Intervista / Don Antonio Agostini neo presbitero: “Vorrei essere il prete di tutti”

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antonio agostini

Nella parrocchia Cuore Immacolato di Maria di Acireale, si è svolta l’ordinazione presbiterale del diacono Antonio Agostini. Il vescovo Antonino Raspanti lo ha chiamato a svolgere il suo ministero di vicario parrocchiale nella Basilica Cattedrale Maria SS. Annunziata.

Acireale / L’ordinazione presbiterale di Antonio Agostini

Antonio Agostini, laureato cum laude in Lettere moderne indirizzo storico presso l’Università degli Studi di Catania, si è specializzato in Beni storici artistici presso l’Università di Macerata ed è cultore della materia nel settore scientifico disciplinare L-ART/04 Museologia, critica artistica e del restauro presso il Dipartimento Scienze Umanistiche e docente di Storia dell’Arte Moderna al Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Catania. E’ docente di ruolo di Storia dell’Arte presso gli istituti di istruzione secondaria di II grado e Presidente emerito dell’Associazione Culturale Cento Campanili di Acireale. Esperto di Didattica museale e comunicazione culturale per i musei (IBAM-CNR), da anni è impegnato nella campagna di catalogazione dei beni culturali mobili della Diocesi di Acireale e in attività di valorizzazione del patrimonio culturale diocesano. Membro del comitato di redazione del Siculorum Gymnasium. A Journal fo Humanities ha pubblicato diversi saggi e monografie su argomenti di oreficeria, museologia e arte sacra.

Chi è Antonio Agostini prima di diventare sacerdote? Quali sono le sue passioni?

Un giovane come tanti altri. Cresciuto nella parrocchia Cuore Immacolato di Maria di Acireale tra le file dell’Azione Cattolica e per 15 anni responsabile del gruppo giovani e nel servizio ai ragazzi attraverso attività oratoriali invernali ed estivi. In parrocchia ho sperimentato l’attenzione per il canto e il gruppo liturgico. Amo la montagna e le scalate, mi interessa la storia dell’arte e la storia locale. Mi piace leggere romanzi italiani e stranieri. Ho la passione per lo studio dei documenti d’archivio e per le opere di arte sacra delle quali cerco sempre di comprenderne il significato teologico. Prima di entrare in seminario ho insegnato per parecchi anni storia dell’arte e italiano negli istituti secondari di I e II grado.

Come è avvenuta la sua vocazione?

E’ sempre un mistero raccontare della mia chiamata poiché il desiderio che era presente da adolescente nel mio cuore ha dovuto innanzitutto essere vagliato dallo stare “nel mondo”, confondendosi con tante situazioni ed esperienze che la vita di un giovane oggi sperimenta. Ma c’è stato un punto fermo nel mio cammino vocazionale che è la decisione di seguire il Signore presa durante la GMG di Cracovia del 2016. Da quel momento ho pensato di discernere con maggiore attenzione quella che è la volontà di Dio sulla mia vita. Ecco dunque l’affidamento del cammino ai formatori del seminario per comprendere se quel desiderio fosse veramente reale.ordinazione presbiterale antonio agostini

Che prete vorrebbe essere?

Un prete di tutti, che sappia accogliere soprattutto i più deboli. Un prete sempre pronto ad ascoltare, un prete che sa esserlo più con la vita che con le parole.

Che ricordi porta dei suoi anni in seminario?

Sono anni di forte crescita umana e spirituale compiuta con il costante vaglio della Chiesa. E’ stato il tempo in cui ho potuto sperimentare il valore della fraternità grazie ai compagni di viaggio con i quali ho condiviso le mie giornate. Sono stati gli anni in cui i rapporti di amicizia hanno trovato la giusta misura e sono giunti a maturità grazie al supporto che i  seminaristi e i formatori hanno dato alla mia vita.

Si sente realizzato nella scelta che ha compiuto?

Sono felice e questo mi basta per comprendere che quanto è avvenuto con l’ordinazione era nel progetto di Dio fin dal grembo materno.

Sappiamo che ha avuto delle esperienze fuori Diocesi abbastanza importanti. Ci racconta dove è stato e cosa ha vissuto?

Ho vissuto esperienze fuori Diocesi di Acireale prima del seminario e quindi prima della mia ordinazione presbiterale. Sono state esperienze di studio presso l’Università di Macerata dove per tre anni ho potuto conoscere un contesto diverso dal nostro, confrontandomi con le difficoltà della vita del singolo. Ma se c’è stata un’esperienza che mi ha formato realmente quella è sicuramente l’aver lavorato come insegnante di sostegno accanto a disabili molto gravi, di quelli dai quali ricevi tantissimo rispetto a quanto ho potuto donare. Esperienza che ti porti come bagaglio per comprendere il valore della vita e l’essenzialità del vivere quotidiano.ordinazione presbiterale Agostiniacireale

E’ felice della parrocchia nella quale è stato chiamato a svolgere il suo servizio?

Mi sono appena insediato come vicario nella parrocchia Cattedrale Maria SS. Annunziata di Acireale e sto conoscendo pian piano le realtà variegate di cui essa si compone. Una comunità dinamica che soffre del peso storico lasciato in eredità ma che sa rinnovarsi per stare al passo con i tempi. Una comunità dove opererò accanto al giovane canonico Mario Fresta, che sarà di certo maestro puntuale nell’inserimento del mio sacerdozio nella vita pastorale.

Che obiettivi ha nel suo futuro sacerdozio?

Non posso avere obiettivi se non quello dell’impegno al servizio obbediente in cui il vescovo Raspanti mi ha chiamato, senza tralasciare la costante crescita della vita spirituale senza la quale un consacrato non potrebbe operare per sue doti naturali.

Quale percezione ha di come la gente vede il sacerdote?

Spesso lo vede distante dalla gente, dedito ai troppi impegni che la gestione di una parrocchia comporta. Ma il sacerdote non è certo il superuomo, ma un uomo comune che ha bisogno del necessario supporto dei fedeli con i quali confrontarsi ed operare sinodalmente.

Qual è la giornata tipo di un sacerdote?

Ha nella preghiera la sua linfa vitale, con la sveglia all’alba per instaurare ogni giorno il giusto dialogo con il Signore, per sentire la voce dello Spirito che parla al cuore. Da lì è poi un costante incontro con la gente, la più disparata. Facendo sempre attenzione alla fedeltà ad una regola che scandisca le giornate per non cadere nella tentazione delle distrazioni.acireale ordinazione presbiterale

 

In una società in cui la gente si sta allontanando sempre più dalla fede, cosa può fare il sacerdote?

Se vuoi essere testimone credibile devi testimoniare il Signore con l’esempio della tua vita. Fidarsi e affidarsi a quella fede ricevuta in dono e sigillata con l’Ordine sacro per essere sempre luce nelle tempeste che la vita a volte comporta. Siamo chiamati ad essere testimoni di speranza in un mondo sempre più secolarizzato annunziando che la salvezza può venire solo da Gesù Cristo.

Già da qualche anno si sente parlare di carenza di vocazioni. A cosa è dovuto questo secondo lei?

Credo che spesso non si ascolti il proprio cuore, che è il luogo dove Dio parla. Potranno insorgere le distrazioni ma anche nel frastuono è possibile sentire la sua voce. E’ questione di tempo e la mia vocazione adulta ne è testimonianza.

Maria Catena Sorbello

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