Chiesa / Ad Acireale cenacolo di preghiera della GAM in onore di don Carlo De Ambrogio

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Sabato 7 novembre, nella Cattedrale di Acireale, è stato organizzato un cenacolo di preghiera, in onore di don Carlo De Ambrogio, Apostolo dei tre Amori: l’Eucarestia, la Madonna, il Papa e fondatore a Torino del G.A.M. (Gioventù Ardente Mariana).
La Santa Messa è officiata dal parroco, don Mario Fresta: ai fedeli  addita la foto di don Carlo, solennemente esposta, ad opera del G.A.M di Acireale, che accompagna l’evento con la musica e il canto.
Dell’Eucarestia, don Carlo dà una definizione emblematica: “La presenza del Signore è una continua energia creatrice di carità …. Il sangue di Dio è l’Eucarestia che comunica l’amore, che libera la storia degli uomini dalla brutalità, dal cinismo, dall’aridità”.
Don Carlo De Ambrogio nasce ad Arsiero nel Veneto, paesaggio suggestivo, il 25 marzo 1921, Venerdì Santo, nell’umile famiglia del falegname Pietro e di Lucia Carollo. Essendo un periodo difficile, la famiglia emigra in Francia, vicino Parigi. Il bambino si rivela ben presto molto intelligente, ma in seguito ad una sua caduta, assieme alla mamma e alla sorellina ritorna per le cure ad Arsiero, dove Carlo  frequentando le Suore della Sacra Famiglia impara a suonare il pianoforte; recita anche nel teatrino dell’oratorio.Il padre ritorna ad Arsiero, ma non trovando lavoro, parte per l’Africa, solo per poco tempo. Dopo la Prima Comunione nel ’28 e la Cresima nel ’30, don Carlo entra nell’Istituto Salesiano “Maria Ausiliatrice” di Trento, dove predilige il suo amore spirituale: nasce la sua vocazione per il sacerdozio, ma data la giovanissima età, dovrà attendere qualche anno, che sarà dedicato soprattutto allo studio del greco, dell’ebraico e dell’aramaico: in seguito gli servirà per la traduzione dei Vangeli dalle lingue originali.
Un episodio straordinario capita all’undicenne Carletto, allorché in treno, giocando con una bimba di sei anni, nel salutarla, le dice che diverrà suora e lui sarà sacerdote. In effetti, la piccola sarà poi suor Gesuina Piva, del Cottolengo di Torino, e si confesserà con lui.
La vita di seminarista salesiano è molto intensa: nel 1943 a 22 anni viene ammesso dai Salesiani alla professione perpetua; l’ordinazione sacerdotale avviene nel 1947. Don Carlo è molto amato dai giovani, ai quali, nel Collegio di Pordenone, si dedica per la scuola, assistenza, lezioni di musica, prediligendo canti di montagna, escursioni, lodando la bellezza della natura e il Padre Celeste.
Nel 1956 è assegnato a Torino, per dirigere la rivista “Meridiano 12”, i cui articoli saranno per lo più opera sua. Inoltre, è collaboratore del giornale diocesano “Il nostro tempo”.
La predicazione di don Carlo è basata sulla Parola di Dio; si dedica molto alle pubblicazioni bibliche. La sua vita interiore è ispirata all’amore trinitario, per cui è un bravo predicatore di ritiri spirituali; molti Istituti religiosi dell’ Alta Italia e anche della Sicilia si rivolgono a lui per la Parola di Dio; l’Università di Torino lo chiama, quale esperto, per giudizi di laurea in ebraico ed aramaico.
Nel 1969 don Carlo viene inviato in visita ai confratelli Salesiani in India, Giappone, Cina: nello stesso tempo, per servizi giornalistici. Dopo circa vent’anni viene ricordato con nostalgia da quei missionari.
Il Movimento G.A. M. viene da lui fondato in seguito all’ispirazione della Madonna, nella veglia di preghiera tra il 23 e il 24 maggio 1975, nel cortile della Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino, dove sono presenti oltre quattromila giovani di varie regioni d’Italia.
Ad Acireale don Carlo viene nel 1977, qualche giorno prima della sua morte. Il 4 novembre, a Roma, per il suo onomastico, riceve dal G.A.M.  locale una nuova talare. L’indomani ritorna a Torino: il 7 , mentre passeggia con don Bruno, progettando Cenacoli e stampa sulla Parola divina, cade a terra all’improvviso e muore, ben composto nella sua persona. Il card. Corrado Ursi, arcivescovo di Napoli, dà un giudizio encomiabile su don Carlo: “Egli trovò in Maria il segreto dell’amore totalitario e gioioso a Dio e ai fratelli”.
La sede del G.A.M. in Acireale, prima della pandemia, era nel convento di San Biagio. La sede centrale della Sicilia è a Canicattì: “Comunità Consacrati del G.A.M.”, telefono , 0922 857599.

                                      Anna Bella

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