CESI / Intervista a don Arturo Grasso, nuovo direttore regionale per le comunicazioni sociali

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arturo grasso intervista

Arturo Grasso, attuale direttore dell’Ufficio delle Comunicazioni sociali della Diocesi di Acireale, dal prossimo gennaio sarà Direttore Regionale dell’Ufficio Cultura e Comunicazioni Sociali. Laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie all’Università di Catania, è da sempre appassionato di tecnologia e giornalismo. La nuova nomina è arrivata per lui scorso 20 ottobre. Giovane sacerdote, laureato in teologia a Catania, si è specializzato in Pastorale presso la Pontificia Facoltà teologica di Palermo ed ha svolto tirocinio in una TV di New York. Giornalista pubblicista, fa parte dell’Unione Cattolica Stampa Italiana.

CESI / Intervista a don Arturo Grasso, nuovo direttore regionale per le comunicazioni sociali
Per cominciare, chi è Arturo Grasso? Quali sono le sue passioni?

Sono un ragazzo che nella vita ha fatto tanto ed anche per questo la vocazione al sacerdozio è avvenuta all’età di 25 anni. Dall’amore verso lo sport, ed in particolare per la mia Acireale calcio, all’agricoltura, per questo laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie. Giornalista, collezionista di cimeli antichi che raccontano storia e cultura e innamorato della tecnologia. Tante sono le passioni che possiedo ma la via della realizzazione e felicità l’ho trovata quando ho messo a fuoco ciò che per me aveva un significato profondo, per il quale ero disposto a mettermi in gioco per dare il mio contributo, Gesù Cristo e la Chiesa.

Tra i suoi hobby ha nominato il giornalismo. Come è nata questa passione e di conseguenza quella per le comunicazioni?
Arturo Grasso direttore regionale
Don Arturo allo stadio “Aci e Galatea” di Acireale

Nasce all’età giovanissima di 12 anni quando andando allo stadio ogni domenica venivo accolto dagli operatori dell’informazione nell’Area riservata alla stampa. Il mio sogno era quello di parlare di sport raccontando le gesta della squadra della mia città. Comunicare per me significa dare parola alla storia, narrare i fatti di utilità sociale nella verità, rispettando la dignità della persona.

Già da diversi anni partecipa a vari incontri regionali. Come è avvenuta la scelta della nomina a Direttore Regionale?

Come ben sapete sono cambiati i vertici della Conferenza Episcopale Siciliana e il presidente è il nostro vescovo Antonino Raspanti. Anche gli uffici pastorali, con i loro responsabili, hanno avuto cambiamenti. In un incontro avvenuto a Enna, i referenti delle Culture e Comunicazione delle diocesi di Sicilia, dopo votazioni, hanno scelto me. Questa candidatura è stata poi presentata ai vescovi della Sicilia che hanno confermato la scelta delle diocesi.

Si aspettava questo incarico e come ha reagito?

In realtà non mi aspettavo questo incarico, anche se in questi ultimi anni il lavoro in diocesi è stato ben svolto. Ho cercato di dare un volto diverso alla Comunicazione, mettendo il Vescovo e le comunità parrocchiali nella possibilità di parlare al mondo con il linguaggio attuale e moderno.

direttore regionale comunicazioni sociali

Avvenuta la nomina, quali sono state le parole del Vescovo?

Inizialmente non posso non dire che non era sorpreso, ma contento. Ci siamo scambiate le nostre opinioni e mi ha dato alcuni consigli. La regola delle due T, trasparenza e tempestività. Ciò che mi ha voluto sottolineare, in positivo, è che lui ha lasciato agli altri vescovi la decisione su di me, per non essere ovviamente di parte. Questi hanno comunque riconosciuto il mio servizio svolto in diocesi, che continuerò ancora con la stessa passione dei primi giorni di cinque anni fa.

In cosa consiste il ruolo di Direttore Regionale dell’Ufficio Cultura e Comunicazioni sociali?

Inizierò ufficialmente a gennaio dell’anno prossimo. Svolgerò un ruolo di coordinamento tra gli uffici delle diocesi e la CESi. Il Vescovo di Siracusa, Francesco lo Manto, è il referente episcopale regionale per noi della cultura e della comunicazione.

Qual è quindi lo scopo primario del suo servizio e cosa si aspetta?

Intanto mi metterò nella condizione dell’ascolto, perché a partire dalle altre esperienze diocesane si può crescere e migliorare. Mi aspetto certamente una svolta e insieme agli operatori della comunicazione cercherò di applicare i principi etici dove la credibilità deve essere il mio, il nostro, tesoro da custodire.

Cosa cambierà in Arturo Grasso tra il ruolo svolto finora in Diocesi, e cioè Direttore delle Comunicazioni Sociali, e il nuovo, Direttore Regionale dell’Ufficio Cultura e Comunicazioni Scoiali?

Il mio impegno non cambierà per niente, anzi posso dire che porterò in diocesi il bagaglio di esperienza che farò a livello regionale. Naturalmente però tutto ciò comporterà un maggiore impegno.

Pensa che potrebbero esserci ripercussioni nel suo servizio svolto nella parrocchia San Filippo d’Agira come Vicario parrocchiale?direttore regionale aci san filippo

Chi mi conosce sa bene quanto io ami il territorio di Aci San Filippo. Il prevosto parroco don Roberto Strano ed io mai, e dico mai, abbiamo tolto tempo alla nostra comunità. Prima la parrocchie e poi la nostra vita. O meglio, la nostra vita è la parrocchia. Posso comunque dire che proverò a far durare un giorno non più 24 ma 48 ore (sorride, ndr).

Oltre alla sua di nomina, ce ne sono state altre. Chi sono e per quali uffici?

Ci sono state le nomine dei Direttori degli Uffici regionali per il 2023-2027. Tra i direttori da Acireale abbiamo don Carmelo Sciuto per la Dottrina della Fede e Catechesi, la Prof.ssa Barbara Condorelli per l’Insegnamento della Religione. Poi ancora don Roberto Fucile per il Tempo libero, Turismo e Sport ed infine don Mario Arezzi per il Sostegno Economico alla Chiesa.

A prescindere dalla nomina ricevuta, resta sempre don Arturo Grasso. Chi è lei come sacerdote?

Non posso definirmi per me stesso, ma posso dire comunque che sono appassionato. Mi piacerebbe essere un prete che anima la comunità cristiana, nel senso che le dà un’anima e la guida.

Maria Catena Sorbello