Il 25 maggio 1550 nasce a Bucchianico in provincia di Chieti in Abruzzo San Camillo De Lellis. Fondatore dell’Ordine dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi (Camilliani) è stato proclamato santo da papa Benedetto XIV nel 1746. Il 25 maggio del 1914 nasce a Cagliari Germana Sommaruga, le coincidenze della vita! Stesso giorno di nascita, stesso grande infinito amore non solo verso Dio, ma verso tutti gli infermi e i malati. Due percorsi di
vita che si incontrano negli stessi ideali, nello stesso pensiero e amore nei confronti di chi soffre.
Ad Acireale, nella chiesa dedicata al santo, nel giorno del suo genetliaco, i Camilliani hanno organizzato un incontro per approfondire queste due eteree, eppure così attuali, figure: San Camillo e Germana Sommaruga.
Il preside Nino Pulvirenti ha avuto il non facile compito di leggere tre lettere scritte da San Camillo a padre Ferrante Palma il 22 giugno 1608, a Olimpio Nofri il 10 gennaio 1609 e al duca Vincenzo Gonzaga di Mantova il 4 luglio 1609. Dicevamo il non facile compito, perché l’italiano di San Camillo è quello del ‘500, non molto facile da leggere e interpretare, ma è stato comunque toccante e commovente sentire con quanto amore e fervore il santo esortava i suoi contemporanei ad unirsi in questo suo grande progetto d’amore, verso coloro che soffrono
e sono bisognosi di cure. Per Camillo l’odore che si respira negli ospedali è un olezzo paradisiaco, il suo campo fiorito, il suo scopo principale è prendersi cura del corpo e dello spirito, non solo di coloro che sono cristiani, ma di tutti coloro che hanno bisogno, curando il corpo e l’anima.
Germana Sommaruga si innamora a 17 anni, questo è quello che capita alle ragazze di quell’età, ma la cosa strana è che Germana si innamora di un uomo vissuto più di tre secoli prima che lei venisse al mondo. E’ a quell’età che la giovane, leggendo un libro su San Camillo, regalatole dalla seconda moglie del padre, che per Germana era stata una mamma affettuosa, visto che la vera mamma della fanciulla era morta prematuramente, scopre l’amore verso coloro che soffrono, il grande impegno di San Camillo, e la sua dedizione a tutti coloro che sono bisognosi nel corpo e nello spirito. Nell’incontro sono state lette alcune delle poesie da lei scritte tra cui “Cactus nel deserto”, “Solitudine”, “Per la tua sete”. Le poesie sono state lette da Rita Caramma e Angela Aleo.
L’incontro si è concluso con la lettura di parte del testamento di San Camillo, la data della sua stesura è del 10 luglio 1614, sono passati secoli, ma l’amore per il prossimo e l’aiuto da dare ai fratelli che soffrono non può venire meno.
Gabriella Puleo