Gli incaricati diocesani del “Sovvenire” si sono riuniti a Roma, nelle scorse settimane, e sono stati anche ricevuti da Papa Francesco. Nel convegno annuale si sono confrontati su come illustrare i bisogni economici della Chiesa Cattolica italiana, nonché sulla impellente necessità di accogliere ogni occasione possibile per promuovere i valori del Sovvenire al fine di aiutare la crescita della corresponsabilità di preti e fedeli laici a sostenerne attivamente la vita e le opere.
Su questi argomenti abbiamo intervistato don Mario Giuseppe Arezzi, incaricato diocesano per il Sovvenire in favore della Chiesa cattolica della diocesi acese.
Don Mario, che ad Acireale guida anche la parrocchia della Madonna della Fiducia, ci parla del “Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica”. Più semplicemente detto appunto “Sovvenire” come servizio per sensibilizzare i fedeli verso valori umani e cristiani.
Cosa è il “Sovvenire”?
Penso sia necessaria una premessa. Tutti sappiamo che la Chiesa, a servizio del Vangelo e degli uomini, è chiamata ad annunciare Gesù Cristo: Luce, Vita, Speranza, Salvezza, Amore visibile del Padre.
Con i limiti che sono propri di ogni creatura, i preti in prima linea, con suore e tanti formidabili laici impegnati nelle parrocchie, in istituti o in case di accoglienza sparse sul territorio di tutta Italia, ogni giorno si cimentano, affrontando le quotidiane difficoltà, a dare concretezza al Vangelo, nella preghiera e nel servizio ai fratelli.
Per fare tutto questo non bastano la buona volontà, e tutte le persone che donano il proprio tempo e la propria energia al servizio del prossimo. Ma sono necessarie strutture, organizzazioni e risorse economiche.
La Chiesa è chiamata a vivere e a testimoniare la povertà evangelica. Infatti il denaro non serve per accumulare ricchezze ma per essere rimesso in circolo. Per sostenere e promuovere l’annuncio e i valori di carità ed evangelizzazione che il Vangelo ci chiama a mettere in atto.
Le risorse economiche sono un mezzo non un fine
Le risorse economiche, perciò, non sono un fine ma un mezzo. Alla Chiesa, il denaro serve per governare i mezzi e gli strumenti necessari per lo svolgimento del servizio pastorale.
Servizio aggregativo, caritativo e di promozione umana e cristiana che da sempre la Chiesa offre all’uomo e alla società.
“Sovvenire” come leggiamo nel vocabolario significa: aiutare, soccorre, portare aiuto, provvedere ai bisogni e alle necessità del prossimo. Quindi possiamo dire che, partendo dall’assunto di base occupato dal Servizio per la promozione del sostegno alla Chiesa Cattolica, si arriva al fine ultimo e superiore che è dare vita alla Vangelo. Il sostegno che viene dato alla Chiesa è un piccolo grande atto di amore e cura verso chi ha bisogno. Non solo dell’aiuto concreto ma anche di ascoltare e vivere la Parola che è fonte di vita e rinascita in risposta al richiamo d’aiuto delle vecchie e nuove povertà.
Lontane origini del Sovvenire
Nel nostro preciso contesto “sovvenire” è una parola con la quale il “Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica” si preoccupa di sensibilizzare e fare conoscere i valori che sottostanno al 4° Precetto della Chiesa, che invita ad aiutare, a fare in modo che alla Chiesa non manchino strumenti e mezzi per sostenersi e sostenere la missione di annunciare il Vangelo e promuovere crescita umana e valori cristiani.
Questo discorso, molto spesso minato da preconcetti e luoghi comuni, ha origini molto lontane. Tutti abbiamo sentito parlare nell’A.T. della “Decima” donata al Tempio per sostenere i sacerdoti e lo stesso Tempio; e negli Atti degli Apostoli leggiamo che era uso comune e consueto che “Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune. Vendevano le loro proprietà e i loro beni e li dividevano fra tutti, secondo i bisogni di ognuno” (Atti 2,44 -45).
Oggi, la Chiesa da dove e come attinge alle risorse economiche per provvedere ai bisogni delle proprie strutture e degli uomini che vi lavorano?
Non è facile spiegare in poche battute l’articolato sistema che sta alla base del sostentamento della Chiesa italiana e dei suoi preti, ci provo.
Nel secolo VIII, la Chiesa, economicamente, era sostenuta da un sistema “beneficiale” in cui un ente, tipo fondazione, si occupava di raccogliere e poi redistribuire la dotazione patrimoniale eretta ai vari uffici ecclesiastici. Al tempo tale sistema di sostentamento risultò sbilanciato soprattutto nella redistribuzione, creando quindi uffici molto ricchi e altri nettamente più poveri.
