Cesi / Conclusa a Terrasini l’assemblea sinodale delle chiese di Sicilia

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Un giorno e mezzo di lavori, tre sessioni, due brevi relazioni. Trecento partecipanti, venti ospiti invitati e tutti i vescovi delle diciotto Diocesi dell’Isola, con tre presuli emeriti.
E ancora: cinque ambiti tematici contraddistinti da cinque diversi colori e due testimoni per tema, dieci in tutto; i temi sono stati gestiti da cinque moderatori e trattati nei tavoli sinodali: cinque per tema, venticinque in tutto, ognuno di dodici o tredici persone accompagnate da un facilitatore coadiuvato da un segretario.
Sono i numeri dell’Assemblea sinodale regionale che si è svolta il 13 e 14 ottobre scorsi a Terrasini (PA) sul tema “Continuiamo a camminare insieme”.
Ne dà notizia un comunicato della Conferenza episcopale siciliana.gruppi di lavoro

Due gli interventi guidati proposti: uno introduttivo a cura di don Massimo Naro, docente presso la Facoltà teologica di Sicilia. Egli si è soffermato su “Come, quando e su cosa si compie il discernimento sinodale”. L’altro intervento è stato quello di comunicazione delle Linee guida della CEI sul cammino sinodale a cura di Giuseppe Notarstefano, Presidente nazionale dell’Azione Cattolica, che ha spiegato la fase sapienziale avviata.

I delegati di tutte le diocesi all’assemblea sinodale delle chiese di Sicilia

Attorno ai tavoli sinodali si sono seduti e si sono confrontati i delegati di tutte le Diocesi, ma anche alcuni ospiti. Autorità rappresentative della politica, del mondo giudiziario, della società civile, e non necessariamente legati al mondo ecclesiale siciliano.
Hanno trattato cinque ambiti: “Compagni di viaggio” dedicato ai contesti di fragilità; “Dialogo e partecipazione sociopolitica”; “Dialogo tra le generazioni”; “Pietà popolare e discernimento”; “Corresponsabili nella missione”.vescovi delle diocesi siciliane

Anche mons. Lorefice all’assemblea sinodale delle chiese di Sicilia

Quello vissuto a Terrasini e il nuovo tratto di cammino sinodale che apre, è per mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo e vice presidente della Conferenza episcopale siciliana, “un segno del travaglio che ci fa scoprire forse ancora meglio significati inediti del Vangelo”. Per questo quella che uscirà dal Sinodo “è una Chiesa che può diventare più creativa, più audace nella testimonianza. E questo convenire è quasi un segno dell’uscire che tante volte ci ha chiesto il Papa”.

mons. Corrado Lorefice
Mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo e vicepresidente della Cesi

Una “questione messianica”, di annuncio del Vangelo, ma che, proprio per questo, tocca l’uomo nella sua interezza. “Non dimentichiamo che i cristiani siamo anche cittadini della città umana – ha detto mons. Lorefice. Per questo, se ci stiamo a partire da quello che crediamo e crediamo nel Vangelo che è una visione della storia riscatta dal male, i cristiani non possono non contribuire al cambiamento del volto della città e della casa comune”.
Il riferimento è, in Sicilia, alla sfida dei giovani, alla droga, al male che ancora si organizza in forme malavitose di criminalità. Ma anche alla guerra che imperversa nel mondo.

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