Il 19 marzo l’associazione ACS (Aiuto alla Chiesa che soffre) festeggerà il suo nuovo progetto, una chiesa dedicata a San Giuseppe che sarà costruita a Vèlingara, nella diocesi di Kolda, nel sud del Senegal. L’edificio sorgerà in un’area in cui nel 1955 giunsero i primi missionari e aiuterà numerosi villaggi.
Il parroco, don Gilbert Biaye annuncerà la notizia ai suoi fedeli proprio per la festa di San Giuseppe. «La nostra comunità – afferma il sacerdote – ha davvero bisogno di una chiesa, ma non avremmo mai potuto farcela da soli».
Il direttore di ACS-Italia, Alessandro Monteduro, afferma che in 69 anni di storia sono state migliaia le chiese, le cappelle, i seminari edificati nel mondo grazie alla generosità dei loro benefattori aiutando così comunità cristiane povere o perseguitate che non avevano mezzi sufficienti per realizzare un luogo in cui pregare. Molti di questi edifici di culto sono stati dedicati a San Giuseppe, patrono della Chiesa universale, a cui tanti benefattori sono devoti. Monteduro dichiara che in Senegal la comunità cristiana rappresenta appena il 3,6% ma è attiva e salda nella fede. Appunto nasce l’esigenza di sostenerla donando loro una nuova Chiesa. Le offerte raccolte dalla sezione italiana di ACS saranno devolute alla costruzione del campanile, un segno alquanto evidente della presenza cristiana in un paese a netta maggioranza islamica.
La fondazione di diritto pontificio “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS) creata nel 1947 da padre Werenfried Van Straaten è l’unica organizzazione che realizza alcuni progetti per sostenere la pastorale della Chiesa nel caso in cui essa dovesse essere perseguitata o priva di mezzi per adempiere la sua missione. Ogni anno finanzia la costruzione o la ricostruzione di chiese, cappelle, seminari, centri pastorali ed altri edifici religiosi, circa 2000. Questo è un sostegno ai luoghi di preghiera che rappresenta in media più del 40% delle donazioni elargite dalla fondazione pontificia.
Nel 2014 ha raccolto oltre 105 milioni di euro nei 21 Paesi dove è presente con Sedi nazionali e ha realizzato 5.614 progetti in 145 nazioni.
Michela Abbascià