Dopo l’Unità d’Italia si passò ad un sistema “beneficiale-congruale” in cui lo Stato versava un supplemento di “Congrua” a quegli uffici in cui i “benefici” avevano prodotto un reddito inferiore al minimo previsto dalla legge in relazione al sostentamento. Tale sistema ha subito una crisi nel XIX sec., a causa dei cambiamenti storico-culturali. Fino ad arrivare al non tanto lontano 1983. Anno in cui il nuovo codice di diritto canonico ha previsto l’istituzione, nelle singole diocesi, di un “Istituto speciale che raccolga i beni e le offerte, allo scopo di provvedere al sostentamento dei chierici che prestano servizio a favore delle stesse”.
A tale riforma dell’ordinamento canonico ha aderito anche lo Stato italiano con l’Accordo di Villa Madama. E la successiva Legge 222/85 che ha previsto l’erezione, in ogni Diocesi, degli Istituti per il sostentamento del clero, mediante decreto del proprio Vescovo. Stabilendo, inoltre, che la CEI eriga l’Istituto Centrale per il sostentamento del clero, finalizzato ad “integrare le risorse” di questi ultimi. Dopo la riforma del Concordato del 1984, abbiamo un finanziamento indiretto da parte dello Stato attraverso la destinazione dell’8xmille dell’Irpef. Oggi le risorse economiche passano e sono ridistribuite attraverso l’Istituto Centrale, in maniera equa (perequazione) per il Sostentamento del Clero.
Cioè, in che modo?
Ogni fedele, che vuole, attraverso uno dei modelli che sono in uso per la dichiarazione dei redditi (PF, CU, 730 e 730-1) può esprimere la propria preferenza per destinare l’otto x mille in favore della Chiesa Cattolica apponendo la firma sulla specifica casella. A tale scelta possono partecipare anche i possessori del modello CU che non hanno obblighi fiscali. La firma ha un valore solo referendario, non toglie niente dalle tasche del contribuente e non lo obbliga a nulla.
Oltre l’8Xmille ci sono entrate di altre risorse?
La Chiesa, che vive nel tempo e nello spazio, per finanziarsi e sostenersi, ha sempre fatto ricorso alla generosità del popolo dei fedeli. Difatti, oltre l’8xmille, la fonte principale del finanziamento della Chiesa in Italia sono le offerte liberamente elargite dai fedeli.
Le cosiddette offerte deducibili che possono essere fatte durante tutto l’anno all’istituto centrale direttamente. Oppure all’istituto diocesano del sostentamento clero della diocesi.
L’offerta libera, il contributo versato a favore dell’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero è deducibile dal reddito complessivo delle persone fisiche fino ad un tetto massimo di 1.032,91 euro annui.
Questo sistema di raccolta di risorse va ancora bene o ultimamente ha riscontrato un cambiamento rispetto agli anni passati?
Ultimamente c’è stato, purtroppo, un forte calo delle risorse. Dall’indagine dell’anno 2021, la realtà “sostentamento economico della Chiesa” è preoccupante. Rispetto al 2019, si registra un calo di firme di preferenza per la Chiesa Cattolica di circa 260 mila unità. Con una percentuale che è passata dal 71,7% al 70,4%. La tendenza di questo calo è iniziata più di 15 anni fa. E le offerte deducibili dei fedeli per il sostentamento dei sacerdoti coprono una percentuale molto bassa, meno del 2% del fabbisogno.
Quali sono le attività principali proposte e promosse dalla Chiesa per sensibilizzare i fedeli?
Dall’anno scorso, sono state istituite dalla CEI due giornate nazionali, “Unafirmaxunire” volta alla raccolta firme e “Unitipossiamo” centrata sulla raccolta fondi. Durante le giornate nazionali, ogni parroco, col il proprio referente parrocchiale del Sovvenire e la squadra di lavoro della parrocchia, con strumenti forniti dalla CEI, si rendono “mezzi vivi” di promozione , formazione e sensibilizzazione “intra e ad extra” all’interno della comunità dei fedeli.
Quali sono i bisogni principali che grazie al Sovvenire possono essere sostenuti per i fedeli?
L’8x 1000 finanzia tre aree: esigenze di culto, interventi caritativi e sostentamento del clero.
Esigenze di culto: chiese, centri di ascolto, tutela del patrimonio. Non solo costruzione di nuove chiese laddove ce n’è bisogno. Ma anche la creazione di centri di ascolto e centri di accoglienza parrocchiali o diocesani a servizio dei cittadini. Progetti di volontariato e di assistenza promossi e portati avanti dai sacerdoti. Così come il supporto economico a chi deve affrontare processi matrimoniali canonici e non ha le risorse. Infine, la tutela e il restauro dei beni culturali ecclesiastici che costituiscono il 70% del patrimonio artistico italiano.
