Finalmente, dalla CESI, la notizia della ripresa delle processioni religiose. Il superamento delle misure di contrasto alla diffusione del Covid, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza, offre la possibilità di una ripresa. Lo si apprende da una nota della CESI, riunitasi lo scorso 7-9 marzo.
Lo stop delle processioni religiose
Sono passati due anni da quel famoso 8 marzo 2020, quando arrivò la comunicazione della CEI. Si leggeva che da quel momento in poi erano vietate tutte le manifestazioni religiose con la partecipazione dei fedeli. Adesso, dopo due anni, tornano le processioni. Lo fanno proprio in questo periodo di Pasqua per dare un segnale forte, di ripartenza e rinascita.
CESI / La ripresa delle processioni religiose
Come ricorda don Roberto Strano, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, “il Covid c’è ancora, dobbiamo avere un senso di responsabilità e rispetto di attenzioni per limitare la diffusione del virus. Nonostante la pandemia sia ancora presente, le nostre celebrazioni pasquali sono chiamate a splendere. Bisogna dare importanza al mistero che celebriamo”.
Ed è proprio dalle processioni pasquali che si vuole ripartire. La CEI offre alcuni consigli e suggerimenti. Innanzitutto fino al 30 aprile resta l’obbligo di indossare le mascherine soprattutto negli ambienti chiusi. In secondo luogo bisogna ancora rispettare il distanziamento e quindi evitare assembramenti. Per quanto riguarda la Settimana Santa, è consentita la processione della Domenica delle Palme, facendo attenzione a non scambiarsi ramoscelli d’ulivo, e del Venerdì Santo.
Evitare i fuochi d’artificio nelle processioni
Aggiunge però don Roberto che non basta l’assenso della CESI per le processioni, perché la competenza resta sempre delle Autorità sanitarie, civili e militari. È necessario prendere accordi con loro prima di organizzare qualsiasi evento all’aperto. E’ vero che riprendono le processioni religiose ma è anche vero che saranno senza i tradizionali fuochi pirotecnici. Ciò come segno concreto di compassione con il popolo ucraino. Non si potranno sparare bombe mentre uomini, donne, anziani e soprattutto bambini sono atterriti dal suono delle sirene e uccisi dalle bombe della guerra. In segno di solidarietà, i vescovi invitano a convertire il corrispettivo dei fuochi d’artificio in aiuti umanitari. Aiuti destinati ai profughi che saranno accolti nelle nostre diocesi e città.
Quale futuro per le processioni durante le feste dei Santi?
Per quanto riguarda le processioni durante le feste dei Santi, sempre autorità permettendo, è possibile riprenderle. Si sta già cominciando a programmare la festa di Santa Venera, patrona della città di Acireale. Grande attesa anche per San Sebastiano, festa molto sentita dagli acesi.
Dopo due anni è tempo di ripartire. La pandemia ha inciso profondamente nelle nostre vite, nei nostri modi di pensare. Ha cambiato il nostro modo di vivere la fede e oggi è proprio alla fede che dobbiamo dare più spazio. Ecco perché i vescovi esortano i fedeli alla partecipazione in presenza alle celebrazioni liturgiche, limitando la ripresa in streaming e l’uso dei social. La fede, adesso che è possibile, va vissuta in presenza.
Maria Catena Sorbello