Chiesa / La famiglia religiosa canossiana accoglie Simone con la sua professione temporanea

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Giorno 14 settembre – vigilia dell’Addolorata protettrice dell’ordine dei Figli della Carità – nella Chiesa di Feltre, fratel Simone (originario di Acireale) ha fatto la sua professione temporanea. I giorni scorsi è tornato nella Parrocchia Madonna della Fiducia di Acireale per riabbracciare e salutare la comunità dove lui è cresciuto prima di partire per la sua formazione.  Riportiamo la sua testimonianza.

2898«C’è un versetto al sesto capitolo della seconda lettera ai corinzi che dice: “come afflitti, ma sempre lieti; come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto”. Qualcuno – e anch’io – dice che la Parola di Dio è la risposta che cerchi quando ti chiedi: “Chi sono io?” “Che cosa vuoi da me, Signore?”

Questo versetto per me è un po’ così, è una di quelle Parole che ti aprono il cuore. Dal primo giorno in cui ho deciso di rispondere alla chiamata che il Signore mi faceva, ho sentito forte l’esigenza di affidare tutto a Lui. Davvero Dio è Amore, e di Lui ci si può fidare! E la fiducia passa anche attraverso lo spogliamento, l’offerta della propria povertà. E tutto nella Sua luce diventa Luce!

Da Acireale ho lasciato gli amici, la terra, la famiglia, le mie passioni, il lavoro, lo studio… e non li ho lasciati perché voglio aiutare gli altri, questo avrei potuto farlo anche con una famiglia mia, ma perché voglio essere un prolungamento del cuore di Dio, amare tutti totalmente, gratuitamente! E per questo non ho bisogno di nulla, solo del coraggio di un quotidiano e sempre nuovo SI. Qualche volta, parlando con altri giovani mi sento porre domande tipo: “ma ce l’hai una macchina tua?” o “ma quindi non ce l’hai la morosa?” e “ma non puoi scegliere tu dove affidare o con chi stare?” e mi fanno sorridere, perché mi accorgo che sono su una logica diversa. Se mi guardo allo specchio, da solo, usando quella logica, mi vedo povero e nullatenente, e forse umanamente è vero, ma se mi guardo davvero, davanti a Gesù Eucaristia per me, mi ritrovo lieto, ricco e capace di arricchire molti! Perché quello che il Signore mi ha donato non fa parte delle cose che si possono quantizzare in denaro o applausi, ma in gioia e voglia di vivere: io voglio donare questo.

Gesù mi ha stravolto la vita facendo di me un miracolo vivente – che gioia! Noi canossiani a Feltre (BL) – dove mi trovavo l’anno scorso- abbiamo l’adorazione perpetua e anche di notte, da mezzanotte all’una di Venerdì, facevo l’adorazione… è un’occasione meravigliosa per sperimentare che Dio mi è affianco, che Dio mi è Padre ed io sono Suo Figlio, e che Lui è lì che aspetta me, per ogni mio ritorno.

Da settembre ho ricevuto il dono della Consacrazione, cioè da quel 14 settembre, ancor più di prima, ogni mio respiro, ogni mio gesto è inserito, imbevuto, pregno dell’amore di Gesù che “sulla Croce non respira che Carità. Mi affido alle vostre preghiere! E pregate tanto perché desidero la santità! Senza mezze vie! Desideratela con me!»

Fratel Simone Fichera

 

 

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