Ambiente e salute / Ad Acireale, l’intervento di Chiara Trifilò di Chiarìa, per un approccio One Health

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Trifilò One Health

Chiara Trifilò, presidente dell’associazione di promozione sociale Chiarìa e europrogettista, è intervenuta nel corso del convegno “Una cura: ambiente e salute in un’ottica One Health”, trattando di ecologia affettiva e biofilia. La convention, tenutasi lo scorso 4 Aprile presso la Sala Stampa Vito Finocchiaro del Comune di Acireale, è stato uno degli eventi all’interno del folto programma della mensilità, che l’amministrazione comunale ha deciso di dedicare al tema ambientale, organizzando una serie di iniziative anche in collaborazione con associazioni del territorio e liberi cittadini. L’incontro, che ha visto l’intervento di diversi esperti in un’ottica multidisciplinare, è stato concepito da Costanza Vecchio, medico psichiatra e psicoterapeuta.

“Può il batter d’ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?“: questa l’espressione cui si accompagnava il titolo della nota conferenza di Lorenz del 1972. Da qui si parte per riflettere su come tutto sia interconnesso nel nostro ecosistema, con il quale noi esseri umani abbiamo un forte un rapporto di interdipendenza, del quale non sempre ci mostriamo consapevoli. Quando si parla di salute, bisognerebbe quindi includere non solo quella dell’uomo ma anche quella dell’ambiente in cui vive e di tutti gli altri organismi, avvicinandoci sempre più ad una prospettiva ONE HEALTH.

Ambiente e salute / Ad Acireale, l’intervento di Chiara Trifilò di Chiarìa, per un approccio One Health: biofilia e ecologia affettiva

“Il rischio del mondo della salute, dell’ambiente, è quello di raccontarsi le cose sempre fra le stesse persone, fra chi non avrebbe tutto questo bisogno di essere sensibilizzato. In più c’è anche da dire che alcune cose spaventano molto, sono dati importanti. Quindi come si riesce a veicolare il messaggio ecologico ampliando la portata di questo messaggio? Che cos’è l’ecologia affettiva? E’ essere capaci di portare persone che il sabato e la domenica andrebbero al centro commerciale, nel bosco. E come lo fai? Quelle persone non le raggiungi con un convegno come questo, ma riattivando la biofilia. E’una parola bellissima, che sta a significare il nostro innato e profondo affiliazione con le altre forme di vita”. spiega Chiara Trifilò.

Della biofilia parlava già negli anni 80′ Edward Wilson, un biologo americano vincitore del premio Pulitzer per il suo saggio sulla natura umana. Si tratta di un amore per il mondo naturale e un senso di connessione con esso. Questo concetto è stato trattato anche dallo psicologo americano Daniel Goleman (forse più noto per il suo bestseller “Intelligenza emotiva”). Goleman parla anche di intelligenza ecologica, che fonde le abilità cognitive di comprensione degli organismi e degli ecosistemi con un’empatia per la vita nella sua totalità, indispensabile per per interagire in maniera efficace con il nostro ambiente e condurre una vita sostenibile.

Negli ultimi 30 anni sono fiorite alcune correnti volte a stimolare una maggiore sensibilità ecologica attraverso un coinvolgimento sul piano emotivo. Nascenti nell’ambito della psicologia, hanno poi assunto una connotazione più ampia, proponendosi come sostegno all’ambientalismo. Dall’ecopsicologia, che nacque in California negli anni 90’, alla più recente “eco-awareness”, ovvero “consapevolezza ecologica”. Queste correnti hanno introdotto fra gli interventi terapeutici, pratiche di riconnessione con la natura, per favorire il benessere psicofisico, il rilassamento e l’introspezione

Ambiente e salute / Ad Acireale, l’intervento di Chiara Trifilò di Chiarìa, per un approccio One Health: diritto universale alla natura

“Come facciamo a risvegliare dunque la biofilia? Lo possiamo fare attraverso le emozioni. E’ proprio quello che facciamo con la nostra associazione, che si occupa di ecologia affettiva. Le emozioni partono dai sensi. Noi abbiamo un luogo meraviglioso che custodiamo, ma siamo convinti che sia più il luogo a custodire noi, che è Casa della Capinera, a Trecastagni. E’ un punto base per l’escursionismo del parco dell’Etna immerso in 5 ettari di bosco di pertinenza.