Interventi caritativi. Tra gli interventi sono stati supportati progetti nelle 226 diocesi italiane, e a favore dei paesi del Terzo Mondo. Cioè Comunità solidali che offrono sostegno ai senza fissa dimora e case alloggio per l’assistenza diurna e notturna dei malati di Aids.
E anche asili multietnici che permettono ai genitori, per lo più immigrati, di svolgere un lavoro.
Parliamo di progetti in cui la CEI ha stanziato fondi per: la Caritas italiana, la Fondazione Migrantes, i Centri di aiuto alla vita, i centri d’accoglienza di studenti stranieri, il coordinamento nazionale delle comunità terapeutiche per tossicodipendenti, le organizzazioni di volontariato internazionale, i centri sociali e ricreativi per giovani, i centri di soccorso e assistenza ai poveri e ai barboni, per il sostegno a giovani disadattate, i centri sociali per marittimi e per il sostegno ai volontari in campo sanitario.
Sostentamento del clero
Destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero, le offerte permettono di garantire, in modo omogeneo (perequazione) in tutto il territorio italiano, il sostegno all’attività pastorale dei sacerdoti diocesani. Da oltre 30 anni questi non ricevono più uno stipendio dallo Stato, ed è responsabilità di ogni fedele partecipare al loro sostentamento. Le offerte raggiungono circa 33.000 sacerdoti al servizio delle 226 diocesi italiane e, tra questi, anche 300 preti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e circa 3.000, ormai anziani o malati dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo.
Si sente di fare un invito ai fedeli per poter contribuire maggiormente?
Non lasciamoci scoraggiare dai luoghi comuni, dai preconcetti e dalle frasi fatte, circa la ricchezza del Vaticano, della Chiesa o dalle campagne pubblicitarie disfattiste che senza scrupoli, approfittando di fragilità e miserie creaturali non ben contenute da parte di qualche uomo di Chiesa, colgono occasione per denigrare e distruggere ogni “pianta” che porta frutti buoni nella Chiesa. Ampliamo la nostra conoscenza sui valori del Sovvenire, facciamoli diventare nostri e contribuiamo a rendere la nostra Madre Chiesa più forte nell’Annuncio, più santa nei suoi membri e ancor più bella nelle opere di amore.
Mi aggancio alla documentazione, dove è possibile trovare informazioni a riguardo? E come si può donare?
In Curia o in Parrocchia, ma anche sul web e sui social sono previste alcune pillole video “Perché dono”, brevi filmati in cui alcuni donatori spiegano il perché della loro scelta di sostenere i sacerdoti e il rilievo che questi assumono nelle loro vite.
A supporto della nuova campagna anche la pagina https://www.unitineldono.it/dona-ora/ in cui sono indicate le modalità per le donazioni.
La donazione è ed ha un grande valore, è un gesto concreto nei confronti della propria comunità.
Si può donare: attraverso un conto corrente postale, si può utilizzare il c/c postale n. 57803009 per effettuare il versamento alla posta; attraverso carta di credito, i titolari di carte di credito Nexi, Mastercard e Visa possono inviare l’Offerta, in modo semplice e sicuro, chiamando il numero verde 800825000 oppure collegandosi al sito Internet www.unitineldono.it/dona-ora/; attraverso un versamento in banca, si può donare con un bonifico sull’iban IT 90 G 05018 03200 000011610110 a favore dell’Istituto centrale sostentamento clero specificando nella causale “Erogazioni Liberali” ai fini della deducibilità. L’elenco delle altre banche disponibili a ricevere un ordine di bonifico è consultabile su www.unitineldono.it/dona-ora/. Attraverso gli Istituti diocesani sostentamento clero: si può anche effettuare il versamento direttamente presso gli Istituti Diocesani Sostentamento Clero (elenco Istituti Diocesani Sostentamento Clero www.unitineldono.it/lista-idsc).
Conclusione
Grato per l’opportunità che mi è stata data di parlare di “Sovvenire” voglio concludere affermando che questo è un servizio da riscoprire, conoscere, approfondire ed aiutare a crescere, in quanto avendo come scopo la sensibilizzazione e la formazione delle menti e dei cuori dei fedeli alla corresponsabilità, alla condivisione, alla comunione e alla trasparenza non è secondario a nessun altro ufficio, anzi è di base, in quanto i frutti di questo servizio permettono alle Diocesi e a tutti gli uffici pastorali di poter avere a disposizione risorse e mezzi che indubbiamente faciliteranno il cammino di crescita umana e spirituale che la Chiesa con tutte le sue attività propone ad ogni uomo nell’intento di costruire la civiltà dell’Amore.
Grazia Pagano