In occasione del ventennale dalla costituzione, domenica 15 settembre il Centro Aiuto alla Vita della diocesi ha celebrato la Giornata per la Vita presso la Casa Betania in Montargano di Mascali.
In due decenni di impegno indefesso profuso a difesa della vita nascente, i volontari del Cav hanno compiuto, e continuano a farlo, un’opera che definire meritoria è persino riduttivo. Sotto l’impulso dei coniugi Cesare Scuderi e Ginevra Marzola, che dallo scorso febbraio continua a intercedere dal cielo per le madri in difficoltà. E con la costante assistenza spirituale di don Nino Russo, parroco della chiesa Madre di Giarre.
Il Centro Aiuto alla Vita diocesano ha visto aggiungersi alla prima sede istituita a Giarre, le ulteriori di Fiumefreddo di Sicilia e di Santa Venerina. L’avv. Gianfranco Amato durante la sua prolusione
Alcuni interventi sono assurti agli onori della cronaca. Come nel 2015, con il ritrovamento di un neonato deposto nella Culla per la Vita predisposta presso la chiesa di Gesù Lavoratore di Giarre.
Il diuturno impegno, umile e silenzioso, dei CAv ha consentito a centinaia di bambini di venire alla luce. La loro prossimità a madri in gravi difficoltà le ha infatti indotte a desistere da decisioni infauste. Un’assistenza che ancor prima di un supporto materiale, di alimenti, vestiario e presidi sanitari, si esprime soprattutto in una vicinanza d’amore. Che è l’unico vero sostegno capace di offrire quella serenità da cui consegue la determinazione ad affrontare la vita, sapendo di non essere sole.
Riflessione sul Magnificat
La giornata è culminata nella visita dell’avv. Gianfranco Amato per una riflessione sul Magnificat. Amato è presidente nazionale dell’associazione Giuristi per la Vita.
Sodalizio che annovera avvocati, magistrati e docenti impegnati sul piano legale in difesa del diritto alla vita, della famiglia e della libertà di educazione.
In una brillante prolusione, egli ha rivisitato il Magnificat dal testo originale in aramaico. Come ha illustrato il relatore, la riscoperta del testo originale è la vera chiave di lettura che svela il mirabile tesoro teologico, cristologico e trinitario di quel che si definisce come Cantico di Maria. Percorso affascinante che si offre ai credenti. A patto però di bandire ogni forma di interpretazione condotta secondo prospettive sociologiche improntate ai canoni di vita attuali. E da riferire, invece, alla tradizione di fede del popolo ebraico vissuta con gli occhi e il cuore d’una giovinetta del tempo.
Con tale impostazione, seguendo fedelmente il testo, attraverso la ricognizione e l’individuazione nei suoi versi, di sette gruppi di parallelismi coi salmi e i libri profetici, l’avv. Amato ha dimostrato come il Magnificat sia una vera e propria ricapitolazione dell’Antico Testamento e il viatico per il Nuovo.
Come tale, la preghiera ereditata dal popolo d’Israele, che la comunità cristiana continua a recitare guidata da Maria sempre vittoriosa, nell’adempimento delle promesse del Padre nel farsi della storia dell’uomo.
Un testo dell’avv. Amato sul Magnificat
Per cui egli la raccomanda come base della nostra orazione quotidiana. Seguendo l’esempio di quanti hanno visto scaturire la loro conversione, talora pure in maniera improvvisa, proprio dalla scoperta di questo cantico. O maturare in occasione dell’incontro con esso. Spunti di riflessione da poter approfondire in un testo a sua firma intitolato proprio al Magnificat.
Se, come ci suggerisce il relatore, oggi più che mai tale preghiera ci propone una sfida coraggiosa alla logica del mondo che si manifesta sempre più diffusamente nella negazione alla vita, l’invito formulato ad assimilare ed attuare il Cantico di Maria è in toto sintonico con la mission del Cav. Per cui con i sensi di gratitudine per quanto fatto finora, ci sentiamo d’invocare il contributo di tutti. Se nel Talmud è scritto che chi salva una vita salva il mondo intero, per i volontari del Centro Assistenza alla Vita, che si prodigano senza sosta, sarebbe corretto enumerare… interi sistemi planetari.
Giuseppe Longo