte del suo mandato: tanti stages, molte convocazioni a sorpresa, qualche inserimento in prima squadra. Anche il 4-2-4 sembrava essere un progetto affascinante. Poi qualcosa si è rotto e un susseguirsi di eventi negativi ha portato lo stesso ct ad avere paura, rinnegando in parte le sue idee e provando a tornare sui suoi passi.

Probabilmente, però, era troppo tardi per farlo. Rinunciare così alle proprie idee, soprattutto e paradossalmente dopo aver subito una severa batosta in casa della Spagna lo scorso settembre, ha finito per far perdere troppe certezze all’allenatore, delegittimandolo di fronte ai giocatori più rappresentativi. Forse, il faccia a faccia avuto dai giocatori il giorno dopo il pareggio con la Macedonia, avvenuto in assenza del commissario tecnico pur essendone (a quanto pare) a conoscenza, potrebbe rappresentare un possibile indizio buono per suffragare tale ipotesi. Resta un fatto, evidente: 60 anni dopo l’ultima eliminazione da un Mondiale, avvenuta nel ’58 ad opera dell’Irlanda del Nord, la nostra nazionale non parteciperà alla fase finale: niente convocazioni, zero ritiri, nessuna serata estiva passata davanti alla tv a soffrire per i nostri colori.

In molti dicono che da choc tali non si possa far altro che risalire: non è, purtroppo, così automatico come sembra. L’Olanda ne è il caso più lampante: dopo l’eliminazione dalle qualificazioni a Euro 2016, infatti, Blind e compagni sono stati sbattuti fuori anche da Russia 2018, fra l’altro proprio dalla Svezia arrivata poi seconda nel Gruppo A UEFA. Non è facile imparare da queste lezioni: bisogna anzitutto mettersi in discussione, rivedere tutte le strategie per carpire gli errori compiuti, avere l’eleganza di fare un passo indietro quando ci si rende conto di essere solamente un ostacolo per una sana e corretta rinascita. Vedremo cosa decideranno di fare Tavecchio e Ventura: in serata, su quest’ultimo, erano girate voci di dimissioni immediate che, però, sono state smentite dal diretto interessato. Su un’unica cosa siam tutti d’accordo: l’Italia del pallone è all’anno zero. La risalita non sarà né facile, né veloce.

Tabellino

Italia-Svezia 0-0

ITALIA (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Candreva (dal 31’ s.t. Bernardeschi), Parolo, Jorginho, Florenzi, Darmian (dal 19’ s.t. El Shaarawy); Immobile, Gabbiadini (dal 19’ s.t. Belotti). (Donnarumma, Perin, Astori, Rugani, Zappacosta, De Rossi, Gagliardini, Eder, Insigne). C.t.: Ventura.
SVEZIA (4-4-2): Olsen; Lustig, Lindelof, Granqvist, Augustinsson; Claesson (dal 27’ s.t. Rhoden), Larsson, J. Johansson (dal 19’ s.t. Svensson), Forsberg; Berg, Toivonen (dal 9’ s.t. Thelin). (K. Johansson, Nordfeldt, Olsson, Jansson, Helander, Krafth, Svensson, Durmaz, Sema, Guidetti). C.t.: Andersson.
ARBITRO: Mateu Lahoz (Spa).
Ammoniti Chiellini, Immobile, Forsberg, J. Johansson, Lustig, Thelin, Bernardeschi, Barzagli, Olsen

 

Giorgio Tosto

 

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