Ma da lì si arriva proprio dentro la valle del Bove, dove facciamo diverse attività. Qui si sperimenta concretamente questa riconnessione con la natura a 360 gradi. Un altro aspetto fondamentale è il diritto universale alla natura. Cosa significa diritto universale alla natura? Significa che il diritto non deve riguardare il ceto sociale, nè lo stato di salute o le abilità, che non deve guardare l’età”. illustra Chiara Trifilò.

Chiarìa porta avanti, di fatti, un’azione estremamente inclusiva, sperimentando pratiche di riconnessione con la natura con le scuole, con le famiglie, con adulti, con persone con disabilità fisica, psichica e motoria, e con ragazzi e ragazze che vengono seguiti dal ministero di giustizia, quindi o del carcere minorile o con l’istituto della messa alla prova. “Facciamo immersioni in foresta, lavoriamo con le tecniche primitive di sopravvivenza in natura, facciamo pedagogia del selvatico, della selva, educazione esperienziale. Sono tutti strumenti che hanno delle basi scientifiche, e all’interno della nostra sede, abbiamo anche una biblioteca nel bosco, che raccoglie tutti i testi scientifici che raccontano che cos’è l’ecologia affettiva, l’intelligenza naturalistica, la neurobiologia vegetale”.

Ambiente e salute / Ad Acireale, l’intervento di Chiara Trifilò di Chiarìa, per un approccio One Health: biofilia e ecologia affettiva: Matre Terra

Matre Terra è un progetto avviato che sta per entrare nella sua fase cloue. Intende indagare il perchè il senso di connessione con la natura sia stato perso. Nasce dal fatto che lo spazio intorno a Casa della Capinera era pieno di spazzatura e discariche a cielo aperto. Ma arriva questa notizia: a Siracusa hanno risolto il problema della spazzatura mettendo una statua di Padre Pio o della Madonna al posto delle discariche ripulite, e il luogo restava intatto, senza che la gente buttasse più rifiuti. Da qui la riflessione: quand’è che abbiamo perso questo senso del sacro nei confronti della natura? Così prende vita l’idea di creare il primo sentiero di arte nel contesto naturalistico dell’Etna, sostituendo i cumuli di spazzatura con opere d’arte che parlano della sacralità della natura.

“Abbiamo lanciato un contest internazionale e abbiamo raccolto 58 proposte da tutta Europa, addirittura due cinesi e un russo hanno partecipato. Abbiamo scelto gli artisti insieme ad Antonio Presti e altri esperti conoscitori d’arte, e stiamo facendo un lavoro straordinario con la cittadinanza. Il rischio, come dicevo prima, era che magari stavamo solo nel mondo dell’arte e della cultura e ce la raccontavamo tra di noi, chi normalmente non butta la spazzatura. E invece stiamo lavorando con le scuole, con A Casa di Momo, coi minori stranieri non accompagnati e richiedenti asilo, con i ragazzi del carcere”.

Ambiente e salute / Ad Acireale, l’intervento di Chiara Trifilò di Chiarìa, per un approccio One Health: biofilia e ecologia affettiva: dalla teoria alla pratica

Chiara Trifilò conclude invitando a sperimentare in maniera diretta quanto raccontato, andando a visitare questa realtà presso Casa della Capinera. In particolare, Chiarìa ha realizzato il primo festival italiano dedicato all’ecologia affettiva che si chiama Viriditas – Forze Vitali in Festa. Si tratta di una giornata che raccoglie le forze vitali nel territorio, quindi tutte le realtà che si occupano in qualche maniera di ecologia affettiva. Da enti che praticano l’educazione esperienziale in natura, a quelli che si occupano di nature therapy, associazioni ambientaliste, con la possibilità di partecipare a diversi laboratori.

La seconda edizione si terrà questo 27 Aprile in una cornice aperta e gratuita. Chiara Trifilò conclude sottolineando anche la sostenibilità dell’iniziativa. “L’ultima edizione abbiamo avuto oltre 1 migliaio di persone, ma non c’è un impatto antropico perchè ci saranno i pulmini che salgono, le macchine si lasciano fuori dal bosco”.

Maria Maddalena La Ferla